
una constatazione assurda
Può anche darsi che non emerga mai in voi la domanda: chi sono?
Ma se invece vi tocca, beh, allora auguri!
Potete scegliere in quale modo complicarvi le cose, da soli oppure in compagnia. Qualunque opzione scegliate, eccovi il solito suggerimento non richiesto per cercare di comprendere mediante la pratica.
Mettetevi comodi.
Poi scendete nel più profondo di voi stessi come meglio credete e cominciate a prestare attenzione a ciò che incontrate come meglio potete.
Man mano che incontrate qualcosa, eliminate ogni legame con esso.
Azzerate le vostre relazioni con:
– le paure, anche quelle senza motivo
– le abitudini, anche quelle positive
– le convinzioni, anche quelle giuste
– le convenzioni, anche quelle necessarie
– le emozioni, anche quelle elevanti e sublimi
– le sensazioni, anche quelle gratificanti
– le parentele, anche le più amate
– gli affetti, anche quelli da cui dipendiamo
– l’arte, anche quella più trascendente
– la musica, anche quella più trasportante
– la cultura, anche quella corretta
– l’istruzione, anche quella più basilare
– la religione, anche quella che ci identifica
– la scienza, anche quella più rigorosa e provata
– il buon senso corrente, anche quello che ci permette di mantenerci sani
– il fare per il quieto vivere, anche se dovessimo pagarlo caro
– l’idea di liberta, anche la più essenziale
– l’idea di giustizia, anche la più innegabile a chiunque
– i diritti, anche i più elementari e sacrosanti
– i doveri, anche quelli che avete accettato liberamente
– il desiderio di essere qualcuno, anche se ritenete di essere umili
– il desiderio di poter dominare ogni cosa, anche se faticate ad ammettere che sotto sotto è presente
– l’immagine che avete di voi, anche se non credete di poterlo fare
– l’immagine che volete dare di voi, anche se credete che non vi sfiori
nemmeno nell’anticamera del cervello che sia un vostro intimo desiderio
– i principi, anche quelli di cui non si può fare a meno
– la bellezza, anche quella che non costa niente
– la felicità, anche quella che non ha oggetto
– tutto il resto che man mano scoprite dentro e fuori di voi, anche ciò che
credete non sia reale o inutile
– ed in ultimo le necessità vitali, anche quelle ritenute essenziali.
Ora che tutto questo non c’è più,
lasciate tornare ogni cosa al suo posto all’istante
e comprenderete chi siete.
Assurdo?
E se fosse vero?
PS: forse i più attenti si saranno accorti che nella lista non c’è
– l’Amore, anche il più trascendente, divino e onnicomprensivo.
Beh, se lo incontrate, questo è ciò che non potrete mai eliminare da voi stessi perché è ciò che siete in essenza, da sempre.
Il resto è noia istruttiva nella scuola dell’obbligo!
Una necessità temporanea, un compito al quale dedicare la giusta attenzione.
Un compito da affrontare possibilmente con la leggerezza e l’ironia con cui è stato pensato ed impostato.
Un gioco da prendere seriamente!
PS: Tranquilli:
NON SONO PREVISTI ESAMI FINALI!
Schema e testo
Pietro Cartella
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