
L’iperrealismo è molto difficile da trovare. Artisti iperrealisti ce ne sono pochi. Riccardo Pizzigoni è sicuramente uno di loro.
Girovagando fra i meandri del web e dei social network non è difficile imbattersi in artisti giovani, emergenti, ricchi di talento e capacità.
Tra questi vi è sicuramente Riccardo Pizzigoni, un artista iperrealista, classe 2004, lombardo, nativo della provincia di Monza.
Questo giovane artista vanta già un portfolio di grande spessore ed ha delle opere molto apprezzate in tutta Italia.
Riccardo si è diplomato presso il Liceo Artistico “Medardo Rosso” di Lecco, con votazione 100/100, ed attualmente frequenta il Corso di Laurea in Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano.
Stante il suo apprezzato talento Riccardo Pizzigoni è stato chiamato a far parte dell’Associazione artistica “Bottega dell’Arte” di Missaglia (Lecco), ed ha esposto al Monastero della Misericordia, Villa De Ferraris (Merate), per “Scarpatetti Arte” a Sondrio, ad Alassio (assieme al Prof. Vittorio Sgarbi) nel settembre 2024, nei “Saloni Arnaldo Monferrato” di Rosignano Monferrato (Alessandria).

Se si calcola che stiamo parlando di un artista di circa ventuno anni sembra quasi incredibile. Spesso si vanno a cercare artisti in capo al mondo quando, senza fare molta strada, ne abbiamo di eccellenti sotto casa.
Riccardo è un ragazzo simpatico, sempre sorridente, con le idee molto chiare ma, soprattutto, umile. Parlare con lui sembra di parlare con un amico che si conosce da sempre.
Non ha vezzi di vanteria, non è autocelebrativo, non si atteggia a ciò che non è.
È un ragazzo “con i piedi per terra” che fatica a dire di aver vinto il Concorso di Disegno e Pittura “Ikebana” 2015, UTE Concorso Artistico Letterario Giovani Artisti 2019, UTE Concorso Artistico Letterario Giovani Artisti 2019, Premio “Artista più votato dal pubblico” della “Scarpatetti Arte” a Sondrio.
Dell’arte ha un pensiero molto chiaro e un’idea altrettanto lucida.
Parlando con lui ci si sente rispondere: “Amo vedere l’espressione della gente che rimane incredula quando scopre che le mie opere non sono foto ma dipinti, tanto che si obbligano ad avvicinarsi per cercare di capire il perché la loro vista li ha ingannati e così facendo si perdono in quelli che sono i dettagli che definiscono l’opera”.

Nelle opere di Riccardo si trovano moltissimi ritratti. La ritrattistica è già molto complessa in fotografia dove, nonostante la molta tecnologia a disposizione, è complesso realizzare uno scatto fedele alla realtà ma soprattutto in grado di esprimere pensieri ed emozioni. Figurarsi in un disegno o in un’opera d’arte figurativa.
Anche su questo fronte Riccardo, mago della grafite su carta, non ha dubbi: “Sono proprio i più piccoli elementi che caratterizzano un volto, che siano dei piccoli puntini in viso che insieme formano le lentiggini, o quei solchi nell’iride che non si vedono mai. Quelle sfaccettature che odiamo di noi, la gobba sul naso, il mento a ciliegia, gli occhi a mandorla e le sopracciglia folte che ci caratterizzano” sono gli elementi che “ci caratterizzano e che le persone abbinano a noi per riconoscerci”.
Se tutte le persone avessero l’attenzione e la comprensione che ha Riccardo Pizzigoni dell’animo umano, probabilmente, parole come “bullismo”, “body shaming”, “discriminazione”, non avrebbero posto nella storia della nostra società.
Quella di Riccardo non è semplice arte figurativa ma una vera e propria concretizzazione delle emozioni di chi è ritratto, di chi ritrae ma, soprattutto, di chi guarda l’opera.

Il giovane artista, infatti, non ha remore nel dire che “le emozioni e il senso trasmessi dall’opera sono soprattutto” frutto delle persone che, con la loro osservazione, “trasmettono stupore, incredulità alle opere” rendendole così “animate”.
Le opere di Riccardo non sono statiche e, va detto, il dinamismo che “in qualche modo le rende vive” è dato dagli osservatori, dai visitatori e da quanti, in una vita oltremodo frenetica, dedicano del tempo per fermarsi ed ammirare, con lo stupore di un bimbo, l’arte realizzata dal giovane ventenne iperrealista che della famiglia Pizzigoni è l’orgoglio.
Riccardo, come detto in incipit, è diventato famoso grazie ai social network, soprattutto “Instagram” (@pizzisart) e “TikTok” (@richipizzi) dove condivide la sua opera, le sue opere e, in modo leggero e scherzoso, porta gli astanti nel suo atelier.
Sicuramente il nome di Riccardo Pizzigoni arriverà lontano e, ancora una volta, “Civico 20 News” sarà stato talismano per un artista che con lo sguardo mira esterrefatto l’orizzonte della vita.
Questo giovane pittore mi piace molto; oltre alla bravura nel far trasparire l’anima del personaggio dipinto, ha il dono di saper veramente dipingere o usare il carboncino; ha una vera arte; non quei ridicoli imbarazzanti pittori informali, astratti o che altro i quali ci appioppano degli scarabocchi e chiazze di colore insulse che non dicono nulla. E molti li osservano fintamente incantati cercando di vederci ciò che non c’è e di riconoscere un’arte che non esiste. Tutto ciò lo dico come pensiero personale