La Polizia Penitenziaria ha seri problemi anche negli istituti penali per minorenni.
Torniamo a parlare delle pessime condizioni in cui si trova a dover operare il personale di Polizia Penitenziaria.
Questa volta i problemi sono sorti all’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) di Milano “Beccaria” dove diverse decine di detenuti, per la maggior parte di origine straniera, hanno messo a ferro e fuoco il penitenziario.
La cronaca ci fa sapere che i minori hanno “devastato l’interno di alcune celle, diversi ragazzi si sono barricati in una zona dell’Istituto e altri si sono poi asserragliati nel cortile”.
Per via di questo ennesimo atto di rivolta da parte di detenuti, l’IPM è stato circondato da mezzi e personale della Polizia di Stato, per evitare che la sommossa trascendesse in un’evasione rocambolesca in pieno stile americano.
Grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria il tafferuglio si è ridotto in meno di mezz’ora.
Secondo quanto riferito dalla Redazione di “TGCOM24” “la rivolta sarebbe nata dopo una sanzione disciplinare inflitta da uno dei detenuti, che avrebbe provocato l’ammutinamento e il tentativo di devastazione a opera di altri reclusi”.
Ormai siamo a narrare simili notizie con cadenza settimanale e ciò dovrebbe seriamente preoccupare. Invece, negli ambienti paludosi della Sinistra, si continua a derubricare la questione a “disagio giovanile” e a fantomatiche misure alternative al carcere che mancano.
Peccato che, i signori della Sinistra, non riescano a comprendere l’importanza di un sistema penitenziario sì rieducativo ma anche punitivo.
In carcere non si finisce perché si è brave persone ma perché si sono compiuti reati e si è danneggiato il prossimo.
Le Associazioni Sindacali della Polizia Penitenziaria del “Beccaria” di Milano tengono a far sapere che “un detenuto definito “psichiatrico” avrebbe tentato di strangolare un agente dopo essersi recato in Ufficio Matricola per la notifica di un atto”.
Per quanto ancora bisognerà tollerare tutto questo?
La speranza è che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, già Procuratore della Repubblica, conceda lo “stato di emergenza” che la Polizia Penitenziaria chiede da tempo e faccia vedere il braccio coercitivo dello Stato a galeotti e delinquenti.
Dopo anni di stupido buonismo divenuto noto ovunque, e di accoglienza indiscriminata, era ovvio che si arrivasse a questo punto. Abbiamo fatto la figura dei deboli e baggiani al punto che la marmaglia delle prigioni non ha intenzione di rispettare né noi né le nostre leggi e prova a ribellarsi