
Di Alessandro Mella
Passeggiando sul lungo fiume, al parco del Valentino, a poca distanza dal Ponte Isabella lo sguardo finisce fatalmente per essere rapito da un qualcosa di strano. Una grigia sagoma che ricorda un profilo che non par vero. Possibile? Un sommergibile a Torino? Lungo il Po? Pare un’allucinazione ed invece è assolutamente vero e concreto.
Quella torretta, infatti, appartiene ad un battello costruito nel 1915 a La Spezia ma entrato in servizio solo nel 1918 al termine del conflitto mondiale. Tanto che le sue glorie belliche furono poche o nulle perché non ci fu il tempo per l’Andrea Provana, fu infatti dedicato al celebre eroe della battaglia di Lepanto, di coprirsene e procurarsene. Reduce poco glorioso di qualche settimana di guerra, fu assegnato nel 1920 all’Accademia di Livorno ma il suo, forse, unico momento di luce fu la crisi di Corfù del 1923 quando con il gemello Barbarigo protesse lo sbarco del nostro contingente e la nostra squadra navale dal pericolo di una reazione greca.

Tuttavia, una sorte infelice attendeva il giovane sommergibile che, il 30 marzo 1927 a Portoferraio, subì una violenta esplosione che procuro dei feriti:
Incidente a bordo di un sommergibile. Portoferraio, 31 marzo, notte. Ieri alle 15, la sirena del sommergibile «Andrea Provana», ancorato nella nostra rada, dava il segnale d’allarme richiamando verso il piccolo molo non pochi cittadini ansiosi di sapere cosa fosse avvenuto. Un tubo di motore, per causa non ancora conosciuta, era scoppiato con grande fragore ferendo il sottotenente macchinista Alessandro Ricci ed altri sei marinai, che venivano trasportati all’ospedale. Quivi venne subito constatato che si trattava di ferite lievi, guaribili alcune entro 10, altre entro 20 giorni. È stata aperta un’inchiesta per stabilire le cause dell’incidente. (1)
L’evento lo ridusse al punto che se ne sconsigliò la riparazione. Malgrado i pochi anni di servizio, infatti, le sue tecnologie parevano ormai decisamente superate dalla rapida evoluzione del settore. Precocemente invecchiato, quindi, venne posto in disarmo e parzialmente demolito. (2) La sezione centrale, frattanto sopravvissuta, fu però utilizzata in occasione dell’esposizione torinese del 1928 e posta all’ingresso dell’area espositiva dedicata alla Regia Marina:
In settimana giungerà pure dalla Spezia, a mezzo ferrovia e debitamente smontata, la parte centrale del sommergibile «Andrea Provana» che verrà ricostituita per intero davanti al Padiglione della R. Marina alla Mostra della Vittoria. Questa parte centrate, del peso di molte diecine di tonnellate, comprenderà la torretta di comando, la camera di manovra, l’alloggio del comandante, ecc., e potrà dare una idea esatta di quello che è un sommergibile, del modo d’impiego di esso, della dura vita necessariamente imposta agli equipaggi di queste singolari unità navali. (3)

Un’altra operazione di forza fu la posa dinnanzi al padiglione di una parte dello scafo del sommergibile «Provana». Si trattava di sollevare dai carri di trasporto e poggiare nell’apposito scavo, con mezzi d’occasione, dei pezzi molto voluminosi e pesanti parecchie tonnellate; ma la Marina non poteva rinunciare ad una si interessante Mostra giacché la torretta di comando del «Provana» con l’alloggio del Comandante costituirà indubbiamente una delle più caratteristiche attrattive della Mostra della Marina e darà modo al pubblico di farsi un’idea della vita di sacrificio che i nostri equipaggi sopportano durante la guerra sul mare. La genialità degli Ufficiali e degli operai del nostro arsenale di La Spezia seppe vincere ogni impedimento e la ricostruzione del «Provana» interrato, che sembra sorga dai flutti, darà ai visitatori la perfetta sensazione della realtà. (4)
Concluso l’importante evento si pose la questione di che fare dell’ingombrante reliquia marittima ma, per fortuna, l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia adottò il prezioso cimelio e lo fece collocare presso la propria sede nel 1933. Dove ancora oggi si trova.

Nel tempo il sommergibile ha più volte sentito il peso del tempo che passa ma alcuni restauri conservativi hanno permesso di dargli un monumentale futuro anche grazie alle cure ed alle attenzioni riservategli dai marinai in congedo i quali, su prenotazione, si occupano ben volentieri di farlo visitare a curiosi, turisti ed appassionati!
Alessandro Mella
Note
1) Corriere della Sera, 78, Anno LII, 1° aprile 1927, p. 4.
2) Regio Decreto 29 gennaio 1928, n. 198 (619) Radiazione dei Regi sommergibili Lorenzo Marcello e Andrea Provana dal quadro del Regio naviglio. (La Legislazione Fascista 1922-1928, Volume I, Camera dei Deputati, p. 769).
3) Corriere della Sera, 68, Anno LIII, 20 marzo 1928, p. 3.
4) La Stampa, 96, Anno LXII, 21 aprile 1928, p. 6.
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