Di Alessandro Mella
Forse non sarebbe così peregrino spingersi a definire Novara “città di frontiera” dal momento che questo luogo fu sempre, ed ancora è, il punto di convergenza di due realtà diverse ma vicine quali quella lombarda e quella piemontese. Nella sua particolare posizione, infatti, la città non ha potuto non guardare in entrambe le direzioni assorbendo da due realtà con storie e vicende molto diverse.
In parte questo si percepisce anche dal Broletto, un complesso di origine medievale che, nel centro dell’area urbana, si è formato nei secoli attraverso quattro diversi edifici che si sono completati vicendevolmente in momenti diversi della storia cittadina.
Questo angolo novarese è assai suggestivo fin dall’accesso che avviene attraverso due archi tramite i quali quasi ci si proietta in una dimensione ancestrale contenuta nell’antico e caratteristico cortile.
Il Palazzo del Comune o dell’Arengo è la parte più datata e le sue origini risalgono al XII secolo. Qui veniva amministrata la giustizia ed al piano superiore si trovava un vasto salone per le adunanze.
Il Palazzo dei Paratici ospitava invece, nel XII e XII secolo con ampliamento nel XVIII, le antiche corporazioni degli artigiani, un tempo una vera potenza sociale, politica ed economica. Tra XIV e XV secolo sorsero, invece, il Palazzo dei Referendari ed il Palazzo del Podestà.
L’accavallarsi di interventi e modifiche (ed una sorta di selvaggia campagna di lavori nell’Ottocento) devastarono quasi la struttura snaturandola e privandola di molte delle reminiscenze originali. Solo grazie ad un’intensa campagna di restauro “restitutivo”, negli anni ‘30, fu possibile recuperare parte dell’aspetto originale del complesso. Un sogno lungamente coltivato:
Ridare alla nostra città, nel suo splendore, l’antico Palazzo del Comune e gli edifici minori del Broletto: questa è la meta nobilissima che con studio sapiente e con ammirevole tenacia perseguono da anni il chiaro prof. dott. A. Viglio, direttore del civico museo, ed alcuni dotti e benemeriti nostri concittadini, che a lui si sono associati nelle diligenti ricerche e nel patriottico proposito.
Oggi, gli studi e le discussioni, che furono oggetto di particolari relazioni alla Società storica e di vive interessamento delle Autorità e della popolazione, trovano un’organica esposizione in un pregevole lavoro dello stesso prof. Viglio, il quale nel fascicolo ultimo del «Bollettino storico della Provincia di Novara» (…) dà notizia ampia delle ricerche di archivio – in grande parte a lui dovute – sulla scorta delle quali l’ingegner Bronzini e l’architetto Lazanio hanno potuto preparare il progetto di restauro.
Progetto, che è stato preceduto da una paziente ed accurata opera di «assaggi», che ci ha ridonato particolari preziosissimi degli antichi edifici e che ne consente la ricostruzione.
Il contributo cospicuo, che la Banca Popolare ha con alto senso di civismo offerto per contribuire con il Comune alle spese necessarie alla sistemazione degli storici edifici, la munificenza del cav. uff. Giannoni, che ha donato la sua ricca e preziosa quadreria ad accrescer splendore ai restauranti edifici la volontà ferma dell’illustrissimo nostro Podestà gen. comm. ing. Filippo Oddone Mazza, che ha impostato nel bilancio del Comune una forte somma ed ha dato tutte le disposizioni necessarie, perché il restauro si compia, tutto questo dà oggi a sperare che il prossimo trasloco del Tribunale e degli uffici giudiziari nell’attuale Palazzo del mercato segni, finalmente, l’auspicato inizio dei lavori, che restituiranno a Novara l’antico Palazzo del Comune e gli edifici del Broletto: gemme preziosissime del suo purtroppo non ricco patrimonio monumentale. (1)
Da sempre luogo simbolo di Novara, nel 1992 la città vi accolse il capo dello stato Oscar Luigi Scalfaro che nella giovinezza vi operò da magistrato:
Scalfaro sarà accolto al Broletto. La cerimonia nell’arengo dell’antico palazzo di città. Poi il ricevimento in prefettura Imponenti le misure di sicurezza. (…) Si svolgerà nell’arengo del Broletto, mercoledì prossimo, l’atteso incontro di Scalfaro con i novaresi.
Ma l’abbraccio della città al «suo» Presidente probabilmente ci sarà lungo il percorso da Cameri – dove il presidente della Repubblica arriverà in aereo – a Novara e poi nelle vie del centro, fino all’ingresso del vecchio «palazzo di città». È scontato: l’accoglienza sarà calorosa.
Per una volta la città metterà da parte la sua tradizionale «misura».
Nell’arengo. del Broletto – quindi – questo attesissimo incontro. E per una volta Novara diverrà centro di interesse nazionale.
Quella di mercoledì sarà infatti la prima «uscita» del Presidente Scalfaro con i crismi dell’ufficialità. Al Broletto di Novara Scalfaro si rivolgerà ufficialmente alla città e ai suoi amministratori (…). (2)
Una successiva ulteriore campagna di restauro permise di restituire il Broletto ai novaresi, nel pieno del proprio splendore, nel 2011.
Oggi, tra l’altro, i suoi locali ospitano la citata Galleria d’Arte Moderna “Paolo e Adele Giannoni”, il Gam cittadino ricco di opere pregevoli e di rara bellezza. Lungo tredici sale, infatti, è raccolta la collezione Giannone con più di ottocento opere.
Nel suo cortile si tengono spesso eventi culturali di grande importanza, proiezioni e così via. A conferma del suo ruolo secolare nella vita sociale della città. Il Broletto di Novara, oltre a consentire quasi un’immersione nel Medioevo, rappresenta un’icona straordinaria di questa bella città piemontese. Non a caso il complesso ha sempre ospitato anche mostre ed eventi dedicati all’arte. Tanta bellezza tra secoli di memoria e storia!
Alessandro Mella
NOTE
1) L’Azione, 19, Anno VI, 11 maggio 1928, p. 4.
2) La Stampa, 180, Anno XXVI, 3 luglio 1992, p. 40.
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