Femministe bugiarde che, però, pontificano in tutte le tv generaliste. Il caso Cecchettin usato come ariete per disarcionare il mondo maschile.
Da mesi, complice anche il caso giudiziario di Giulia Cecchettin, in Italia va avanti un’imbarazzante e statisticamente falsa retorica legata al femminicidio, al patriarcato, alla violenza degli uomini nei confronti delle donne…
E’ umanamente comprensibile la sofferenza di Gino Cecchettin, padre della defunta Giulia, ma bisogna davvero fare un po’ di chiarezza rispetto alle cose assurde che si dicono in televisione, ormai da troppo tempo.
L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), il 20 novembre 2024, ha pubblicato uno studio, che ha preso a riferimento l’intero anno 2023, dal titolo “Le vittime di omicidio – Anno 2023”.
Questo studio, fondato esclusivamente su dati imparziali ed evidenti, dice che “nel 2023 si sono verificati 334 omicidi (+3.7% rispetto al 2022): 117 donne e 217 uomini. L’aumento ha riguardato soltanto le vittime di sesso maschile (+10.7% rispetto al 2022), mentre le donne uccise sono diminuite (-7.1%)”.
Chi lo dice ora a Elena Cecchettin che, dopo la sentenza in cui Filippo Turetta ha subito la pena dell’ergastolo, ha detto: “Conferma che delle donne non importa nulla”?
C’è da inorridire a sentire le dichiarazioni di Elena Cecchettin. Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo. La Magistratura, però, non cedendo alle pressioni delle femministe e del giornalismo asservito alle lobby, ha deciso che non si dovesse applicare l’aggravante della crudeltà.
Questo per la sorella di Giulia Cecchettin è inaccettabile ed infatti, con il suo solito tono di superiorità, ha sentenziato: “Il non riconoscimento dello stalking è un’ennesima conferma che alle istituzioni non importa nulla delle donne. Sei vittima solo se sei morta”.
Parole dettate dalla non conoscenza della realtà. Infatti l’ISTAT dice che “A livello europeo nel 2022 l’Italia ha il tasso di omicidi più basso”.
Eppure per Elena Cecchettin, Giulia è stata uccisa anche da chi giustifica gli uomini. Ha infatti insistito: “Sapete cosa ha ucciso mia sorella? Non solo una mano violenta, ma la giustificazione e menefreghismo per gli stadi di violenza che anticipano il femminicidio”.
E’ importante valutare che la sofferenza della famiglia è palpabile ma ciò non toglie che la verità ha il primato e non si può non tener presente che nel 2023, rispetto al 2022, “le donne uccise sono diminuite” del 7.1%.
Al contempo bisogna dire che non è vero che “alle istituzioni non importa nulla delle donne” dal momento che il Presidente del Consiglio è una donna, il Segretario del “Partito Democratico” è una donna, il Ministro del Lavoro è una donna, il Governatore della Regione Sardegna è una donna, e la lista sarebbe chilometrica.
Il fatto che le femministe insistano nel dire che bisogna mettere l’aggravante penale se ad essere uccisa è una donna è pura follia. Con una cosa del genere ci sarebbe un’evidente discriminazione nei confronti degli uomini perché – va detto – ci sono anche donne che ammazzano gli uomini, e in modo cruento.
Paolo Aruffo, giornalista di “FQ Magazine”, il 7 ottobre 2024, ha scritto un articolo dal titolo “Uccide il marito con la sega elettrica, lo fa a pezzi e sparge i resti nei bidoni della spazzatura di mezza città: la macabra storia e il movente”.
I fatti sono accaduti in Australia, a Sidney, dove “il corpo del 62enne è stato tagliato e sistemato in alcuni sacchetti di plastica. L’indagine, iniziata nel luglio 2023, è finalmente arrivata al punto di svolta”.
Le femministe non paiono aver detto nulla per stigmatizzare questi fatti.
Come mai il mainstream di “Nove”, “La7”, … non ha trattato questo fatto? Non si dica che è successo in Australia e non ci riguarda perché, invece, per Oscar Pistorius si fecero ore ed ore di trasmissioni accusatorie quanto retoriche.
In Italia bisogna, una volta per tutte, dire una cosa semplice e chiara: “Non uccidere”!
Non importa se l’ucciso è uomo o donna. La vita è sacra ed inviolabile, non esiste una vita indegna di essere vissuta, non si può porre un’aggravante penale legata al genere.
Il tema sicuramente andrà avanti per molto tempo perché certo giornalismo continuerà ad andar dietro a certa retorica. Lo si capisce: fa audience e fa vedere i giornali.
Non c’è più il patriarcato da secoli, ma è anche vero che patriarcato o no certi uomini spadroneggiano sulle donne con violenza; ciò non è dovuto al patriarcato ma alla violenza specifica di parecchi uomini i quali, ignoranti possessivi e di carattere violento, infieriscono sulle loro compagne; peggio ancora quando ubriachi o drogati si abbandonano alle peggiori azioni. Siamo in tempi immorali, indegni della nostra umanità, dove le ragazze devono circolare mezze nude d’inverno e d’estate, devono bere drogarsi e fare l’alba amoreggiando liberamente. Ora io non voglio dire che sono le donne che attirano la violenza, ma è certo che se l’uomo è eccitato alla vista del corpo della donna perde il controllo. Perciò non voglio censurare le donne ma avvisarle che devono essere attente ai bestioni senza controllo che ci sono in giro; si facciano furbe e non si espongano troppo perché altrimenti non avranno la forza fisica di tenere a bada i maschi fuori di testa . Oggi è di moda il libero amore che anche per le ragazze è solo libero sesso e con l’amore vero non c’entra nulla. Se ci si vuole abbandonare a questo risulterà difficile difendersi perché se ci si espone troppo non si può più tornare indietro. Ragazze, non è il caso di strillare slogan, si tratta di essere lucide e consapevoli del pericolo! Se poi ci si vuole “ donare “ al primo che capita per godere la propria libertà fisica, allora aspettatevi di tutto da un uomo ubriaco, drogato ed eccitato. Il Turetta, per finire, era morboso e Giulia non doveva più incontrarlo; si è fidata di sé stessa, ma è stata vinta dalla forza bruta di uno squilibrato
Trovo molto pertinente il riferimento agli ubriachi e ai drogati. A questi però bisogna aggiungere la categoria di coloro che, pur sobri ed immuni da droga, non sono abituati a rispettare le regole del vivere civile. Oggi purtroppo il rispetto delle regole e del prossimo è sempre più raro.
Da uomo non ho difficoltà a riconoscere il pieno diritto della donna di comportarsi come vuole, vestirsi come vuole ed esibirsi come ritiene, ma tale diritto deve fare i conti, purtroppo, con coloro che non solo non rispettano le regole ed il prossimo ma nemmeno sanno dominare i propri istinti.
Infine bisogna essere sempre d’accordo in due.