Un appuntamento all’insegna della linea verde, diretto da Nicola Davico
Si sente spesso dire che i giovani hanno un rapporto difficile con la musica classica, secondo alcuni per colpa dei programmi scolastici, che non comprendono corsi di storia della musica, secondo altri per una presunta difficoltà di comprensione di opere composte secoli fa, in un contesto storico e sociale profondamente diverso dai giorni nostri, e secondo altri ancora a causa della sempre maggiore diffusione dei video trasmessi sui social network, che contribuiscono a propugnare stili musicali del tutto diversi.
Tutto questo è in parte vero, ma non autorizza ad avanzare facili generalizzazioni.
Il concerto in programma venerdì 10 maggio alle ore 21 nella splendida cornice barocca della Chiesa di San Martino di Asti e sabato 11 maggio alle ore 18 in Sala Ghislieri di Mondovì sembra fatto apposta per sfatare questo mito.
Infatti, i protagonisti saranno i giovani (in alcuni casi giovanissimi) componenti del Coro di Voci Bianche e del Coro Giovanile del Sistema Scuole di Musica AMR, una formazione che comprende gli allievi e le allieve della Scuola Comunale di Musica di Mondovì e dell’Istituto di Musica “Antonio Vivaldi” di Busca gestiti dalla Fondazione Academia Montis Regalis e quelli del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” di Asti dell’associazione culturale I Musici di Santa Pelagia, che ha già dato prova del proprio grande talento nelle opere Eloise di Sir Karl Jenkins e L’ultimo principe di Carlo Galante, andate in scena nel 2022 e nel 2023 al Teatro Alfieri di Asti, al Teatro Toselli di Cuneo e sul palco all’aperto di Piazza d’Armi a Mondovì.
Giovani sono anche molti dei componenti dell’Orchestra Alba Filarmonica diretta da Nicola Davico, un ensemble formato da giovani diplomati di Conservatorio, allievi agli ultimi anni di studio e diplomati che, pur continuando a coltivare la passione e la pratica strumentale, hanno affrontato un percorso professionale differente.
Come prevedibile, questi giovani di belle speranze proporranno per l’occasione un programma ispirato alla gioventù.
Sebbene sia vissuto in una Vienna dominata dal genio assoluto di Beethoven, compositore da lui tanto amato quanto visto con una sorta di timore reverenziale, nella produzione orchestrale della sua prima fase creativa Schubert restò legato agli stilemi del Classicismo viennese incarnato da Haydn e Mozart.
In particolare, per molto tempo il suo modello stilistico fu proprio il grande Salisburghese, come si può facilmente comprendere da questo breve stralcio tratto da un suo scritto: «Come un’eco lontana mi risuonano le sue magiche melodie. Nelle tenebre di questa vita ci mostrano un avvenire sereno e luminoso a cui aneliamo con fede. O Mozart, immortale Mozart, quanti raggi della luce dell’avvenire hai dardeggiato nella nostra anima!».
Nella Quinta Sinfonia il diciannovenne Schubert seppe trasfondere la freschezza inventiva, il felice equilibrio e la gentile intimità lirica dell’autore della Jupiter, dando vita a un’opera di straordinaria maturità, che chiuse il suo ciclo giovanile prima dell’arrivo della sublime Incompiuta e della monumentale Grande.
In ogni caso, in questa sinfonia Schubert espresse pienamente la sua delicata poetica, che si può ravvisare soprattutto nell’Andante con moto, articolato in due sezioni, la seconda delle quali trascolora in affascinanti chiaroscuri, e nell’Allegro vivace conclusivo, la cui spigliatezza dal sapore inconfondibilmente haydniano lascia presto spazio alla originalissima personalità del grande maestro del Lied.
Composto nel 1953 da un trentacinquenne Bernstein ormai avviato ai massimi livelli sia come autore sia come direttore d’orchestra, West Side Story trasporta la storia di Giulietta e Romeo dalla Verona del XVI secolo alla caotica New York dei primi anni del Secondo Dopoguerra, in un quartiere periferico conteso senza esclusione di colpi tra la banda portoricana degli Sharks e la gang locale dei Jets.
Come nella tragedia di Shakespeare, in questo clima di cupa violenza fiorisce un puro amore tra la portoricana Maria e Tony, ex membro dei Jets. Dopo aver visto naufragare le proprie legittime speranze di un futuro felice insieme, Tony viene ucciso, una tragedia che comunque alla fine sembra porre le basi per una futura riappacificazione tra le due gang, proprio come era accaduto tra i Capuleti e i Montecchi di fronte ai feretri dei due sventurati amanti veronesi.
La vicenda di West Side Story viene ripercorsa in cinque dei suoi brani più emblematici: in “I feel pretty” Maria esprime la felicità per la sua emozionante storia d’amore, mentre i colleghi del negozio di abiti da sposa in cui lavora la prendono in giro per la sua (presunta) ingenuità, e “One hand, one heart” sancisce l’unione dei due giovani con un matrimonio simbolico, che si pone in coraggioso contrasto con tutti coloro che li circondano.
Vero e proprio capolavoro del genio teatrale di Bernstein, “Tonight” affianca l’attesa trepidante dell’incontro tra Maria e Tony a quella tra Bernardo – fratello di Maria – e la sua fidanzata Anita.
