Sei sezioni, con un centinaio di opere a Palazzo Fava per raccontare in una mostra, curata da Angelo Mazza l’arte ottocentesca bolognese con le principali opere dalla pittura, scultura incisioni,fino alle maioliche di trenta artisti, dall’età napoleonica all’inizio della grande Guerra, fino al 30 giugno 2024
“Mai prima d’ora la Fondazione ha messo in mostra, in un’unica occasione, un numero così elevato di opere delXIX secolo” scrive nella presentazione Patrizia Pasini – Presidente della Fondazione Cassa Risparmio in Bologna. Quello che stiamo raccontando è la grande mostra dal titolo “Da Felice Giani a Luigi Serra, l’Ottocento nelle collezioni della Fondazione Cassa Risparmio in Bologna”, in programma a Palazzo Fava, curata da Angelo Mazza.
Un’occasione per la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna di mostrare , fino al 30 giugno 2024 , opere stupende, mai esposte al pubblico nel lungo periodo che va dal crollo dell’Ancien Regime (1796) attraversando tutto il Novecento fino al 1915 all’alba delloscoppio della prima guerra mondiale.
L’iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna , in collaborazione con Genus Bononiae musei, patrocinata dal comune di Bologna, è strutturata in sei esaurienti sezioni tematiche , che presentano opere di circa trenta artisti, per documentare la pittura a Bologna nel lungo Ottocento (1796-1915) attraverso oltre cento opere , che contemplano dipinti, disegni, acqueforti, sculture e incisioni , a cui si aggiungono le maioliche delle manifatture Minghetti appartenute al duca di Montpensier.
Il percorso espositivo inizia dalla Sala di Giasone del Piano Nobile di Palazzo Fava. Questa prima sezione presenta una raccolta di dipinti di figura realizzati da artisti attivi a Bologna a cavallo tra Settecento e Ottocento, al tempo del crollo dell’Ancien Régime e formatisi presso l’Accademia Clementina, fino ad arrivare alle opere dei decenni della Restaurazione e dell’Italia Unita con i maestri legati all’Accademia di Belle Arti e al Collegio Venturoli.
La grande tela di Gaetano Gandolfi “Morte di Socrate del 1782- il soggetto è già un preannuncio di tempi nuovi – come quello di Felice Giani accostato, al piccolo dipinto ad olio “La Madonna, il bambino e san Giovannino”, queste opere, registrano già un evidente contrasto tra tradizione e modernità.
I ritratti di Pietro Fancelli, che intrecciano la lezione dell’Accademia Clementina con la modernità neoclassica, e di Pelagio Pelagi, di cui sono presenti in mostra anche opere con scene di carattere storico. Sempre nel campo della ritrattistica, Clemente Alberi. Dasegnalare anche l’operato di Alessandro Guardassoni. La sezione si chiude con opere di Luigi Serra.
Nella Sala Albani è presente la produzione della manifattura Minghetti, che inizia la sua attività dal 1860 circa ad opera di Angelo Minghetti e proseguita dai figli Gennaro e Arturo. Proseguendo per la Sala di Enea, il pubblico potrà ammirare le opere di Antonio Basoli, celebre ornatista, scenografo e vedutista al centro della vita artistica bolognese nei decenni tra la fine dell’Ancien Régine, l’età napoleonica e la Restaurazione.
Tra gli scenografi rilevanti della nuova generazione , Badiali lavorò per i più noti compositori del melodramma ottocentesco ( Giacomo Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi) e fu famoso per i suoi notturni al chiaro di luna.
Nel tragitto espositivo si potranno vedere anche modelli in terracotta di Giacomo De Maria ritenuto un punto importante tra la scultura bolognese d’epoca neoclassica e quella ottocentesca. In mostra alcuni pezzi acquisiti dalla Fondazione Cassa di Risparmio nel 2010.
Se Giacomo de Maria è considerato un autore che apre il secolo collegando il Settecento all’Ottocento , lo scultore che lo chiude , traghettando l’Ottocento nel Novecento, è Enrico Barbèri, nell’occasione vengono presentati due bozzetti di monumenti celebrativi.
La pittura del paesaggio, da sempre considerata un genere minore rispetto a quella di storia e a quella di figura, questa tematica trova una giusta collocazione nella sala Cesi, della mostra bolognese . Una panoramica delle opere presentate è dedicata all’immagine della città, e mette in luce come nell’arco di poco tempo Bologna passi da una pittura di paesaggio ancora legata ai valori della classicità a una più moderna rappresentazione del reale.
La sezione ospitata nella Sala Allievi dei Carracci documenta molte delle opere acquistate dalla Fondazione Cassa di Risparmio , restituendo un’immagine precisa della Bologna ai tempi di Giosuè Carducci, quando la città stava iniziando, a cambiare il suo assetto e a modernizzarsi in seguito all’introduzione del nuovo piano regolatore.
“Riteniamo quindi che questa mostra – Filippo Sassoli de Bianchi, Presidente Genus Bononiae – si possa inserire a tutti gli effetti all’interno del dibattito sulla gestione e sul ruolo dei depositi e degli archivi che sostanzia la teoria della conservazione preventiva di cui si nutre la moderna museologia”.
L’esposizione è accompagnata da una splendida ed esauriente guida edita da Bologna University Press, con un’ampia selezione e descrizioni delle opere esposte in mostra e sono documentati da scritti di:Angelo Mazza, Benedetta Basevi, Pierangelo Bellettini, Mirko Nottoli.
Descrizione immagini:
Foto copertina catalogo: “Veduta da una finestra”, 1870-80ca. di Alessandro Guardassoni
Foto 1 Gaetano Gandolfi “La morte di Socrate”, 1782 olio su tela, cm217x162
Foto 2 Felice Giani “Madonna con il Bambino e san Giovannino” olio su carta incollata a tela cm39x29,8
Foto 3 Pelagio Pelagi “Virgilio legge l’Eneide ad Augusto e Ottavia”, 1806ca. olio su tela, cm 73,5×98
Foto 4 Pelagio Pelagi “Ritratto di Bambina”, gessetti su carta bruna, mm437x343
Foto 5 Luigi Serra “Jone”, 1871olio su tela, cm 124×102 iscrizione:firma e data in basso a sinistra “Serra 1871”
Foto 6 Enrico Barberi “Bozzetto per i monumento di Marcello Malpighi”, ante 1897 terracotta, cm 35x21x26
Foto 7 Antonio Basoli “Portico di san Luca, Arco del Meloncello”, olio su tela, cm 31,5×25
Foto 8 Annibale Marini “Veduta del canale di Reno fra via Malcontenti e via Piella “, 1890-90 olio su tela,cm 64×45
Foto 9 Angelo Majani detto Nasica” Cesare Zanichelli con Giosuè Carducci nella libreria Zanichelli”, 1900ca. olio su cartone,cm.40×30
Foto 10 Manifattura Minghetti “Busto di Paride”, 1880-81ca. maiolica policroma, cm97x70
Le immagini che documentano il testo sono tratte dalla guida della mostra:
Bologna, Palazzo Fava “Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna”, a cura di Angelo Mazza, fino al 30 giugno 2024. Telefono per informazioni:+39 051 19936329.
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