Il volume nasce da una tra le più importanti mostre d’arte nell’anno appena trascorso, da un progetto curato dalla professoressa Stefania Paone, realizzato nel Museo Civico di Altomonte
La grande mostra appena terminata, “Calabria Angioina (1263-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo”, curata dalla professoressa Stefania Paone, è stata accompagnata da un catalogo, pubblicato dalla Rubbettino Editore che resterà un’importante testimonianza scritta ed illustrata, sia per coloro che non hanno potuto visitare l’esposizione, sia per quelli che invece hanno potuto avvicinarsi agli ambienti del Museo Civico di Altomonte e ammirare la grande produzione dell’arte gotica nella Calabria del tardo Medioevo. “Il patrimonio culturale e artistico della Regione Calabria è semplicemente sconfinato e – cosa ancora più meravigliosa – è estremamente variegato, scrive nella presentazione Giusy Princi, Vicepresidente della Regione Calabria con delega alla Cultura, perché permette, nel giro di pochi chilometri, di ammirare opere di diverse culture e realtà storiche, passando così dai magnifici resti i teatri greci alle abbazie romaniche, dai monasteri bizantini ai castelli romani”.
La mostra si concentrava su un periodo poco sviluppato ma assolutamente unico e sorprendente: l’arte gotica (nei diversi ambiti dell’architettura, scultura, pittura e oreficeria) nella Calabria del tardo Medioevo che veniva affiancata, esaltandone i contrasti, alla più nota arte bizantina già presente sul territorio da secoli. “Esprimo grande apprezzamento per la realizzazione della mostra Calabria Angioina ad Altomonte – Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza – uno dei borghi più belli d’Italia ma senza dubbio una delle più fulgide testimonianze dell’arte angioina in Calabria”.
Maria Mallemace, Direttore del Segretariato Regionale del MIC per la Calabria, “Il risultato di un lavoro corale che ha consentito al Comitato Scientifico di mettere in “Mostra” un tassello poco conosciuto della storia della Calabria tra la seconda metà del XIII secolo e la fine del Trecento durante la dominazione degli Angioini”. “ Valorizzare i Beni culturali, cioè conferire o aumentare il valore di ciò che di per sé, scrive Filippo Demma, Ministero della Cultura Direttore regionale Musei Calabria, Direttore del Parco archeologico di Sibari – riveste già un’importanza eccezionale, è un compito davvero difficile”.
“ L’ideazione e realizzazione di una mostra è sempre frutto di grandi fatiche e motivo, Paola Aurino, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza – di arricchimento per l’intera comunità; uno strumento capace di intrecciare fili che consentono di raccontare e vedere il territorio con uno sguardo più ampio, di trovare e rileggere nuovi legami e confronti, portando a riflessioni importanti per una conoscenza più ampia del contesto storico, artistico e sociale”. Raffaele Perrelli, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Università della Calabria”Occorre cioè dedicarsi allo studio dell’arte calabrese medievale senza furori localistici e tenendosi distanti da uno slancio rivendicativo e auto celebrativo”.
“La riflessione sul grande patrimonio della Chiesa, Monsignor Serafino Parisi , Vescovo di Lamezia Terme e Delegato della Conferenza episcopale calabra(CEC) alla Cultura, ai Beni Culturali e alle Comunicazioni Sociali –valorizzato e potenziato dal suo contesto, dovrebbe essere un mezzo utile ed essenziale per educare ed edificare e, al tempo stesso, per far scorgere nell’opera d’arte sacra la via verso il Trascendente. L’opera infatti colpisce lo sguardo del visitatore e lo eleva sulla via pulchritudinis, strada privilegiata per avvicinarsi al mistero stesso di Dio”.
“ Calabria angioina è una tra le più importanti mostre d’arte realizzate in Italia nel 2023 – afferma il Sindaco di Altomonte Giampietro C. Coppola – un progetto di alto valore scientifico curato dalla professoressa Stefania Paone, docente dell’Università della Calabria, tenace, determinata e dalle doti umane non comuni”. “ Ritengo la cultura segno distintivo di ogni comunità, Enrica Berlingeri Assessore alla cultura del comune di Altomonte, non condizione statica, immobile, inerte, ma caratterizzata da fluidità di idee, creatività e confronto costante”. “La percezione negativa del Medioevo, Domenico Bloise– Direttore del Museo Civico di Altomonte – per nulla si addice ad Altomonte, località che ha avuto la fortuna di avere come feudatario Filippo Sangineto e la sua casata. Un cavaliere che ha dato il via, per la cittadina di cui fu primo Conte,a una luminosa stagione”.
Il corposo volume, dopo la presentazione delle istituzioni, e l’introduzione di Stefania Paone, curatrice della mostra e del catalogo, si prosegue con i saggi di Gaetano Curzi “Centri, e non periferie, del gotico nel Regno di Napoli”; Stefania Paone “Esordi ed esiti del gotico nella Calabria angioina”; Pio Francesco Pistilli “L’habitat del gotico nel bacino del Crati: i balbettii svevi, le ingerenze della corona angioina e l’episodio trecentesco di una baronia di rango”; Lorenzo Riccardi ”Percorsi e problemi della pittura bizantina in Calabria in età angioina”; Vera Von Falkenhausen “I Greci nella Calabria angioina”; Santo Lucà “Riflessioni su produzione e circolazione di manoscritti greci nella Calabria dei secoli XIII e XIV”; Antonio Macchione “Lignaggi, potere e conflitto. Feudatari calabresi in età angioina”; Gennaro Toscano ”Sulle orme di Millin attraverso la Calabria medioevale”; Fabrizio Fuoco, Fabio Bruno e Stefania Paone”Il racconto di Ilaria. Viaggio virtuale alla scoperta di Altomonte”.
Il libro e poi, arricchito da numerose immagini degli oggetti: oreficeria, sculture, dipinti, monete, manoscritti, presenti in mostra ognuno descritto da una esauriente scheda sviluppata dai vari studiosi tematici delle opere che erano esposte, alcune inedite. Il volume si conclude con una ricca bibliografia curata da Marzia Demaria.
Descrizione immagini
Foto copertina volume
Foto 1 Altomonte, Santa Maria della Consolazione, facciata
Foto 2 Altomonte, Santa Maria della Consolazione, navata
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal libro
“Calabria Angioina (1266-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo”, a cura di Stefania Paone, pp.269 ill. b/n e col. Rubbettino Editore , Soveria Mannelli, 2024, €34.0
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