
Di Achille Maria Giachino
Il Sabato Santo in Polonia si svolge la cerimonia di benedizione dei cesti pasquali chiamata “Swieconka”.
L’usanza pare risalire al VII secolo come retaggio di un rito pagano, ma è solamente nel corso del XII che si consolida all’interno delle comunità rurali.

Quel giorno le famiglie preparano cesti di vimini decorati con ramoscelli di bosso e contenenti una serie di cibi simbolici coperti con un tovagliolo di lino bianco o di pizzo che saranno portati durante la giornata in chiesa per essere benedetti dal sacerdote. Sarà invece il membro più anziano della famiglia ad aspergere e benedire con acqua il cestino qualora si fosse impossibilitati a recarsi in chiesa.

Il cesto pasquale tradizionale deve contenere: il pane, che rappresenta il corpo di Cristo e l’alimento essenziale per l’uomo, garantisce prosperità; il sale che simboleggia l’essenza della vita e tiene lontano il male; il rafano, la cui radice apporta forza e buona salute; il formaggio che significa amicizia e comprensione tra uomo e natura; la salsiccia e il prosciutto che portano salute, fertilità e abbondanza; un pezzo di torta preparata in casa; una ciambellina dolce; l’uovo decorato (pisanki) simbolo della rinascita e della resurrezione, l’agnellino fatto di zucchero e burro con uno stendardo rosso tra le zampe a rappresentare il Cristo risorto e vittorioso.

Il cibo sarà consumato durante la festosa colazione del giorno di Pasqua che inizia condividendo con la famiglia e gli amici il contenuto del cestino.
Achille Maria Giachino
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