
Un contributo di Maria Grazia Spadaro
In uno dei luoghi torinesi significativi in tema di cultura, quale il Circolo dei Lettori,
il Gen. Benedetto Lauretti, (ROS), autore del libro “Nel Regno del Falco” interpellato dal Giornalista Massimiliano Peggio, presente in sala, ne illustra la narrazione.
Il libro nasce da una esperienza formativa di grande impatto, in Calabria, in un periodo particolare nel quale facevano rumore i sequestri di persone. Il titolo racchiude un pò la storia del Falco, in quanto lo stretto di Messina è un tratto principale per la migrazione dei Falchi, spostamenti che avvengono dall’Africa, giungendo verso il centro e nord d’Europa, appunto per nidificare, e dunque, la preoccupazione degli ambientalisti, era la caccia al Falco-pellegrino; un rapace conosciuto per la colorazione scura delle penne del capo, ricordando così il cappuccio nero indossato dai pellegrini.
Proprio in questo periodo, sul tetto della Regione Lazio, con grande sorpresa, è nato il pullo, e i cittadini, chiamati in causa attraverso un contest on-line, sceglieranno il nome.
Il bracconaggio esistente, ha un riferimento leggendario, ci dice l’Autore, cioè uccidere il Falco, secondo le tradizioni del luogo, proteggeva dall’infedeltà coniugale della consorte.
Nella fotografia, da sx: Gen B. Lauretti, Giornalista M. Pegggio, Sen S. Esposito e Cap Car. C. Sframeli
Un romanzo tutto da assaporare, con intrecci, curiosità e misteri, un protagonista principale come il capitano Lopez che conduce determinate indagini su un sottomarino carico di droga, che poi la vicenda tanto irreale non lo è. Lo conferma pure il Capitano, Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, Cosimo Sframeli, che ha eseguito indagini su un periodo storico riguardo gli anni ’80, ed in un certo qual modo, sottolinea al pubblico presente, che il lavoro della squadra operativa di allora, aveva contribuito a far sorgere con determinazione “ i pionieri di polizia giudiziaria”, indicando così la strada ai colleghi futuri.
Insomma, si aprì un varco importante di indagini che iniziava dalle banche, arrivando direttamente alle cosche, e non il contrario.
Anche il Senatore Stefano Esposito, già membro della Commissione Parlamentare Antimafia, espone dei concetti in relazione alle indagini, sulla criminalità organizzata inerente la gestioni dei lidi, di cui lui stesso se ne occupò . Ostia, prosegue, è stato un luogo in cui si negava l’esistenza di un’organizzazione; era più facile parlare di mafia capitale, piuttosto che sradicare determinati punti salienti.
Ad oggi, sostanzialmente le cose su tale sistema organizzativo, non cambiano radicalmente.
Non c’è un vero codice comportamentale, a riguardo, e questo mi ha stupito.
Il Gen.Lauretti rievoca l’intensa attività investigativa, denominata “Operazione Cartagine”, la madre delle operazioni antidroga, frutto di un impegno di circa 10 anni, che metterà in luce un grande traffico di droga tra Colombia e Italia, e di conseguenza, era stato rinvenuto il sequestro di 5.466 tonnellate di cocaina.
l ‘Ndrangheta, era già negli anni ’50, quel fenomeno organizzativo desideroso di essere sostenuto dalla popolazione, ai fini di influenzare il sistema amministrativo delle città, suggerisce il Capitano Sframeli.
tramite Imprese finanziate dall ‘Ndrangheta.
Nel tempo si è instaurata una certa cultura politica, precipitata negli ultimi tempi, ma solo la sensibilità nelle persone può scuoterne la coscienza. Quindi, necessita una questione certamente da affrontare per garantire il buon funzionamento della macchina amministrativa, ed è per questo che non serve quell’antimafia da salotto, accompagnata dalla regnante ipocrisia, aggiunge il Senatore Esposito.
Il coraggio per entrare in contrasto sulle procedure che non funzionano, quello manca!
Persiste l’indifferenza, gettando le mani nel fango, per poi infischiandosene.
Non si sottintende l’infiltrazione in alcune città, bensì è percepibile.
Per debellare l’infiltrazione, almeno in parte, una via da attuare, sarebbe per esempio, la mobilità dei vertici delle strutture burocratiche, per es. nei comuni, nei ministeri, ciò sarebbe salutare.
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