E’ auspicabile che la Prefettura di Milano faccia rispettare la legge al sindaco Sala.
Mentre in Italia il “governo dei migliori” torna a spingere sulla necessità di approvare in tempi brevi una legge bavaglio come il Ddl Zan, in Russia, nonostante il conflitto in corso con l’Ucraina, si pensa ad un inasprimento della “Legge antigay”.
E’ notizia di queste ore, infatti, che la Commissione per la Politica dell’Informazione e le Comunicazioni della Duma sta lavorando ad un progetto di legge secondo cui verrà esteso il divieto della Propaganda LGBT nei media, sul web e nei film (anche se non destinati ad un pubblico prettamente minorenne).
Ad oggi in Russia è assolutamente vietato veicolare messaggi a sfondo LGBT ad un pubblico di minorenni. Alexander Khinshtein, Capo della Commissione per la Politica dell’Informazione e le Comunicazioni della Duma, fa sapere – per mezzo dell’Agenzia giornalistica russa “Tass” – che appoggia pienamente “la posizione del presidente della Duma Vyacheslav Volodin sul divieto di propaganda per i valori non tradizionali”.
Insomma, mentre l’Europa e l’Occidente si fanno mettere sotto scacco dalle Lobby Gay, la Federazione Russa tira avanti sulle sue idee cercando di preservare la moralità e la salvaguardia delle tradizioni che da sempre contraddistinguono la Russia ed il mondo Ortodosso.
In Italia, invece, Beppe Sala, sindaco di Milano, ha approfittato del “Milano Pride” per “bacchettare” il Governatore della Regione Lombardia dicendo: “Il sindaco è il sindaco di tutti e il governatore dev’essere il governatore di tutti. La Regione e Fontana hanno sbagliato a non concedere il patrocinio al Pride. La parte Lgbt della nostra società è enorme e non si possono ignorare diritti che non tolgono niente a nessuno”.
A Sala bisognerebbe rammentare che la Regione Lombardia ha una Giunta regolarmente costituita che non prende ordini dal sindaco di Milano ma, soprattutto, che può decidere in assoluta autonomia “se” e “quando” concedere un patrocinio ad una manifestazione.
Non contento il baldo sindaco ha continuato annunciando qualcosa di davvero preoccupante.
Beppe Sala ha infatti annunciato che dal 1 luglio il Comune di Milano ha “riattivato il riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali. E’ con grande gioia – ha detto Sala – che ho firmato ieri il provvedimento personalmente nel mio ufficio”.
Il Comune di Milano aveva già iniziato a concedere questi illegittimi riconoscimenti ma era stato redarguito dalla Prefettura che aveva emesso “sentenze avverse e il Parlamento doveva legiferare”. Il sindaco, allora, ha spiegato: “ho aspettato che lo facesse ma non si sono mossi e dovevo fare la mia parte”.
Un caso analogo era successo a Torino dove il sindaco Lo Russo, per evitare problemi legali, ha interrotto la singolare pratica. E’ lo stesso Lo Russo che, ai microfoni di “Today”, racconta: “il Prefetto mi ha comunicato ufficialmente che l’eventuale trascrizione della registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali costituisce violazione della legge e quindi con molto rammarico anche personale siamo costretti ad interromperle”.
E’ auspicabile che la Prefettura di Milano faccia rispettare la legge al sindaco Sala. In caso di trascrizioni illegittime bisogna che la Prefettura compia gli atti legislativi necessari affinché il sindaco smetta di fare il “battitore libero” e torni a più miti consigli.
Monitoreremo senz’altro la vicenda nella speranza che la legge faccia il suo corso e che la demagogia del “Partito Democratico” smetta di gettare nel ridicolo il nostro Paese e di buttare discredito sulle istituzioni dello Stato.
Il pd è ridicolo: non sa più come fare per recuperare voti e allora mette da parte ogni principio morale ( sì perché è immorale ciò che permette si faccia ad un bambino) e dice di sì a qualunque cosa chiedano gli lgbtq; sono numerosi e non si può rifiutare una tale abbondanza