Il Piemonte non è immune dall’azione della ‘ndrangheta. Se ne parla in Consiglio Regionale.
Parlare di legalità lascia il tempo che trova se non si dicono chiaramente le cose come stanno e se non si ha il coraggio di dire che c’è “radicamento della ‘ndrangheta in Piemonte”.
A dirlo non sono i giornalisti di “Civico 20 News” ma il Procuratore Generale Lucia Musti, e il Procuratore capo Giovanni Bomberdieri, entrambi in servizio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino.
Il Presidente della Commissione Legalità del Consiglio Regionale del Piemonte, Domenico Rossi, “Partito Democratico”, aprendo la prima seduta della legislatura regionale, ha dichiarato che i due citati Procuratori “durante il loro insediamento hanno espresso parole nette sul tema del radicamento della ‘ndrangheta in Piemonte. Ma è anche vero che la nostra regione ha un’importante storia di antimafia a cui il lavoro di questa commissione vuole ispirarsi”.
Parole che devono far riflettere. Una regione importante come quella piemontese non può farsi invadere e controllare da organizzazioni mafiose.
A questo proposito il Consigliere Regionale Domenico Ravetti, “Partito Democratico”, ha proposto di “dotare il Consiglio di una proposta di legge condivisa per regolamentare le lobby e i portatori di interesse. Sarebbe un intervento principalmente a tutela dei consiglieri regionali e dell’Istituzione nel suo complesso”.
Questo intervento ha trovato condivisione e plauso da parte del Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti, “Fratelli d’Italia”, che ha aggiunto: “Noi, come gruppo, stiamo lavorando a una proposta di legge e auspichiamo una comunità di indirizzo su questo tema e, per questo, ci troverete pronti a collaborare”.
Parlando di legalità e di organizzazioni malavitose che operano nel nostro Piemonte anche il Consigliere Regionale Giulia Marro, “Alleanza Verdi e Sinistra”, il quale postula “una campagna diffusa nelle scuole” che, a suo dire, “potrebbe aumentare la consapevolezza del fenomeno anche tra i più giovani, specialmente in quelle a indirizzo tecnico agrario, frequentate da ragazzi che lavoreranno nel campo agricolo”.
La sensibilizzazione e la prevenzione nelle scuole può sicuramente essere una buona cosa per migliorare il senso civico e della legalità delle future generazioni.
Di avviso molto più ideologico e “di Sinistra” il Consigliere Regionale Alberto Unia, “Movimento 5 Stelle” che, anziché proporre una collaborazione con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, auspica “diverse proposte di audizione a partire da chi da sempre si occupa di questi temi sul territorio come don Luigi Ciotti e l’Associazione ‘Libera’, ma anche ‘Agende Rosse’”.
Dal gregario dell’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, anche una richiesta: “Riteniamo fondamentale chiedere, inoltre, al più presto un approfondimento con la Prefettura sul “Progetto Alfa” contro lo sfruttamento e la tratta di esseri umani”.
Molto apprezzato l’intervento del Vicepresidente della Commissione, Gianna Gancia, “Lega”, che, con la sua solita schiettezza, ha detto: “Si è talmente persa la cultura della legalità che alcuni amministratori non si accorgono di parlare apertamente e inconsapevolmente di iniziative che costituiscono reato. Dobbiamo aumentare la consapevolezza sui soldi pubblici, che sono frutto dei cittadini che lavorano e pagano le tasse”.
Sul tema della legalità in Piemonte erano intervenuti, nel marzo 2024, anche l’Assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, e il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Delmastro, che, accogliendo il Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, dissero che bisogna far in modo che i nostri ragazzi crescano “con adeguati anticorpi rispetto alla criminalità. Il tutto mettendo al centro la cultura della legalità e del rispetto della divisa. E’ importante trasmettere loro il senso di fiducia nei confronti dello Stato”.
Come giornalisti e professionisti dell’informazione riteniamo che si debba fare tutto quanto possibile per comunicare i giovani la cultura della legalità, il rispetto delle uniformi e il senso di fiducia nei confronti dello Stato.
“Civico 20 News” parla spessissimo delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate, degli Incaricati di Pubblico Servizio e di tutti quegli italiani onesti e per bene che operano per la sicurezza collettiva.
Raccontare le gesta di chi mette la propria vita a servizio del Paese non è la soluzione ai problemi – ne siamo consci – ma contribuisce, senz’altro, a costruire un pensiero di legalità e correttezza.
Torneremo senz’altro sul tema e, con l’occasione, auguriamo alla Commissione Legalità del Consiglio Regionale del Piemonte un buon lavoro. Siamo certi che farà bene e migliorerà le condizioni di vita del Popolo Piemontese.
Abbiamo le strade piene di immigrati che vivono nell’ illegalità e vengono utilizzati dalle mafie per spacciare droga, notoriamente il maggiore reddito dei commerci mafiosi. Di cosa parlano questi politici? La devono smettere di parlare in un modo e poi agire diversamente. L’attività mafiosa non è certo da attribuirsi solo ai residenti illegali, ma se non ci fosse tanta facilità di trovare pusher per ogni cosa, per le forze dell’ordine sarebbe più semplice lavorare al contenimento del crimine
Intendevo che se la smettessero di importare persone a cui non siamo in grado di dare un’onesta occupazione, non saremmo pieni di crimini fino ai denti