L’immigrazione indiscriminata impoverisce buona parte del Belpaesello dantesco-manzoniano? o lo sostenta, salvandoci dall’estinzione? (“Ai posteri l’ardua sentenza”!)
Quando, ieri pomeriggio, 4 maggio (tragico per gli invincibili colori granata), in una strada trafficata d’un quartiere vivacemente multietnico, dove il dantesco “sì” non suona quasi mai, un extra-comunitario (ossia non corrispondente ai canoni di “italicità” arianeggiante – ehm… – generalmente riconosciuti nel Mondo alla rovescia, nuova bibbia dei fascinosi ultra-destrorsi, Vannaccia la miseraccia!), con una fulminea manovra in retromarcia della fiammante Mercedes, che rischiava di investire un paio di pedoni, mi ha furtivamente soffiato il raro posto-auto in cui stavo già per sistemarmi col catorcio motorizzato che m’azzardo a chiamare macchina, devo ammettere con vergogna che l’atroce omuncolo himmleriano che s’annida negli oscuri recessi del mio inconscio profondo ha insufflato in risalita alle mie corde-vocali paroline poco politicorrette, che a fatica mi son morso sulla punta della linguaccia, e mi ha indotto a pensare che, se quel buon sahariano fosse rimasto nella sue incantevoli lande d’origine, io avrei parcheggiato senza problemi…
La “narrazione mainstream” ci ha giustamente indottrinati, spiegandoci che, nell’“inverno demografico” del Belpaesello dello Stivaletto nostro e dello stra-Vecchio in-Continente, l’immigrazione indiscriminata è utile a “erogarci le pensioni”; entro il 2050, la sola Nigeria avrà probabilmente più abitanti dell’intera Europa (magari datevi una calmatina…, avete saputo dell’invenzione degli anticoncezionali?!?), pertanto gli sbarchi – e i naufragi – aumenteranno inevitabilmente: rassegniamoci. Ma, su un “Globo terracqueo” che brulica di otto-nove miliardi di individui, che lasciano un’enorme “impronta antropica”, esageratamente insozzante, sul delicato equilibrio ambientale, non saremo troppi? (Ras-Putin, Hamas e Netanyhau stanno cercando con solerte sollecitudine di rimediare drasticamente…) A breve saremo costretti ad imbarcarci sull’arca-astronave dell’alielon Musk, augurandoci che i rossicci Marziani ci ricevano a braccia – o antenne – aperte, meglio del trattamento che ci scambiamo fra “fratelli” qui sull’azzurrognola–grigiastra Gaia, infelice!
Affermano con iattanza che tale fenomeno indubbiamente ci arricchisce, costando meno in accoglienza di quanto renda in contributi previdenziali eccetera; il bilancio, però, considera davvero gli oneri educativi, sanitari e di sicurezza interna (con alcune aree urbane completamente in balia di bande violente di spacciatori africani e baby-gang sudamericane)? E che dire della conseguente paura collettiva su cui speculano i codini-parrucconi conservatori (simili agli integralisti islamici) per toglierci libertà e diritti “irrinunciabili”, alla faccia dei sinistri-al-caviale, che ne saranno azzerati? E l’abbassamento dei salari, sul cinico mercato capitalistico, per lavori “che noi (a certe condizioni) non vogliamo svolgere”?
Col prodigioso, rapido dilagare dei sistemi di ciber-automazione, nonché ondate di droni telecomandati e varie tecno-diavolerie, ci sarà ancora bisogno di queste schiavizzate masse di pedalanti braccianti e manovalanza digitale, mentre l’intelligenza-artificiale minaccia pure le funzioni progettuali degli ingegneri “cervelloni” e dei creativi dei settori artistico-culturali? (Il banale editoriale che state leggendo, rifletteteci, potrebbe averlo scritto un’app tipo chat-gpt!)
Invece di importare, con becera mentalità colonialista negriera, orde di morti-di-fame – scusate il francesismo –, che avrebbero la cogente esigenza di progredire in patria natia, sarà insomma necessario immaginare e configurare – con l’aiuto dei supercomputer “assennati” – una sagace struttura statuale nazionale (ed internazionale), non sovraffollata, che sia ordinata e governata secondo una pratica organizzazione economica complessiva, flessibile e connessa tra pubblico e privato, che paghi lautamente i residuali giovani occupati e che tassi i robot, per rimpinguare le casse dell’INPS e sostentare la maggioranza di cittadini non regolarmente stipendiati e con entrate pecuniarie insufficienti a garantire un’esistenza dignitosa a sé e/o alle proprie famiglie; idem a livello dell’UE.
Per allargare poi lo sguardo dalla sgangherata Penisoletta al Pianetucolo gremito, devastato ed inquinato, col clima estremamente surriscaldato e belligerante, che trova valanghe di dollaroni per micidiali armamenti e non un soldo-bucato per la tutela della natura e la salute delle persone, sforzandoci di imparare la lezione storica del drammatico passato otto-novecentesco, nel presente giorno di memoria manzoniano-napoleonica, ben al di là delle inculcate scemenze annientanti dell’asociale società social, quale orizzonte rasserenante di speranzosa prospettiva futura desideriamo offrire ai ragazzi che si apprestano ad affrontare un domani difficile e pericoloso e osano persino protestare? Con la mascherina sul muso, carne-da-cannone da sacrificare in guerre insensate? Falsa gloria.
A chi tocca l’ardua sentenza?
Ai condannati.