Secondo le speranze di Maria, la serata dovrebbe concludersi con una tregua tra le due bande sancita dall’intervento di Tony, ma purtroppo la situazione precipiterà, culminando con la morte di Bernardo, ucciso da Tony per vendicare Riff, pugnalato poco prima dallo stesso Bernardo.
La bellissima “Somewhere” venne ripresa negli anni Ottanta da Barbra Streisand e in seguito dai Pet Shop Boy, che le consentirono di raggiungere un pubblico molto più vasto e variegato, mentre il brano più iconico di West Side Story è senza dubbio “America”, un travolgente duetto che vede Anita esaltare le qualità degli Stati Uniti, mentre la sua collega Rosalia si fa paladina dei meriti della loro comune patria Porto Rico.
Questo brano è intriso di una palpabile ironia, che trova espressione nei vivaci ritmi latini che fanno capire per quale delle due cause battesse il cuore di Bernstein.
Venerdì 10 maggio 2024 – ore 21
Chiesa di San Martino
Piazza San Martino 11 – Asti
Sabato 11 maggio 2024 – ore 18
Sala Ghislieri
Via Francesco Gallo 7 – Mondovì
CONCERTO PER I GIOVANI
Franz Schubert (1797-1828)
Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore D. 485
Allegro
Andante con moto
Menuetto. Allegro molto – Trio
Allegro vivace
Henry Mancini (1924-1994)
Moon river
Leonard Bernstein (1918-1990)
West Side Story
I feel pretty
One hand, one heart
Tonight
Somewhere
America
Coro di Voci Bianche e Coro Giovanile del Sistema Scuole di Musica AMR
Orchestra Alba Filarmonica
Nicola Davico, direttore
CURRICULA
Coro di Voci Bianche del Sistema Scuole AMR
Il coro di voci bianche degli istituti di musica gestiti dalla Fondazione Academia Montis Regalis è un ambizioso progetto artistico, che riunisce i ragazzi e le ragazze di maggior talento della Scuola Comunale di Musica di Mondovì, dell’Istituto “Antonio Vivaldi” di Busca e del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” di Asti, quest’ultimo fondato nel lontano 1825.
Il progetto mira a valorizzare la creatività dei giovani, con un rigoroso percorso di formazione affidato a docenti molto qualificati, che hanno portato al coro di raggiungere un livello artistico molto elevato, che ha trovato piena espressione nel 2022 nell’esecuzione del raro Vespro in fa maggiore di Johann Michael Haydn e – soprattutto – nella prima esecuzione italiana dell’opera Eloise del compositore contemporaneo inglese Karl Jenkins, un evento di notevole spessore, che ha suscitato l’interesse della stampa specializzata del nostro paese.
Orchestra Alba Filarmonica
Composta in gran parte da strumentisti di Alba e del territorio limitrofo, l’Orchestra Alba Filarmonica attira presenze da tutta la provincia, che condividono la più sincera passione di vivere l’esperienza di fare musica d’assieme.
Giovani diplomati di Conservatorio, allievi agli ultimi anni di studio e diplomati che, pur continuando a coltivare la passione e la pratica strumentale, hanno affrontato un percorso professionale differente.
Accoglie gli allievi dell’Istituto Musicale Lodovico Rocca e quelli degli altri istituti cittadini dedicati alla formazione musicale, offrendo un naturale compendio e una pratica d’assieme insostituibile per chi affrontare studi musicali approfonditi e professionalizzanti.
L’orchestra assolve quindi a una funzione sociale di grande importanza, raggruppando stabilmente un assieme di 35/40 elementi. Nata sotto l’egida del Comune di Alba ha fin da subito trovato sensibili sostenitori, tra i primi la Famija Albèisa e il Rotary Club di Alba. È diretta dal maestro Nicola Davico, che con una continua e appassionata opera, propone l’importante repertorio sinfonico che comprende i compositori barocchi, classici e contemporanei.
Nicola Davico
Nicola Davico si diploma giovanissimo in Pianoforte con Valter Protto presso il Conservatorio di Torino e si laurea con lode in Letteratura tedesca all’Università della stessa città. Segue il corso di Direzione d’orchestra sotto la direzione artistica di Sandro Gorli. Studia Musica Corale e Direzione di Coro con Sergio Pasteris e si diploma in Composizione sotto la guida di Giulio Castagnoli per proseguire gli studi all’Universität der Künste di Berlino.
Nel 2009 consegue con lode la laurea di II livello in Composizione con Giuseppe Elos presso il Conservatorio di Torino. Vincitore di concorsi pianistici nazionali e internazionali, ha all’attivo numerosi concerti solistici e collaborazioni con solisti prestigiosi.
Il suo interesse per le culture extraeuropee lo ha spinto in India, dove ha studiato le basi della musica classica indostana sotto la guida di Fr. Charles Vas. Dal 2006 al 2020 è stato insegnante di Pianoforte e Esercitazioni Orchestrali presso l’Istituto Musicale di Canale e del Roero e dal 2008 insegna Armonia, Storia della musica e Composizione presso il Civico Istituto Musicale “Lodovico Rocca” di Alba.
© 2024 CIVICO20NEWS – riproduzione riservata
Scarica in PDF