
L’Esercito Italiano non ha dubbi: nell’emergenza bisogna fare affidamento sulla Brigata Paracadutisti “Folgore”.

Mentre il globo nel quale viviamo è costellato e martoriato da conflitti armati, in Italia, la Brigata Paracadutisti “Folgore” si è misurata nell’ambito dell’Esercitazione “Sagitta 2024”, volta a mettere a prova le diverse unità della Brigata nella capacità di istituire un Posto Comando Avanzato, a seguito di preventivo aviolancio, in territorio ostile, possibilmente controllato da forze avversarie.
Chi pensa sia una questione molto complessa e complicata non ha torto alcuno.
L’Esercito Italiano, quando ha necessità di azioni militari specializzate e di precisione chirurgica, sa che può contare sui Parà della Folgore che, nella storia della Forza Armata, si sono sempre distinti per capacità professionali e impareggiabile coraggio.
Dal Comando delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER), alle dipendenze del Generale di Corpo d’Armata Gaetano Zauner, Ufficiale del Corpo di Fanteria, fanno sapere che “L’attività è stata condotta dai paracadutisti del 184 Reparto Comandi e Supporti Tattici (RCST) “Nembo”, al fine di verificare la propria capacità di supporto allo schieramento e protezione dell’Assault Command Post (ACP) del Comando Brigata ‘Folgore’”.
In un momento nel quale ci sono conflitti armati in diverse Nazioni del pianeta, è consolante sapere che il Ministero della Difesa italiano si stia adoperando per continuare a formare unità serie e specializzate dell’Esercito per scongiurare situazioni di sottomissione del nostro Paese.
L’Esercitazione “Sagitta 2024” – che si è svolta nella zona di lancio di Altopascio, in provincia di Lucca – “si è focalizzata sul garantire all’ACP un’elevata mobilità, effettuando continui e frequenti “sbalzi” a seguito della presa di terra, necessari ad assicurarne la sopravvivenza e garantendo al tempo stesso il continuo funzionamento dei sistemi di comunicazione impiegati, vitale all’esercizio ininterrotto del Comando e Controllo”.
Un addestramento di questo tipo è molto importante, specialmente nei moderni scenari “caratterizzati dalla necessità di controllare ampi spazi contesi, anche attraverso la conquista e il mantenimento di punti e aree vitali”. Chiaramente il riferimento è al Donbass (Ucraina).
Se Volodymyr Zelensky avesse avuto un’unità specializzata e di pronto impiego come la Brigata Paracadutisti “Folgore”, molto probabilmente, la Federazione Russa avrebbe avuto qualche difficoltà a compiere le azioni militari che ha compiuto.

Diciamo questo perché consci del fatto che “la Brigata Paracadutisti “Folgore” alle dirette dipendenze del Comando Forze Operative Terrestri è tra gli strumenti a disposizione dell’Esercito per assicurare la capacità di risposta e intervento immediato della Difesa a situazioni di crisi ed emergenza, che richiedono di proiettare, in tempi ridotti, importanti dispositivi in grado di operare in tutti gli ambiti di confronto”.
Non a caso il Consiglio dei Ministri, su suggerimento del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, “Fratelli d’Italia”, ha scelto il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, già Comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, per prendere il Comando dello Stato Maggiore dell’Esercito.
Quando le acque sono molto mosse, la situazione geopolitica si fa rovente e l’attività bellica del pianeta diventa incandescente, un Paese militarmente preparato – quale l’Italia è – non può che affidare la gestione della sicurezza a un’Unità specializzata quale la Brigata Paracadutisti “Folgore”.
Non a caso, la Forza Armata ha ampiamente investito nella formazione del’8 Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore”, con sede in Legnago (Verona), che il 4 novembre 2023 ha visto insignire la propria Bandiera di Guerra “dell’Ordine di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, il più alto riconoscimento militare a testimonianza dell’impegno profuso dai Guastatori Paracadutisti in Italia e all’estero”.

Parlando a questo Reparto, il Generale Masiello ha detto: “Quando si vuole ottenere qualcosa bisogna essere pronti a lottare: per questo ho affidato a voi lo sviluppo della capacità di combattimento sotterraneo. L’integrazione dei Guastatori Paracadutisti della “Folgore” con le altre componenti specialistiche della Forza Armata ci ha permesso, in tempi ridottissimi, di attrezzarci per il combattimento sotterraneo”.
In tempi di guerre e conflitti bisogna esser pronti a tutto e il Generale Masiello non ha dubbi.
Partendo da questo assunto il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, guardando negli occhi i suoi Parà, ha chiosato dicendo che il percorso di adattamento dell’Esercito, “nell’ambito di una visione chiara e precisa di come affrontare il presente e prepararsi per un futuro carico di sfide” non può che passare per un addestramento duro e mirato.
Per mantenere una Nazione sicura e libera servono risultati e questo – come ha detto il Senatore Isabella Rauti, Sottosegretario di Stato alla Difesa – “richiede una formazione specifica ed un addestramento specialistico; un impegno in un ambiente nuovo che significa proiezione, modernità e futuro, frutto di una visione di prospettiva”.