
Di Roberto Gnavi – Presidente della Sezione di Torino di Italia Nostra
Civico 20 News, nel confermare la sua tradizione di tribuna libera e aperta, riceve e pubblica il comunicato “Notizie maggio 2024 di Italia Nostra” inviato da Roberto Gnavi – torino@italianostra.org – Presidente della Sezione di Torino della suddetta associazione – che ringrazia per la costante collaborazione (m. b.).
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Notizie maggio 2024
Cari Soci e cari amici di Italia Nostra-Torino,
eccoci a fare una limitata ricognizione della situazione dei beni che cerchiamo di tutelare in Torino, e su quello che possiamo fare per cercare di contrastare le minacce. In particolare negli ultimi due anni, anche in relazione con l’arrivo di fondi europei, abbiamo visto iniziative del Comune paradossalmente presentate come miglioramento del patrimonio del verde pubblico che hanno già prodotto o progettato danni importanti.
Tali agli occhi della grande maggioranza del pubblico, come è facile dimostrare, come l’aver cancellato l’alberata di corso Umbria sostituendola con alberelli che impiegheranno almeno vent’anni per raggiungere apprezzabili dimensioni, qualità scenografica e di ombra.
Ora, grazie ad un comitato di cittadini che ha raccolto migliaia di firme e presentato un ricorso, è sospeso l’abbattimento di duecentoquaranta alberi di corso Belgio, speriamo.
Ma intanto va avanti l’infausto progetto di fare del parco del Meisino una cittadella dello sport, sia pure in teoricissima teoria senza comprometterne i valori naturalistici.
Ma la minaccia per il patrimonio verde di Torino più pesante, perché irreversibile se si concretasse, è il progetto di uno scatolone di centro commerciale al posto del giardino Artiglieri da Montagna all’angolo fra corso Vittorio e via Borsellino, davanti al Palazzo di Giustizia.
Di questo progetto Italia Nostra-Torino cercherà di diffondere nella cittadinanza sufficiente conoscenza e sufficiente allarme, per premere adeguatamente sull’Amministrazione, e invitiamo intanto chi legge questo notiziario a contribuirvi.
Certo è amara e anche tragicomica realtà che un Comune che a parole vuole puntellare le virtù ambientali della città e le propaganda agli occhi dei visitatori porti avanti un tale sfregio ambientale ammettendo a mezza voce che averlo anni fa determinato sia stato unerrore ma affermando che non ci sono le risorse per cancellarlo indennizzando la società acquirente.
E questo quando peraltro si annunciano abbellimenti onerosi ma ambientalmente poco rilevanti come la pedonalizzazione del secondo tratto di via Roma, tra piazza San Carlo e piazza Carlo Felice.
C’è nell’Amministrazione di questa città indubbiamente gravata da un debito imponente che comunque non può valere da giustificazione una inammissibile disponibilità a rinunciare a valori ambientali ed eredità culturali fondamentali.
Come vediamo nell’intenzione, che speriamo di vedere smentita, di alienare anche la Curia Maxima, l’antico Palazzo di Giustizia di via Corte d’Appello, progettato da Juvarra, che ha attraversato tre secoli della storia torinese, testimone di vicende dolorose quanto importanti.
Sarebbe elettivamente sede ideale per un Museo di Torino, che ne racconti la storia in tutti i suoi aspetti, dagli avvenimenti significativi ai vari aspetti della vita sociale, culturale e produttiva, agli sviluppi urbanistici, e mentre sarebbe per i torinesi un importante supporto formativo e motivo di orgoglio, si aggiungerebbe certo ai motivi di attrazione per i visitatori, come avviene per i musei di storia urbana delle grandi città europee.
La nostra Sezione di Torino di Italia Nostra ha sempre grandi difficoltà nel comunicare al pubblico le proprie posizioni, data la diciamo grande prudenza con cui la cronaca torinese delle grandi testate giornalistiche informa su posizioni critiche verso l’Amministrazione.
