Il Sacerdote cagliaritano, padre Andrea Melis, accusato di abusi su un dodicenne è ora agli arresti domiciliari.
L’Ordine dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, conosciuto come Ordine degli Scolopi, è coinvolto in un’indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova per via di un suo religioso, padre Andrea Melis, accusato di “abusi reiterati ai danni di un dodicenne”.
Padre Melis, originario della provincia di Cagliari, in Liguria è una sorta di autorità in campo educativo e formativo.
I colleghi de “L’Unione Sarda” fanno sapere che padre Melis “era direttore della Scuola elementare della Fondazione Assarotti nel capoluogo ligure, in salita San Bartolomeo degli Armeni; era presidente della Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie) oltre che parroco della Chiesa di Sant’Antonio da Padova a Finale Ligure in provincia di Savona”.
Il Sostituto Procuratore Federico Panichi, Pubblico Ministero titolare delle indagini, ha immediatamente detto che “La misura cautelare è scattata solo per il reato di abusi reiterati ai danni del dodicenne” nonostante sul religioso scolopio pendano anche accuse di “prostituzione minorile” e “tentata violenza aggravata”.
Fonti liguri fanno sapere che l’abitazione del religioso “è stata sequestrata” e hanno reso noto che “all’interno sono stati trovati farmaci per la stimolazione sessuale ma anche capi di abbigliamento griffati e una fornitura di sigarette elettroniche”.
Questa informazione risulta in linea con il fatto che “Melis è accusato anche di aver tentato di baciare due giovani, in cambio di una sigaretta elettronica”.
Le indagini sono partite a seguito della denuncia sporta dai genitori del dodicenne di cui sopra che, insospettiti dal rapporto troppo stretto tra il minore e padre Melis, avevano proibito al figlio di continuare a frequentare il sacerdote.
Da “L’Unione Sarda” specificano che “i due però avevano continuato a tenersi in contatto”.
Monsignor Silvio Grilli, Coordinatore Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova, ha specificato come – quando a carico di padre Andrea Melis – “si è avuto notizia dei fatti poi denunciati, l’Arcidiocesi di Genova, la Diocesi di Savona e l’Ordine Religioso hanno prontamente avviato la procedura canonica prevista in questi casi, informando il competente Dicastero Vaticano”.
Dall’Arcidiocesi di Genova, retta dal padovano Monsignor Marco Tasca, già Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, tengono anche a dire: “In merito a quanto riportato su mass media circa l’arresto di Padre Andrea Melis, dei Padri Scolopi, accusato di abusi su minori, si esprime il dolore per i fatti denunciati e la vicinanza a chi ne è stato vittima e ai loro familiari”.
Parole che si ritengono sentite e sincere.
Per dovere di cronaca dobbiamo dire che padre Andrea Melis, comunque, sino a quando non vi sarà il pronunciamento di una sentenza definitiva, è da ritenersi innocente.
Tuttavia, va detto, queste notizie fanno ribrezzo soprattutto se si considera che chi manda i figli alle Scuole Cattoliche – con rette esose, e talvolta proibitive – lo fa affinché essi possano avere un’istruzione migliore rispetto a quella delle scuole pubbliche e una formazione comportamentale cristiana, più rigida ed eticamente tangibile.
Scoprire che all’interno delle Scuole Cattoliche succedono certe cose crea grande dolore, forte disappunto e un senso di frustrazione in quei genitori che fanno sacrifici per dare ai propri figli una formazione scolastica di alta qualità.
Nel maggio 2023, più di un anno fa, Jorge Mario Bergoglio disse che la pedofilia era “una cosa si cui nessuno si accorgeva, nessuno sapeva nulla; quando scoppiò lo scanalo di Boston hanno cominciato a farci caso”.
Nel novembre del 2022, invece, l’Arcivescovo di Trento, Monsignor Lauro Tisi, diceva: “Papa Francesco a più riprese ha sottolineato come l’obiettivo della Chiesa per quanto riguarda il dramma degli abusi sia quello di ascoltare, tutelare e proteggere i minori abusati e sfruttati ovunque essi siano”.
Da queste parole sono passati circa due anni ma, a quanto pare, la Chiesa Cattolica Romana continua ad essere oggetto di situazioni immorali, illegali ed antievangeliche legate agli “abusi sui minori”.
Bergoglio, a parole, dice cose sagge e condivisibili, ma a fatti risulta piuttosto carente.
In un discorso tenuto durante l’“Udienza con i partecipanti all’Incontro promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili” Bergoglio ha detto: “Non ci possiamo fermare nell’azione di tutela dei minori e dei vulnerabili e, allo stesso tempo, di contrasto a ogni forma di abuso, sessuale, di potere o di coscienza”.
Parole importanti, profonde, ma, pur sempre, parole.
Una Chiesa che non interviene in modo incisivo e forte verso quei religiosi, diaconi e sacerdoti che abusano dei minori è una struttura che rischia di esser sola e abbandonata. Sono tantissimi, ormai, i fedeli cattolici che si tengono a debita ed opportuna distanza dalle parrocchie.
Ci riserviamo di tornare sul tema anche se sarebbe bello che notizie come questa non esistessero.
Ci si stupisce che le chiese siano sempre più vuote, ma riflettiamo un attimo:
-si insegna superficialmente il Catechismo e non più i Comandamenti
-le funzioni solenni sono ridotte al minimo e sembrano degli show dove conta “ la Cena” e non “ il S. Sacrificio “
-si stanno stravolgendo i messaggi evangelici perché “ non sono più adatti alla società che cambia “. Come se fosse Gesù fuori di moda, non la società fuori di testa e immorale
– la pedofilia è sempre stata presente nella Chiesa e poco severamente combattuta eccetto durante il papato di Benedetto XVI che ne cacciò 400 ma non si disse mai perché egli era inviso ai massoni dominanti in Vaticano
-ora stanno venendo in luce, dei suddetti massoni, i traffici, le nomine illecite, i crimini e pure un falso papa
E CI STUPIAMO CHE LA SOCIETÀ VADA A ROTOLI? Se non accettiamo più la Verità come regola di vita e ognuno si fa la sua convenienza, preti compresi, ridotti senza morale nei seminari, ecco che si va tutti AL DIAVOLO