
I trapianti di organo solido sono sempre più performanti e sicuri. La Polizia Stradale spesso è fondamentale vettore tra donatore e ricevente.
Sotto Natale, e in vista del nuovo anno, si parla di generosità e di altruismo. Cosa c’è di più altruistico della donazione degli organi per permettere a qualcuno di vivere quella vita che noi non abbiamo più?
Affrontiamo questo tema parlando della figura del “donatore samaritano”.
Il donatore samaritano è quel soggetto che – come spiega Alessio Evangelista – “in perfette condizioni di salute, si sottopone a un prelievo di rene per destinarlo non a un proprio familiare o amico, ma a una persona completamente sconosciuta in lista d’attesa per il trapianto, il tutto in forma totalmente gratuita e anonima”.
Sono molto poche le persone che compiono questi gesti, tanto è vero che dal Centro Nazionale Trapianti – CNT specificano come “erano oltre cinque anni e mezzo che in Italia non avveniva una donazione samaritana, e complessivamente si è trattato del nono donatore dal 2015”.
Questo rene, ed altri due prelevati da donatori deceduti, sono stati trasportati agli ospedali di Padova, L’Aquila e Bologna dalla Polizia Stradale che, a bordo delle Lamborghini Urus e Huracan, appositamente modificate per il trasporto, si sono prontamente messi a servizio delle equipe mediche responsabili dei trapianti di organo solido.
L’Ufficio Stampa della Polizia di Stato fa sapere che “il tutto è accaduto lo scorso novembre, quando la Rete Nazionale Trapianti si è attivata per coordinare una serie di donazioni e trapianti incrociati tra coppie incompatibili”.
Queste cose una cinquantina d’anni fa sembravano surreali mentre oggi sono concrete realtà che, anche se poco conosciute, salvano la vita di decine di persone ogni anno.
Grazie ad una rete precisa, e coordinata al secondo, “i poliziotti della Stradale hanno potuto consegnare alle tre equipe chirurgiche i reni che sono stati trapiantati in contemporanea nei rispettivi pazienti riceventi”.
Un’operazione del genere non è semplice da organizzare e richiede il lavoro e la professionalità di specialisti di altissimo valore scientifico e clinico.
Dal Viminale tengono a far sapere che “in totale gli operatori tra medici, infermieri, psicologi, biologi, personale del CNT e dei Coordinamenti Regionali di Veneto, Abruzzo ed Emilia Romagna, sono stati 110”.
Un esercito di brave persone, scienziati competenti, operatori formati che, ogni giorno, si mettono a servizio del paziente per rendergli più confortevole la sofferenza e più bella la vita.
“Civico 20 News”, ancora una volta, si trova a sottolineare come la sanità pubblica italiana sia un bene prezioso da preservare, custodire e proteggere.
Non altrettanto succede in campo politico dove con queste guerre si sono organizzati giri di denaro da far paura con l’acquisto e vendita di armi sono state depredate le casse dello Stato senza pietà. Questi intrighi sono perfettamente spiegati in un esaustivo articolo di Mario Adinolfi su Facebook; io non saprei riferire con esattezza ma invito ad approfondire