La denuncia di Forza Italia
Come potremo definirla in quest’occasione la disinvoltura del sindaco? A pochi giorni dalle elezioni europee e regionali ed esattamente in data 3 giugno il sindaco ha cambiato l’ubicazione a 34 seggi elettorali, mettendo a disagio 26000 elettori che oltretutto. non informati, rischiano di non votare oppure si caricano di ulteriori difficoltà, tenendo sempre presente che l’età media dei torinesi volge verso l’alto.
Di quest’ennesima noncuranza municipale se ne rendono interpreti il senatore Roberto Rosso, coordinatore Provinciale di Forza Italia e Marco Fontana, coordinatore cittadino.
“Siamo allibiti che a quattro giorni dal voto gli elettori di 34 sezioni di Torino non abbiano ancora ricevuto comunicazione che non voteranno più nella scuola dove erano abituati” – affermano Rosso e Fontana.
“Ci sono arrivate numerose segnalazioni di abitanti preoccupati perchè vedevano i seggi inagibili ma ad oggi non hanno ricevuto alcuna comunicazione. Si parla tanto di astensionismo ma poi non si mettono in atto neppure le cautele minime per assicurare che i cittadini sappiano dove andare a votare. Quanti elettori, soprattutto anziani,- precisano i due esponenti azzurri, rischiano di non votare perchè scoraggiati quando si presenteranno davanti al seggio fantasma? La variazione delle sezioni a livello burocratico è datata nella giornata dl 3 giugno, ma manca la comunicazione ai cittadini: è possibile che nessuno si sia preoccupato prima?”
Questa decisione, per come è stata concepita è gravissima e al momento di scrivere non sono ancora giunte precisazioni da parte del sindaco.
“Come intende il sindaco garantire il diritto di voto di circa 26mila cittadini torinesi?” Concludono Rosso e Fontana.
Sempre in materia di seggi elettorali a messo in evidenza che in più occasioni è stato segnalato ai presidenti di Circoscrizione che in alcuni plessi scolastici, come in corso Racconigi, le sezioni elettorali siano ubicate al primo piano, in uno stabile privo di ascensore, mentre le aule del piano terreno, a differenza del passato, risultano deserte.