
L’artista pugliese, profondamente legato alla sua terra, riesce a tradurre in immagini e colori la sua esperienza personale e la sua visione del mondo
A Rivoli (Torino), dal 6 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025, negli spazi espositivi della Casa Del Conte Verde, si è svolta la mostra MEDI EMBRACE nelle opere di Michele Roccotelli, realizzata dalla Città di Rivoli. L’artista pugliese, nato a Minervino Murge, in provincia di Barletta-Andria-Trani, ha iniziato ad esporre nel 1968 e da allora ha allestito numerosissime personali. In occasione della visita, gli abbiamo rivolto alcune domande.
Quale è stato il suo percorso artistico?
Avevo 16 anni, quando dal mio paese di nascita, Minervino Murge, per una favorevole coincidenza, i miei decidono di mandarmi a Bari per il proseguimento degli studi, iscrivendomi all’Istituto Statale d’Arte, unica scuola a tale indirizzo, dal paese, nel periodo più serio di rinascita dopo la guerra, quando la lira valeva e non quando si poteva spenderla, a 70 km di distanza dalla famiglia.
Evidentemente i miei genitori hanno sperato ed hanno ottenuto. A 18 anni sono stato a Roma per l’approfondimento degli studi in via di Ripetta. Ho frequentato il corso AUC (Allievo Ufficiale Complemento) per adempimento servizio militare. Torno congedato al paese con nomina come docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle Scuole Statali. Inizio a dipingere da professionista. Attualmente sono docente per corsi di Discipline artistiche e Pittura nell’Accademia Margherita di Bari per artisti dilettanti e professionisti.
Ci sono delle persone o dei maestri significativi per la sua formazione, che Lei ricorda con particolare affetto?
Certamente. I docenti dell’ISA, Spizzico, De Robertis, Tullo e tanti altri. Ho spaziato, anche, visitando gallerie private, tipo: Amsterdam al museo Vincent Van Gogh, al Tate Galery of London, tutti gli artisti americani dell’Action Painting, tra cui Jackon Pollock, ma ho avuto interessi per l’Arte Astratta italiana dagli anni 70 in poi. Picasso, nella mostra al Palazzo Reale di Milano sul tema ‘Il Bacio’ mi ha fortemente emozionato.
La mia terra, la Murgia con il suo colore, il profumo, la luce inebriante del mattino fino al tramonto verso il Vulture della Basilicata mi ha preso.
Come ha elaborato le tematiche dei suoi quadri?
Intanto ho assorbito la tecnica della pittura con la sperimentazione diretta, in laboratorio privato, provando e riprovando, cercando dalle prime imitazioni di alcuni grandi artisti italiani della scuola pugliese, romana, lombarda. Guttuso e tanti altri, dai quali ho analizzato opere originali dal vivo, frequentando personali e collettive in gallerie pubbliche, ove, io, partecipavo anche come espositore.
Vorrei citare, a tal uopo, il gallerista Giorgio Ghelfi che mi ha sostenuto portandomi in fiere espositive, da Bologna a Roma e Bari ed altre sedi. Nello studio operativo le esperienze le ho fatte mie, con il dono della emozione creativa che è fortemente in me, ancora oggi.
C’è qualche progetto artistico che non ha potuto realizzare?
Mi manca la scultura, in quanto non ho avuto il laboratorio adeguato, ma ho sperimentato, da autodidatta, la ceramica ottenendo buoni risultati con richieste di molti pezzi, insieme ad opere di pittura ad olio su tela, dalle gallerie straniere europee.
Quali progetti ha per il futuro?
Lavorare ancora con l’intensità di sempre. A 78 anni.
Non mi propongo, particolari vittorie, ma piuttosto catture fulminee, discorsi esistenziali, perché sono convinto che solo dallo scorcio si può avere l’esatta idea dell’insieme. Nella mia parola dipinta, più che nei lunghi discorsi, nel grido che si staglia e si fonde ad altri provenienti da altre direzioni, in questo credere che la vita è contemporaneità di eventi lapidari, sta la mia modernità, che mira al raggiungimento della BELLEZZA.
Michele Roccotelli è un artista appassionato e tenace, che ha dedicato tutta la sua vita all’arte, punto di riferimento per l’arte pugliese, ma la sua opera è apprezzata anche a livello nazionale e internazionale. Va sottolineato il suo legame con il territorio: profondamente legato alla sua terra, riesce a tradurre in immagini e colori la sua esperienza personale e la sua visione del mondo.
Foto dell’autore e di Dario Bego.
Bellissimo servizio giornalistico, colmo di immagini e notizie. Ringrazio vivamente Dario Bego per la cura professionale che si evince dalla visione di tale servizio.