
In scena Sara D’Amario e Andrea Galli
Il lavoro è l’avventura di una vita. Una passione, un destino, un amore che può essere felice o molto contrastato.
La Chiave a stella è un romanzo pieno di passione, di sogni e desideri da realizzare e attraverso le sue pagine Primo Levi condivide con i lettori un pensiero illuminante, sull’amore per il proprio mestiere:
“Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare,l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi)costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra (…)”.
Lo spettacolo “La chiave a Stella” verrà portato in scena da Sara D’Amario e Andrea Galli domenica 26 gennaio alle ore 16 e – per le scuole – lunedì 27 gennaio alle 10 presso “Le Rosine”, Polo Artistico e Culturale di Torino (via Plana, 8/C). La regia è di François-Xavier Frantz.
Per entrambe le repliche, introduce lo spettacolo il professor Fabio Levi, presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi.
La replica di domenica 26, si concluderà con la partecipazione straordinaria di Nicola Scarlatelli, imprenditore e presidente di CNA Torino, che a fine spettacolo porterà la sua testimonianza in un momento di riflessione e dibattito con il pubblico.
La replica di lunedì 27 gennaio, per il Giorno della Memoria, è dedicato alle scuole e celebrerà la vita e il ricordo di Primo Levi attraverso il romanzo, con cui ha vinto il Premio Strega nel 1979.
Sembra difficile descrivere la propria professione in modo interessante per gli altri. Il lavoro è una zona privata, intima, quasi segreta di ciascuno di noi? Ogni mestiere ha il suo linguaggio, il suo gergo: il lavoro crea delle tribù? Saranno questi gli interrogativi sollevati dallo spettacolo, che verranno condivisi con i giovani studenti ancora alla ricerca della propria identità lavorativa all’interno della società” dichiara l’attrice Sara d’Amario, direttrice artistica de Le Rosine, Polo Artistico e Culturale, che in questo spettacolo interpreta il ruolo di Tino Faussone.
Le scuole secondarie di secondo grado interessate possono richiedere ulteriori repliche dello spettacolo contattando la Camera di commercio di Torino all’indirizzo: scuola.lavoro@to.camcom.it
Tali repliche rientrano nell’ambito delle attività della Camera di Commercio in materia di orientamento al lavoro.
TRAMA
Tino Faussone, il protagonista, è un montatore, un operaio specializzato nel montaggio di gru, tralicci, ponti. Il Narratore è un chimico che sta per cambiare mestiere e diventare Scrittore.
I due fanno un patto: il Narratore potrà scrivere e tradurre le avventure di lavoro di Faussone. Tino, parlando di lavoro, parla della sua vita. Il titolo guida lo spettatore verso la bellezza dell’utilità semplice e mai banale del lavoro, delle azioni quotidiane che tutti sono costretti a compiere e della potenza di un semplice strumento come una Chiave a stella. Chi di noi, esseri umani, non sta cercando una chiave per aprire il futuro o chiudere il passato? Chi di noi non cerca una stella da seguire? Una sicurezza nel nostro viaggio sulla terra? E per quanti il lavoro è un viatico per raggiungere anche questi obiettivi?
Nel romanzo, Primo Levi crea il suo alter ego, un chimico che sta decidendo di diventare scrittore, poiché eventi del passato gli hanno fatto “mutare condizione”.
“(…) essendo un chimico per l’occhio del mondo, e sentendomi invece sangue di scrittore nelle vene, mi pareva di avere in corpo due anime, che sono troppe (…)”
Primo Levi ha inventato il personaggio di Tino Faussone a partire da una molteplicità di persone incontrate nel corso della sua vita e dentro al romanzo, nelle vesti del “Narratore/Scrittore”, lo osserva, lo ascolta e dialoga con lui. Il dialogo tra i due personaggi è complesso, divertente, pieno di umorismo e a volte commovente.
DAL ROMANZO AL TEATRO, DAL TEATRO ALLA FORMAZIONE:
Lo spettacolo è basato su sette capitoli del romanzo, principalmente legati ai temi del lavoro e ai suoi diversi significati: piacere, evoluzione, fatica, gratificazione…
L’attrice Sara D’Amario dà voce a Tino Faussone e permette a tutte e tutti di riconoscersi, interpretando le tante sfaccettature del personaggio.
In scena con lei, Andrea Galli leggerà le parti del Narratore/Scrittore.
La riduzione e l’adattamento drammaturgico e la regia dello spettacolo sono del regista François-Xavier Frantz.
LA CHIAVE A STELLA PER I GIOVANI
La chiave a stella porta dentro di sé un “vento di Odissea”: è un testo che può dare le vertigini ma sa anche fare ridere e commuovere: entra immediatamente nell’anima, nei cuori, nei cervelli.
Il denominatore comune delle due versioni dello spettacolo, ovvero quello per adulti e quello per i giovani delle scuole, è una concezione del lavoro come avventura umana globale e come mezzo di costruzione dell’identità personale nelle diverse età e fasi della vita. Questo messaggio è fortemente rimarcato proprio nei confronti del pubblico scolastico, in un momento storico nel quale sta riprendendo vigore una corrente di pensiero culturale che sottrae e nega al lavoro la sua dimensione di valore fondamentale nella realizzazione della persona.
Lo spettacolo, in versione più estesa, è anche proposto a imprese e pmi per momenti di formazione per dipendenti.
Domenica 26 gennaio – ore 16 e Lunedì 27 gennaio – ore 10 (per le scuole)
Drammaturgia e regia di François-Xavier Frantz
Riduzione e adattamento teatrale del romanzo di Primo Levi (Giulio Einaudi Editore)
Una produzione di Camera di commercio di Torino e Empatheia Srl, in collaborazione con l’Associazione Ancora.
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