
Giuseppe Pignatone, Presidente del Tribunale della Città del Vaticano, è indagato a Caltanissetta per presunto “favoreggiamento alla mafia”.
Il Tribunale della Città del Vaticano in queste ore ha appreso, come tutta l’Italia, che il suo Presidente è indagato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta “nell’ambito dell’inchiesta sul presunto insabbiamento dell’indagine su mafia e appalti, nel 1992” come scrive in modo preciso l’Agenzia di Stampa “ANSA”.
Per Jorge Mario Bergoglio, che il 3 ottobre 2019 ha voluto nominare Presidente del Tribunale di prima istanza della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, già Procuratore della Repubblica di Roma dal 2012 al 2019, questa è una bella “gatta da pelare”.
La Città del Vaticano, vista questa indagine, cosa farà?
Manterrà il dottor Pignatone al suo posto o gli chiederà di fare un passo indietro, affidando la reggenza del Tribunale della Città del Vaticano al Presidente Aggiunto, Prof. Avv. Venerando Marano?
Partendo dal fatto che l’Italia è una nazione garantista va però detto che “con Pignatone sono indagati, per favoreggiamento alla mafia, anche l’ex sostituto procuratore a Palermo, Gioacchino Natoli e il generale della Guardia di Finanza Stefano Screpanti”.
La Santa Sede, che oltre ad essere una nazione è il centro nevralgico della Cristianità Universale, anche in virtù del celebre anatema lanciato da Papa Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi, il 9 maggio 1993, non può far finta di nulla.

Giovanni Paolo II, nel pieno della stagione delle stragi, andò in Sicilia e pronunciò delle parole che hanno segnato la storia per sempre: “Dio ha detto una volta: ‘Non uccidere’: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio!”.
Ma non bastò perché, dinanzi ad una spianata piena di fedeli, Papa Wojtyla si rivolse ai capi di “Cosa Nostra” dicendo loro: “Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte. Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”.
Le parole di Giovanni Paolo II, oggi santo della Chiesa Cattolica, non lasciano spazio ad interpretazioni. La Santa Sede è nemica della mafia ed è inconciliabile con essa.
Dal momento che oggi il Procuratore Giuseppe Pignatone è indagato per “insabbiamento indagine su appalti” e “favoreggiamento alla mafia” sarebbe opportuno che Jorge Mario Bergoglio lo rimuovesse – anche in modo temporaneo – dall’incarico per dimostrare che il Vaticano ha una posizione assolutamente conforme a quella del 1993.
Ci riserviamo di tornare sul tema.
Sta crollando tutto. Il terzo segreto di Fatima si sta svelando da solo, visto che la massoneria vaticana non lo aveva fatto nel 1960 quando la Madonna lo aveva chiesto. La Chiesa è in rovina a tutti i livelli. Il mondo cattolico pure, perché i suoi valori sono calpestati dagli uomini che non sanno più distinguere il bene dal male perché la Chiesa non insegna più, anzi, spesso è di cattivo esempio.I governi nazionali osannano porcherie e fanno politiche ingiuste volte al guadagno di pochi a danno di molti. Scoppiano guerre e si diffondono malattie di ignota provenienza. Accadono disastri climatici di ogni tipo e terremoti ed eruzioni vulcaniche. C’è bisogno di dire altro perché si capisca che il Padre Eterno comincia ad averne abbastanza?