Atomi, cellule e ospiti alieni sono tenuti insieme da una idea incredibile che si materializza in piccoli universi dalle forme infinite
Nel feto umano si sviluppano centinaia di migliaia di neuroni ogni minuto; nello stesso tempo nell’essere umano adulto circa cento milioni di globuli rossi e di cellule nascono e muoiono, mentre migliaia di miliardi di microorganismi, appartenenti a centinaia di tipi diversi e in gran parte sconosciuti, si danno da fare al suo interno partecipando e rendendo possibile la sua esistenza biologica.
Sono numeri strabilianti che forniscono a malapena un’idea della complessità di un organismo umano. Come in una immensa fabbrica in cui si ricostruiscono ad ogni istante miriadi di universi, un inconcepibile numero di addetti e componenti si coordinano per conseguire un obiettivo che si modifica costantemente. Ciò vale anche per i mondi dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande. Per quanto possiamo capire, nella nostra limitatezza attuale, attraverso il caos apparente dei continui cambiamenti sembra esserci sottesa una sottile linea guida che gli scienziati cercano disperatamente di trovare chiamandola affettuosamente “teoria del tutto”.
In essa si pongono speranze che sembrano scaturite non da una fede cieca e bigotta, ma dalla fiducia in un “qualcosa” di intuito come esistente a priori, che semplicemente ancora ci sfugge.
Da tutto il lavoro di ricerca che ne consegue evidenziamo alcuni contenuti che meritano qualche minuto della nostra attenzione.
Ogni teoria che viene espressa in questo lavoro di ricerca si basa su un’idea. Per trasformare questa idea in qualcosa di concreto e riproducibile occorre disporre di una grande quantità di risorse, alcune delle quali devono essere prodotte seguendo le leggi che le determinano.
Una di queste risorse è chiamato campo morfogenetico o campo di sviluppo embrionale dell’idea, la cui essenza è la capacità di produrre uno schema di base per lo sviluppo dell’idea. Tale schema è costituito da linee di forza magnetiche che “traducono in modo visibile l’idea” come una forma costruita con filo di ferro intrecciato.
Un’altra risorsa è chiamata forza di attrazione, la cui essenza è la capacità di attrarre intorno a tali linee magnetiche tutto ciò che serve per “formare materialmente l’oggetto dell’idea”.
Poi ce n’è ancora un’altra chiamata forza di coesione, la cui essenza è la capacità di tenere insieme le parti del complesso di tutti gli elementi che sono stati attratti per “formare l’oggetto dell’idea”.
Da quanto precede, si può dedurre che ciò da cui è attratta la materia sulle linee di forza alla base della forma umana passa attraverso il “sistema uomo”.
La forza di coesione della materia è quindi in relazione alla presenza nell’essere umano di un’idea che ne determina i pensieri, ovvero se in esso non ci fosse traccia di pensieri riferibili ad una idea, questa non potrebbe manifestarsi. Mancando forza di coesione, la forma esisterebbe solo potenzialmente nel caos, mescolata in esso in modo indefinito.
Di conseguenza, se tutti gli uomini, per un solo momento, fossero privi di idee e pensieri ogni forma materiale svanirebbe immediatamente per mancanza di scopo.
Queste sono le ragioni per cui sarebbe meglio evitare di seguire o condividere idee altrui; piuttosto è preferibile non aver alcuna idea e restare neutrali, qualunque cosa accada. Altrimenti si rischia di diventare un ibrido indefinito tra ciò che siamo nel profondo e la forma immaginaria a cui cerchiamo di aderire.
Così come non è opportuno quanto appena riferito, altrettanto lo è ricevere qualsiasi tipo di eredità; una eredità condiziona chi la riceve, non lo lascia libero di fare le proprie scelte o le rende più difficili in quanto costituisce un presupposto, un riferimento, un aiuto, un vincolo o un’opportunità sempre comunque legate ad un modello conosciuto a priori e costruito da altri per altri scopi.
Infatti ogni cosa che abbiamo a disposizione ci è data in prestito e costituisce un debito che deve essere restituito; approfittarne, tenendolo oltre misura o accumulandolo, farà maturare interessi sempre maggiori e sarà sempre più difficile estinguerlo.
Ognuno, quindi, usi e restituisca tutto ciò che riceve durante la vita ed eviti di mantenere legami dopo la morte. Lasci così libera ogni persona e cosa di vivere la propria esistenza senza vincoli preesistenti.
“Tutto ricevere, tutto dare e così tutto rinnovare” ricorda un detto ermetico.
Se qualcosa non appare ancora chiaro a sufficienza, ecco lo stesso concetto visto da un’altra prospettiva.
Tutte le nostre cellule nascono come staminali; solo successivamente ricevono l’informazione di destinazione e quindi si specializzano. Significa che potendo inviare informazioni diverse posso determinare il tipo di cellula che si svilupperà.
Lasciando arrivare nello stesso istante alla totalità delle cellule un volume di informazioni, non già precedentemente conosciute, in grado di saturarle completamente, potrà avvenire in esse un cambiamento istantaneo ed essenziale rispetto alle cellule precedenti.
In pratica vorrebbe dire che tutto ciò che è vecchio può cessare all’istante e, allo stesso tempo, ciò che nasce dalla nuova informazione è completamente nuovo, ovvero senza alcuna relazione con quanto era in precedenza.
Come può avvenire questo salto quantico?
Si tratta di comprendere che ogni possibilità è sempre presente in ogni istante; è solo l’applicazione della nostra attenzione che evidenzia alla nostra coscienza, in un determinato istante, una certa soluzione e la rende “effettivamente reale” rispetto ad ogni altra.
E dopo aver compreso, permettere che si realizzi senza porre ulteriori ostacoli.
Ecco perché per poter determinare una situazione simile occorre tagliare i ponti con ogni tipo di memoria biologica individuale o collettiva (sangue e antenati; abitudini, pensieri, desideri, aspettative, azioni) ……
… e lasciare spazio ad una idea completamente nuova!
Schema e testo
Pietro Cartella
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