La motoGP 2024 è appena terminata, ma non è andata in pensione
La stagione 2024 della motoGP, è terminata domenica 10 novembre, incoronando il nuovo Re Jorge Martin, ma dopo solo due giorni, le rinnovate squadre si sono rincorse e misurate sullo stesso circuito del Montmelò, a 20 km da Barcellona. Un’occasione per un approccio da parte di Team e piloti, con nuovi uomini e mezzi, in un panorama sportivo che ha visto molti cambi di casacca in brevissimo tempo.
Alex Marquez è risultato il più veloce con la Ducati 2024, mentre il fratello Marc, tutto abbinato in rosso. dopo aver provato la versione 2023 abbandonata da poco, è rimasto molto soddisfatto dalla Ducati ufficiale 2025. Nelle prove, Marc Marquez ha fatto segnare il quarto tempo, dietro a Francesco, alias Pecco Bagnaia da Chivasso, fresco ex campione del mondo che ha osservato con attenzione la prestazione del blasonato, nuovo compagno della Ducati ufficiale. Dal box, Pecco Bagnaia e Marc Marquez concordano sulle sensazioni e le differenze tra la GP24 e la GP25, mostrando sintonia, in un clima cordiale e collaborativo al quale, “sotto sotto” si fatica a credere. Ma questa è solo una maligna impressione di chi scrive e non merita attenzione.
Il campione del mondo Jorge Martin ha girato con la “nuova” Aprilia, scesa in pista con un look totalmente nero e una doppia stella dorata a rappresentare il titolo iridato, facendo registrare buoni tempi e fretta nell’adattarsi al nuovo mezzo. Sia “Martinator” che Marco Bezzecchi, anch’esso nuovo alfiere di casa Aprilia, non hanno forzato, ma cercato il feeling con la RS-GP, così diversa dalla Ducati lasciata alle spalle soltanto un paio di giorni prima.
Divergenze in casa HRC. Il più insoddisfatto sembra essere Mir, imbufalito contro la Honda, poiché la casa giapponese, al momento attuale, sembra non aver apportato significative modifiche alla moto 2024. Il pilota di Maiorca ha segnato tempi vicini a quelli del nuovo collaudatore della casa di Tokio, Aleix Espargarò. Attimi di preoccupazione per una caduta ad alta velocità di Luca Marini, fortunatamente senza conseguenze. Dopo la caduta, Luca Marini ha dichiarato: «io avevo una moto completamente nuova. Siamo sulla buona strada, con poche modifiche potremmo essere a livello della Ducati», smentendo sia le dichiarazioni di Mir, sia i giri di Nakagami, che si è fermato al 14º tempo con la migliore tra le RC213V, in ritardo di 2 secondi. Dunque, i dubbi all’interno del box HRC permangono e si spera che la Honda risolva infine ogni problema, perché il suo posto storico è nelle prime file.
Ha suscitato curiosità la KTM che, con Pedro Acosta ha provato due diverse conformazioni del cupolino, una quasi ridotta al minimo per consentire al pilota di rinfrescarsi, mentre le alette aerodinamiche in formato “biplano”, rimanevano al di sotto. Pedro Acosta, che ha debuttato nel team Red Bull KTM Factory Racing, è tornato al suo vecchio numero 37, liberato da Augusto Fernandez. Le sue dichiarazioni sono state molto ottimiste, sia riguardo al comfort in sella che alla stabilità, sintetizzando con un: «… c’è molto da aspettarsi in Malesia». Il più rapido di casa KTM però, è risultato Brad Binder, stabilendo il secondo tempo cronometrato.
La Yamaha ha testato un pacchetto che sembra funzionare bene, poiché Fabio Quartararo ha girato forte, apparentemente senza forzare. Quartararo ha testato una nuova aerodinamica, un telaio, un forcellone e un motore aggiornati, registrando un tempo di 1’39.199s, a soli 0.396s dalla vetta. Il francese ha dichiarato: «telaio e motore sono stati i passi più grandi fatti qui, i prossimi arriveranno a Sepang. Mi sono divertito a guidare e senza cercare un time attack siamo riusciti a spingere e fare un tempo piuttosto buono».
Scambi di sella & new entry: Miguel Oliveira e Jack Miller sulla Yamaha Parmac, Maverick Viñales ed Enea Bastianini sulle Red Bull KTM Tech3, Ai Ogura sull’Aprilia del Trackhouse MotoGP Team Aprilia, Somkiat Chantra alla IDEMITSU Honda LCR, Fermin Aldeguer al Gresini Racing MotoGP Ducati. Tutti gli altri non menzionati hanno mantenuto la stessa sella.
Il campionato è appena finito, ma c’è da scommettere che ogni pilota e ogni appassionato, non vede l’ora che ricominci al più presto.
Breve riassunto di quanto è successo martedì 19 novembre 2024 in Catalogna, sul circuito del Montmelò. È solo la pausa di una nuova avventura, Appuntamento in Thailandia, dal 28 febbraio al 2 marzo 2025, il primo di 22 gran premi distribuiti in 18 Paesi, dove le sfide tra uomini coraggiosi saranno fatte di lealtà e seppur competitivo, di un pacifico confronto.
Rivalità senza acredine, consumate con rispetto e con onore, in un 2025 che si spera non presenti altre escalation assai meno cavalleresche, dove con ben altra passione, tra le trincee del Mondo, ancora si combatte tra uomini indottrinati a farlo dalla smania di potere esercitata da pochi padroni dell’umanità.
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