Al Referendum gli italiani hanno espresso chiaro il concetto: “Niente quorum, che delusione… nessuna accoglienza, remigrazione”.
Il Referendum dell’8 e 9 giugno 2025 continua a far discutere e nel mondo della Sinistra non vogliono in alcun modo ammettere di aver fatto quella che in Piemonte viene denominata “figura da cioccolataio”.
Il Circolo di Mondovì del “Partito Democratico”, dopo aver appreso delle miserabile figura referendaria ha scritto: “La battaglia per i diritti, per ora, è solo iniziata! Il 30% degli italiani è andato a votare, nonostante i due partiti della maggioranza abbiano invitato a non andare (la Lega non fa testo…), di giornali e TV che non hanno mai concesso uno spazio equo alla comunicazione referendaria (telemeloni), e al netto degli italiani che non votano mai, l’opposizione è più viva che mai. La battaglia è solo all’inizio! Non si molla!”.
Incredibile apprendere da un partito come il PD che la “Lega” di Matteo Salvini non farebbe testo.
Dove sono finite l’“accoglienza” e l’“inclusione” di cui il PD si riempie sempre la bocca?
Nessuna inclusione per la “Lega” che, a differenza del PD, siede tra i banchi dell’Esecutivo?
La “Lega” vale forse meno delle orde di migranti a cui il PD sperava di dimezzare i tempi per ottenere la cittadinanza?
Imbarazzante il clima che si respira nell’emiciclo mancino del Parlamento.

Ora Giuseppe Conte, il “Giuseppi” di veneranda memoria, esce fuori con un post sul suo Profilo Ufficiale “X” dove scrive: “Ho trovato penose le foto, i meme infantili e i video dal mare di partiti e rappresentanti di Governo, gli inviti a non votare con trucchetti “alla Meloni”. D’altronde a chi vive di politica da decenni e piazza in posti di lavoro sicuri figli e partenti in fondo cosa frega di chi ha bisogno di più tutele contro licenziamenti, contratti precari e sicurezza sui posti di lavoro?”
Povera Sinistra. Ormai è “alla canna del gas”: cerca ogni pretesto per attaccare chi governa, a differenza sua, vince le elezioni e amministra con la legittimazione dell’elettorato.
Nulla. Per Giuseppe Conte è necessario metter mano alle regole referendarie. L’avvocato del popolo ha infatti detto: “Credo che lo strumento del Referendum vada rivisto nelle modalità e nei paletti, abbassando il quorum in un Paese che affoga nell’astensione: bisogna premiare la partecipazione, la scelta”.
Dunque, secondo il leader del “Movimento 5 Stelle”, si deve abbassare (o addirittura abolire) il quorum così da permettere ai “quattro gatti” ideologici di poter decidere per tutti.
Interessante vedere come i militanti di “CasaPound” abbiano affisso nei comuni di Cuneo ed Alba degli striscioni con su scritto: “Niente quorum, che delusione… nessuna accoglienza, remigrazione”.
I colleghi di “Cuneo24” così analizzano: “E’ questo il testo […] con cui il movimento ha voluto commentare in modo netto e ironico il fallimento del quinto quesito referendario, quello relativo alla riduzione dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza”.
Da parte sua, “CasaPound” ha spiegato: “Il quesito sulla cittadinanza è affondato nel silenzio generale, trascinando con sé vent’anni di narrazioni buoniste e colpevolizzanti”.
Gli italiani – anche se ancora in modo troppo pavido e sommesso – hanno voluto dare un segnale alla politica nazionale. Una classe politica che permette agli immigrati di fare il bello e il cattivo tempo ha stancato.
Gli italiani vogliono giustizia, vogliono sicurezza, vogliono ordine e pretendono disciplina.
Bene ha scritto “L’Uomo Mascherato” su “X”: “Correva l’anno 2011 l’ultima volta che un #referendum superava il #quorum. Era quello per la ripubblicizzazione dell’acqua. Sono passati 14 anni e, quando va bene, l’acqua è ancora in gestione pubblico-privato. La “democrazia” è un bluff, solo i laureati non l’hanno ancora capito”.
Dinanzi a tante e tali argomentazioni, dinanzi ad una tranvata referendaria che resterà nella storia, la Sinistra insiste nel dire che siamo solo all’inizio e che la campagna per i diritti arriverà dove deve arrivare.
Non si può che rispondere con una canzone del “compagno” Roberto Vecchioni: “Sogna, ragazzo sogna”.

Io ho rinunciato al mare e sono andato a votare,l ho fatto per mio figlio e per tutti quelli che considerano il voto inutile.Come sempre siamo rimasti in pochi ma buoni.
Luca, capisco benissimo la tua posizione e condivido il fare le cose per le prossime generazioni. Gli italiani, molti dei quali anche tra i partiti proponenti, non sono andati a votare proprio a causa del quinto quesito.
Quelli sul lavoro erano opinabili, visto che le condizioni in cui lavorano i cittadini italiani sono deplorevoli a causa di anni di lassismo da parte delle Organizzazioni Sindacali.
Ciò nonostante la gente che ha votato sperava davvero in un cambiamento nel mondo del lavoro.