Di Alessandro Mella
Passeggiare per Novara è, per un appassionato di storia, una vera carezza all’anima ed un nutrimento per occhi e spirito.
La città, infatti, ha nel suo centro storico innumerevoli reminiscenze artistiche, centenarie ed architettoniche assolutamente degne testimoni del suo illustre passato.
Una di queste è indubbiamente il bel monumento che fu eretto alla memoria di Carlo Emanuele III, figura importante della Real Casa di Savoia, Re di Sardegna tra il 1730 ed il 1773.
Le origini di quest’opera sono da farsi risalire alle attenzioni che il sovrano ebbe per la città quando, con una serie di provvedimenti illuminati, fece prosciugare la cloaca sotto le mura e dispose numerosi interventi atti a sanificare e prosciugare le acque stagnanti e paludose attorno a Novara, Mortara ed Alessandria con gran beneficio delle popolazioni ed un importante miglioramento delle condizioni di vita e sanitarie. (1)
Fu già al tempo di Carlo Felice che si decise di progettare una statua che rendesse omaggio all’illustre benefattore e la delibera ebbe data 2 giugno 1828. (2)
La realizzazione fu data in incarico allo scultore Pompeo Marchesi, il quale godeva già di grande fama e si mise subito al lavoro presentando in breve tempo dei bozzetti. (3) L’uno quale figura greca, memore forse delle glorie del suo maestro Canova, e l’altro secondo l’abbigliamento in uso al tempo del gran sovrano da omaggiare. (4) Si scelse la seconda opzione ed alla fine si decise di collocare la statua in una piazzetta ricavata nei pressi del teatro vicino alla chiesa di San Giovanni Decollato. Decisione in contrasto, tuttavia, con i desideri dell’esecutore che l’avrebbe voluta innalzare nel Broletto. (5)
Malgrado il tempo perduto a causa di un incendio, nel 1834, il Marchesi lavorò con impegno notevole ed il monumento, altro più di 4 metri, fu pronto per il 1837:
Ai 4 novembre 1837, giorno onomastico del re Carlo Alberto, vennero inaugurati a Novara fra altri monumenti la statua del re Carlo Emanuele III, innalzata a spese d’un’associazione di novaresi e dell’Istituto Bellini. (6)
Nel marmo, oggi oscurato dal tempo, il sovrano compare in manto regio con una mano al fianco e nell’altra il decreto che restituì a Novara salute e prosperità attraverso la buona gestione delle acque ed il prosciugamento di quelle fetide e stagnanti. Anzi il piede, leggermente posto in avanti, e la mano protesa sembrano quasi suggerire che l’augusta figura sabauda stia proprio porgendo l’importante documento all’osservatore come in atto di concederlo benignamente.
L’opera, comunque, parve subito maestosa ed immensa e stupì i novaresi accorsi alla cerimonia d’inaugurazione tant’è che, quando il bianco velo fu rimosso e la statua si rivelò agli sguardi dei presenti, non fu possibile trattenere le ovazioni e le grida di giubilo nonché un coro festoso di “Viva il Re!”.
Il monumento fu dunque accolto con approvazione dai novaresi ma corse il rischio di finire abbattuto.
Con la proclamazione della Repubblica Sociale Italiana, in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, la propaganda fascista repubblicana si scagliò lungamente e ferocemente contro Casa Savoia aizzando costantemente i propri disperati militi contro le insegne e memorie sabaude. Al punto che tale furia iconoclasta trovò sfogo, a Novara, la notte tra il 28 ed il 29 settembre 1944 quando gli squadristi della locale brigata nera percorsero le vie della città per abbattere e devastare i monumenti che ricordavano le glorie regie. Solo Carlo Emanuele III, grazie alle sue dimensioni, sfuggì alla furia vandalica dei crepuscolari militi della RSI. (7)
Oggi la bella statua sorge ancora al suo posto, opera pregevole, ricordo di un passato lontano ma di cui Novara sa essere custode mirabile.
E l’avventore, passeggiando per il centro storico, non potrà non notare questo meraviglioso esempio di arte e di memoria.
Alessandro Mella
NOTE
1) Carutti, Domenico, Storia del Regno di Carlo Emanuele III, Volume II, Eredi Botta, Torino, 1859, p. 78.
2) https://www.turismonovara.it/it/ArteStoriaScheda?Id=145 (Consultato il 11 agosto 2023).
3) Strafforello, Gustavo, La Patria – Geografia dell’Italia, Volume V Provincia di Novara, Unione Tipografica Editrice, Torino, 1891, p. 20.
4) Il Pirata, Giornale di letteratura, belle arti, varietà e teatri, 63, Anno III, 6 febbraio 1838, p. 1.
5) Monumenti inaugurati in Novara il giorno onomastico di S.M. il Re Carlo Alberto 4 novembre 1837, Francesco Artaria e C. Tipografi, Novara, SD, p. 11.
6) Vita e ritratti delle donne celebri di ogni paese, Andrea Ubicini, Milano, 1840, p. 362.
7) http://www.ssno.it/SPI/ssn_spi_umberto.html Consultato il 11 agosto 2023).
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