Le Guardie Giurate chiedono al Governo di essere ascoltate. 41.000 operatori si sentono abbandonati dallo Stato.
Il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Vigilanza – Guardie Giurate (SAV – Guardie Giurate), Massimo Raffi, ci ha scritto per lamentare la gravissima situazione che ammorba la categoria delle Guardie Particolari Giurate.
Il Segretario Raffi esplicita, con assoluto coraggio, che “la problematica principale di questo comparto si manifesta soprattutto sul piano salariale, ma questo è solo uno dei problemi. Siamo considerati “gli sceriffi” o i “falsi sbirri”, ma la realtà è che la nostra professione fatica a trovare una propria identità, con circa 41.000 operatori sul territorio nazionale che ne pagano le conseguenze”.
Queste parole devono far riflettere. Dietro a questi 41.000 operatori ci sono persone, famiglie, figli, … che fanno le spese di un Paese che non ha rispetto e considerazione di una categoria professionale che, lo ricordiamo, nell’esercizio delle funzioni è Incaricata di Pubblico Servizio.
Queste persone, per entrare in servizio, prestano giuramento in Prefettura e, dunque, pur lavorando nel comparto privato, compiono un atto pubblico, dinanzi alla massima autorità nel territorio provinciale.
Eppure“circa il 27% dei lavoratori, nonostante le promesse degli istituti di vigilanza, è inquadrato con contratti precari e percepisce uno stipendio lordo di circa 1.200 euro. Per sopravvivere, si è costretti a produrre ore di straordinario, a scapito della professionalità e del contributo alla sicurezza pubblica”.
Ci sarebbe da piangere e da chiedersi che cos’hanno fatto sinora le Associazioni Sindacali. I sindacati, a detta di molti lavoratori da noi incontrati, “sanno solo prendere i soldi delle tessere”.
Il Segretario Raffi, che dei sindacati fa parte, aggiunge che “questa condizione precaria spegne le aspirazioni di chi desidererebbe indossare con orgoglio la divisa, mentre favorisce chi ha perso opportunità in altri settori. Le selezioni si riducono spesso si riducono a un colloquio in cui il candidato viene valutato da un rampollo aziendale, con idoneità psico-fisica basata sulla disponibilità a sottostare a turni di lavoro faticosi e dannosi per la salute, spesso fino a 16 ore, con intervalli di riposo insufficienti”.
Una situazione surreale.
Veramente le Prefetture non effettuano nessun controllo? E’ l’Ispettorato Territoriale del Lavoro cosa fa rispetto a buste paga che rivelano orari di lavoro assolutamente al di fuori di qualsiasi umana logica?
Oltretutto, a quanto scrive Massimo Raffi, “la formazione degli operatori, secondo la normativa, dovrebbe essere di almeno 48 ore prima dell’impiego, ma spesso si limita a un’autocertificazione, raramente rispettata. Questo porta a situazioni pericolose, in cui le guardie giurate, pur essendo qualificate, si trovano in condizioni lavorative estreme”.
Queste due frasi ci devono far riflettere. Inutile stracciarsi le vesti quando si parla di lavoratori “in nero”, sfruttati, maltrattati, di caporalato, … ma chiudere gli occhi dinanzi a 41.000 persone che lavorano in “condizioni lavorative estreme”.
La situazione, com’è ormai chiaro, non dipende solo da una situazione retributiva indecente ma da condizioni di lavoro che danneggiano mente e corpo delle Guardie Particolari Giurate.
Per questo, Massimo Raffi ha incalzato: “Abbiamo lanciato allarmi riguardo a suicidi e infortuni, molti dei quali sono aggravati dalla cosiddetta “depressione professionale”, legata alla mancanza di supporto e formazione. E’ tragico pensare che molti incidenti, anche mortali, avvengano in solitudine, senza il dovuto controllo da parte delle strutture”.
Sentire che lavoratori si suicidano per le gravi condizioni nelle quali si trovano a dover lavorare fa accapponare la pelle. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nella persona del Ministro Marina Elvira Calderone, cos’ha da dire a queste 41.000 persone?
Se al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non lo sapessero, facciamo sapere che il SAV-Guardie Giurate “ha denunciato questa situazione, presentando il Disegno di Legge AS 1008 al Senato per porre fine a questa condizione umiliante e degradante. Questo è un grido di speranza per una categoria che non può non difendersi”.
“Civico 20 News” aveva parlato della “riforma del comparto” Guardie Giurate e aveva già dato spazio al SAV Guardie Giurate. Moltissimi lettori ne sono rimasti meravigliati perché, normalmente, le Guardie Giurate vengono ignorate dalla stampa e dal mainstream dell’informazione.
Il tema è complesso, intricato e complicato. Per questo motivo sarà necessario che diversi attori, primo fra tutti il Governo, prendano coscienza della situazione e vi pongano rimedio o, quantomeno, ci provino.
Veramente c’è da essere meravigliati dalle condizioni lavorative che devono affrontare queste persone! Non è accettabile che siano assunti così “ alla garibaldina “ senza preparazione né tutela sindacale e poi con stipendi da terzo mondo! Che vergogna! C’è proprio da chiedersi che cosa fanno al ministero del lavoro. Non sanno che c’è gente che lavora a rischio ed in queste condizioni? Fanno finta di niente perché non ci sono soldi per aumentare gli stipendi? ALLORA SMETTIAMOLA DI MANDARE ARMI IN UNA GUERRA CHE NON CI RIGUARDA E RUBA SOLDI AI NOSTRI LAVORATORI!!!!!! Che fa Landini? Fa ridere