
Il cittadino subisce, ma fino a quando?
In attesa di conoscere la portata e le conseguenze della legge di bilancio sui cittadini sudditi della repubblica italiana, sono usciti una serie di provvedimenti che hanno fatto irritare non poco gli italiani.
Prendiamo ad esempio il nuovo codice della strada che, tra le altre misure volte alla prevenzione degli incidenti, contempla una norma che castiga con pesanti sanzioni chi beve.
Disposizione che sta creando momenti di panico nel periodo delle cene natalizie, riti della socializzazione che la società dei consumi ci impone, oltre alle preoccupazioni, per come è formulata la norma, da parte degli esercenti e produttori di vino.
Per cui si sta propagando la sensazione che sarà proibito andare al ristorante e, nelle terre ove si produce il vino, suona come un oltraggio alla tradizione, oltreché all’economia del Piemonte e non solo.
Il perché è presto detto: c’è il rischio di non poter bere uno o al massimo due bicchieri di vino per superare, quasi sicuramente, il nuovo limite previsto.
Disposizione governativa formulata pare ad uso di un ubriacone, ma vedendola da vicino si scopre che, ad esempio, una concentrazione di i 0,2 g/L di alcool nel sangue, si raggiunge, in un soggetto di 60 chili di peso, con l’ingestione a stomaco pieno di una lattina da 330 mL di birra (4,5 gradi), oppure un bicchiere da 125 mL di vino (11,5 gradi), oppure un bicchierino da 40 mL di superalcolico (40 gradi).
Sarebbe opportuno che il ministero della Salute abbandonasse le astruse formulette chimiche diffondesse celermente disposizioni chiare ed inoppugnabili per i comuni mortali. Quale potrebbe essere il rapporto tra il bicchiere di vino con il peso e l’altezza, e lo stato di salute del soggetto candidato bevitore? Se si escludono particolari malattie, quali saranno le modalità del bere prive di rischi?
A digiuno o pranzando, quale intervallo di tempo sarebbe necessario rispettare prima della partenza alla guida dell’auto per il bevitore?
Ovviamente con la scaletta delle gradazioni e la specifica tra vino, birra e super alcolici.
Solo così tornerebbe la serenità. Le nostre aziende vinicole non sarebbero penalizzate dalla drastica contrazione dei consumi e il cittadino, già oppresso da guerre, tasse e futuro occupazionale incerto, potrebbe vivere sereno e avvertito.
In questo nuovo codice sono stati inseriti, altri forti limiti e pene ma, a questo punto, la domanda sorge spontanea: chi controllerà se da anni l’Italia non attua quasi più il controllo del territorio? Altra domanda al Ministro: ma oltre alla velocità non ritiene che altri gravi incidenti avvengano per le strade disastrate dell’intera penisola?
Se il governo, almeno si è mosso con una finalità, che viene presentata in modo adeguato, qualche sindaco per essere tiranno non si smentisce.
Ecco che il sindaco di Milano Sala decide che dal primo gennaio 2025 non si potrà più fumare all’aperto. Il divieto si somma a quello introdotto nel 2021, che impedisce di fumare nei parchi, alle fermate dei mezzi pubblici e nei pressi degli impianti sportivi. Ora il bando al tabacco si estende a tutte le aree pubbliche e resta concessa solo la sigaretta in solitaria e a distanza di sicurezza, almeno 10 metri. Per i trasgressori sono previste multe che vanno dai 40 ai 240 euro. Ovviamente già si immaginano squadre di “ghisa” milanesi col metro in mano a misurare le distanze. Domanda: ma se spira un po’ di brezza o addirittura vento ed il mio fumo si sposta raggiungendo altre persone che succede?
Chissà se Sala sarà in grado o si degnerà di rispondere?
La palma della tirannia se la sta conquistando il solito Stefano Lo Russo, sindaco protempore di Torino.
Oltre alle sue non positive qualità di amministratore, con il debole per i centri sociali e la ritrosia ad occuparsi di sicurezza, ordine pubblico e politiche del lavoro, Lo Russo ha trovato modo di fare cassa e spremere di più i suoi concittadini.
Sta riempiendo la città di telecamere che colpiranno gli automobilisti che, anche in assenza del passaggio di autobus e tram, percorrono le linee protette. Questo sindaco, oltre ad aver rovinato la viabilità della città, ha disposto semafori con un ciclo lunghissimo del segnale rosso, con pochi passaggi di auto consentito. Ora se in assenza del passaggio di mezzi pubblici, verranno tassati i cittadini che invadono le corsie gialle, significa che Lo Russo cerca affannosamente la punizione e il soldo e non la fluidità del traffico e l’ottimizzazione ambientale.
Come siamo caduti in basso. Per fare cassa e gestire male la civica amministrazione, i due sindaci si divertono con provvedimenti abbietti.
Non se ne può più di questi amministratori pubblici incapaci e rapaci. Non è con queste misure che si deve cercare la sicurezza stradale o quella salutare. Pare proprio che la effettiva finalità di queste misure sia soltanto l’incasso di somme ulteriori che poi, purtroppo, vengono anche mal spese. Come rimpiango i vecchi politici che, pur con i loro difetti, sapevano gestire la cosa pubblica a livello locale e centrale.
Condivido le sensate osservazioni. Quei politici cui fai riferimento, conoscevano i problemi ed approfondivano prima di deliberare Oggi è folta la schiera dei presuntuosi e superficiali