Raccomandiamo ai nostri Soci, ed ai simpatizzanti cui inviamo questo notiziario, di inoltrarlo ad amici e conoscenti.
E come sempre, e sempre più necessario, invitiamo chi sia vicino alle nostre posizioni a sostenerci associandosi, e se si dispone di tempo e buona volontà a venire ad aiutare nell’organizzazione la nostra smilza pattuglia.
E anche senza associarsi, invitiamo a scriverci chi abbia qualcosa da riferire o desideri commentare in rapporto ai beni ambientali e culturali della nostra città e del nostro territorio.
Abbiamo visto, soprattutto attraverso i nostri amici dei comitati spontanei di cittadini che si sono formati in rapporto a varie minacce per beni ambientali, come sia vasta la disponibilità latente per far sentire la propria voce presso l’Amministrazione, e che se si riesce a diffondere la conoscenza dei problemi, progressi sono possibili.
Come è avvenuto anni fa con la campagna per impedire la privatizzazione del parco Michelotti, ex zoo, e allestimento di un “parco tematico”, Zoom-Torino, in sostanza una specie di mini Disneyland di supposte valenze educative, e recentemente ottenendo che il pratone di via Madonna de la Salette presso piazza Massaua fosse sottratto a destino di complesso privato polisportivo e residenziale e restasse spazio verde inedificabile affidato alle cure di un gruppo di volontari.
Raccomandiamo a tutti di non sottovalutare le osservazioni che può capitare di fare anche passando casualmente per certi punti della città e del territorio, in rapporto a conformazioni di pregio oppure, a maggior ragione, situazioni di minaccia o degrado per le quali sia opportuna segnalazione per costituzione di provvedimenti di tutela. Purtroppo negli anni abbiamo verificato una molto lacunosa conoscenza del territorio da parte degli stessi organi di tutela, nonché una desistenza dalla possibilità di porre vincoli di prossimità presso beni tutelati, come tristemente è avvenuto con la costruzione di una palazzina sulle sponde della Dora accanto allo storico settecentesco cimitero di San Pietro in Vincoli ed all’Istituto Steiner, parte dell’ottocentesco Arsenale.
Il Comune ha annunciato lo studio di un nuovo Piano Regolatore sostanzialmente elastico, molto disponibile a proposte di privati per modifiche importanti dell’attuale normativa, e questo ci preoccupa.
Iniziative che certamente cercheremo di condurre saranno il proporre, insieme con altre Associazioni, una integrazione del Regolamento del Verde Urbano che vieti tassativamente progetti di sostituzione indiscriminata delle piante di intere alberate a prescindere dal loro stato, la salvaguardia della Curia Maxima ed una raccolta di firme per scongiurare centro commerciale e relativo abbattimento del giardino Artiglieri da Montagna in corso Vittorio.
Torniamo ad invitare tutti quelli che ci leggono a scriverci le loro impressioni su quanto avviene, e a segnalarci situazioni critiche.
E torniamo anche a consigliare di esplorare la città con Googleearth con la modalità 3D, letteralmente “come con l’elicottero”, che veramente consente scoperte interessantissime e riflessioni operative.
A tutti voi, buone cose
per il Direttivo di Italia Nostra-Torino
Roberto Gnavi
Presidente
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Non voglio cominciare col tono nostalgico di chi ricorda Torino come una città verde fra le più verdi in Europa, ma francamente mi rimane molto difficile. Abbiamo visto susseguirsi provvedimenti che con la tutela ambientale hanno avuto ben poco a che vedere. In particolare si è pensato bene da parecchi anni a questa parte di ridurre il verde della città a beneficio di iniziative quantomeno discutibili. Cerchiamo di far sentire la voce dei torinesi che, indipendentemente da ispirazioni politiche/partitiche, desiderano solo il bene della città e dei suoi cittadini.