Tributo a un maestro di vita.
Ed eccoci di nuovo alle solite! Basta un nonnulla, un semplice scostamento, anche minimo, dai modelli di comportamento consolidati dall’abitudine e dal conformismo sociale ed è di nuovo crisi. Ancora una volta, tutto secondo un vetusto copione sempre simile a se stesso, che, nonostante i migliori reiterati propositi, pare proprio che non si sia disposti a modificare, se non superficialmente. Com’è difficile uscire dal conosciuto, dalla propria zona di comfort! È nuovamente bastata una minima contrarietà, per essere rituffati in quell’abisso misto di aspettative e paure che sembra inestricabilmente accompagnarci dalla culla alla tomba. Ombre oscure, disagio profondo, voglia di sprofondare per non riemergere più. Il cuore spento.
Immerso in questo coacervo di pensieri disordinati, ecco udirsi l’inconfondibile trotterellare di unghie sul pavimento. Appena il tempo di girare il capo e compari tu, dalla tua cuccia in cucina ti accorgi di qualcosa e vieni a controllare se tutto è a posto. Il tuo muso allungato appare all’improvviso nel mio spettro visivo, i nostri occhi s’incrociano, il mio sguardo s’immerge una volta di più nella profonda infinità del tuo. Ti approssimi a me, i pensieri repentinamente tacciono, la mano scorre sulla tua testa in una carezza lenta, sinuosa, calda. Il cuore si riaccende.
Tu te ne accorgi subito; nella tua complicata semplicità cerchi maggior contatto ancora, come se volessi che il calore che sai dispensare penetrasse ancor più profondamente in me, per sciogliere definitivamente ogni residuo di malessere.
Sei entrato inaspettato nella mia vita. Mai scorderò il giorno del nostro primo incontro. Tu cucciolone randagio, denutrito, rifiutato e maltrattato, in pericolo di essere abbattuto a causa della tua statura già sufficientemente alta da incutere paura nella gente; io chiamato lì da una coppia di cari amici, gli unici che avevano saputo leggerti lo sguardo e che avevano intuito quanto fossi un essere particolare. Ci siamo accolti subito, i nostri cuori hanno sussultato, le nostre anime si sono riconosciute. Silenzio intenso. Legame atavico che riemerge. Viandanti dell’infinito corso delle vite che si ricongiungono e sanno che il cammino ora continua insieme, fino a quando il Cielo vorrà.
Cinque anni sono ormai trascorsi. Quante cose abbiamo condiviso da allora! Il tuo non facile ambientarti, l’addestramento al Centro cinofilo, la montagna, le lunghe camminate quotidiane, con qualunque clima, nei boschi vicino a casa. La tua progressiva conquista di maggior autostima ed equilibrio nel diventare adulto.
Una cosa mi devi spiegare. Ti osservo sovente. Nelle nostre lunghe camminate mi capita spesso di venir soverchiato da una pletora di emozioni e pensieri spesso travolgenti, disturbanti, che neppur mi consentono di ammirare la maestosità e bellezza dei luoghi che attraversiamo. Ma te no. Sei sempre presente a te stesso, esplori senza tregua ogni singolo centimetro di territorio, assapori avidamente ogni minimo istante che trascorri nel pieno tempo presente.
E all’improvviso vuoi giocare, non importa quando e dove, è sempre un buon momento. Ricordo in montagna, sospesi su cenge impervie o salti di roccia oppure, smarrito il sentiero, incastrati in improbabili itinerari attraverso quasi impenetrabili boscaglie o irti nevai o ancora avvolti in fitta nebbia; il mio animo, inquieto nel paventare il possibile pericolo di quelle situazioni, repentinamente distratto dalla tua tranquilla e gioiosa proposta di gioco, incurante della situazione. Alla fine del gioco, distratta la mente e il cuore, ecco magicamente apparire l’agognato sentiero, la via d’uscita presente da sempre, in paziente attesa di venire trovata da un animo ritornato finalmente tranquillo.
Ma come fai? Insegneresti mica anche a me? È da tempo che ti ho riconosciuto come mio “daimon”, ma ancora non ho accesso al tuo segreto. Essere evoluto, profondo e semplice, magnifica creatura perfettamente integrata nell’ambiente circostante, maestro imperturbabile, attraversi la vita con eleganza, donandoti interamente, senza riserve né condizioni.
Quanto immensa è la tua capacità di esserci e di amare! Quanto poca è la mia capacità di capirlo appieno ed imparare da te! Per me la tua esistenza non è che un bell’episodio transitorio, di cui mi occorrerà, con ogni probabilità, assistere un giorno all’inesorabile epilogo. Per te la mia esistenza è una vita intera, pienamente vissuta, interamente donata, completamente esperita in una relazione totalmente appagante.
Non ti sarò mai abbastanza grato per tutto quanto fai per me, maestro mio, ben al di là di quanto mi possa rendere conto adesso. Perdonami se a volte sono assente, impegnato con una delle innumerevoli facezie in cui sogliono indugiare gli esseri umani, tralasciando così opportunamente di occuparsi dell’essenziale. Tu mi guidi e mi riconduci, giorno dopo giorno, ora dopo ora, istante dopo istante, alla pienezza del cuore che illumina la mente e le consente di coltivare i migliori pensieri. So che ci sei sempre per me, presente ad accogliermi ad ogni mio ritorno, pronto ad impartirmi la tua ennesima lezione d’anima.
Cosa facciamo adesso? Questa mia lettera volge al termine. La consegno all’Universo, che forse un giorno te la leggerà. Mi alzo dalla scrivania. Mi guardi. Il mio odore ti avvolge, la tua coda tradisce il tuo fermento. Hai già capito. È di nuovo il momento. Dai! Usciamo, cucciolone mio, torniamo nel bosco … per una nuova lezione!
A Tago, con immensa gratitudine.
luca
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Il migliore amico dell’uomo!
assolutamente! I fatti lo dimostrano in continuazione. Chissà se anche l’uomo è il miglior amico del cane? Ardua questione, ma mi piace pensare di sì.
Grazie Luca! Buona giornata. Ciao.
Fabrizio F.
grazie Fabrizio. Ho visto le foto del cane di VEronika, quindi sai di cosa parlo. Buona giornata anche a te und viel Spaβ in Deutschland. Ciao.
Condivido pienamente il tuo sentire Luca e il setire di Tago.Mi hai commossa per quanto hai detto e anche non detto! Buona vita a tutti!Che si possa ascoltare il silenzio così ristoratore profondo e veritiero! Grazie Grazie Grazie
grazie Anna, nel silenzio matura la consapevolezza del nostro vero essere, se ci diamo la possiilità di ascoltare. Buon cammino.
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