
La piaga dei giornalisti aggrediti non tende a rimarginarsi. Il Ministero dell’Interno intervenga.
In questi giorni, a Roma, si sono riunti il Vicedirettore Generale della Polizia di Stato e Direttore Centrale della Polizia Criminale, Prefetto Raffaele Grassi, il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), Vittorio di Trapani, il Commissario dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, Claudio Silvestri, e la Segretaria del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Paola Spadari.
A darne notizia il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti che sottolinea come l’incontro è arrivato “dopo il terzo episodio (Roma, Messina e Padova) di giornalisti fermati durante manifestazioni di piazza e portati in commissariato senza motivazioni”.
Il Prefetto Grassi “si è detto dispiaciuto dell’accaduto, ha assicurato che si tratta di un episodio e ha garantito che non si ripeteranno casi del genere”.
Le Associazioni di Categoria dei Giornalisti hanno sottoposto alle Forze di Polizia il problema delle aggressioni, sempre più frequenti, ai colleghi.
E’ notizia di poche settimane fa, data dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che il giornalista Alberto Dandolo, cronista di “Dagospia” e di “Oggi”, “sarebbe stato assalito da due sconosciuti che gli hanno urlato contro: “Ti devi fare i cazzi tuoi, la devi smettere di rompere i coglioni”. Dandolo, che ha riportato una ferita alla mano, ha denunciato l’episodio ai Carabinieri del capoluogo lombardo”.
Agli inizi del mese di giugno, invece, vittima di un attentato incendiario è stata la giornalista di “Merateonline.it”, Luisa Biella.
Secondo quanto scritto da Daniele De Salvo de “Il Giorno”: “Risulta che le fiamme siano state appiccate di proposito. Il veicolo distrutto è una Dodge Nitro, utilizzata da un familiare di Luisa. L’auto era posteggiata a Sartirana, fuori dalla casa della madre di Luisa, in via Alessandro Volta, vicino al lago di Sartirana. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno domato il rogo impedendo che si propagasse ulteriormente”.
L’Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana hanno espresso palpabile preoccupazione per gli iscritti che hanno la sola colpa di fare il loro mestiere e farlo bene.
Lo Stato non può ignorare questi casi e non può neppure derubricare situazioni come queste a “casi isolati”.
La Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21, è chiara nel dire che “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Questo enunciato è assolutamente importante se si vuole evitare di creare una nazione dittatoriale dove la libera manifestazione del pensiero sia soggetta a vincoli più o meno leciti.
Dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti tengono a precisare che questo incontro ha rappresentato “l’occasione per rilanciare l’urgenza di introdurre per legge una aggravante per le minacce e le aggressioni contro gli operatori dell’informazione”.
Noi di “Civico 20 News”, che spesse volte siamo in piazza per documentare ciò che accade, dando ai nostri lettori puntuali elementi informativi e stimolanti spunti di riflessione, non possiamo che ringraziare l’Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa per l’impegno e la dedizione con cui tutelano la categoria.
Il Prefetto Raffaele Grassi e la Polizia di Stato tutta non lascino cadere nel vuoto questa grave situazione e si adoperino affinché il Ministero dell’Interno, assieme a Camera e Senato, agiscano ed inaspriscano le pene per chi aggredisce gli operatori dell’informazione.
In una democrazia sana e libera deve esistere la libertà di pensiero parola e stampa! I giornalisti devono essere onesti e non faziosi ma devono poter raccontare i fatti e commentarli con correttezza. Le sinistre stanno diventando come l’Islam: o pensi come loro oppure non ti puoi esprimere, pena il rimetterci le penne. Siamo su una china totalitarista spaventosa