I Parà della Folgore nel cuore degli italiani che amano davvero la pace, la stabilità e il militarismo.
Settembre è un mese molto importante per la Brigata Paracadutisti “Folgore” che, il 29 festeggia san Michele Arcangelo, suo Patrono.
Tanti, in Italia, apprezzano ed ammirano questa unità dell’Esercito Italiano, la ricordano e ne riconoscono l’indiscusso valore.
Quando si parla della “Folgore” non si può non tener presente ciò che questa Brigata rappresenta per le Forze Armate e per il Ministero della Difesa.
Per ben parlare di questa realtà è bene analizzare un discorso che tenne, qualche anno fa, il Generale di Brigata (oggi di Divisione) Rodolfo Sganga, parlando dei valori che animano i Paracadutisti della “Folgore” nel servizio alla Patria.
Il Generale Sganga, uomo, militare, ufficiale dall’animo lindo, lo sguardo fulgido e il cuore impavido disse: “Il Tricolore continua a darci la direzione e la bussola. La Bandiera di Guerra è l’identità del Reggimento, è l’identità di ognuno di noi che facciamo parte di quel Reggimento, è il simbolo attorno al quale stringersi “per fare quadrato”, per rammentare la nostra storia e tutti coloro che ci hanno preceduto, che fanno parte di questa storia”.
Pensieri che sembrano di altri tempi.
Oggi parole quali “identità”, “appartenenza”, “memoria storica”, suonano in modo distonico in un’Italia nella quale vi sono politici che cercano di gettare tutto “in caciara” parlando di pace ma demonizzando quanti danno la vita per mantenerla e garantirla.
Certa politica è annebbiata da una cultura della disinformazione militare che vede chi indossa un’uniforme come un pericoloso soggetto da monitorare, al quale applicare un codice identificativo, sul quale apporre una bodycam.
Nel nostro Paese, spesse volte, sembra che il criminale sia chi indossa un’uniforme e non chi va beatamente in giro a delinquere con “l’alibi di essere un immigrato che non conosce le leggi”.
Le parole del Generale Sganga sono luminose soprattutto quando, parlando del nostro Vessillo, dice: “La Bandiera è la “grande signora” che ogni comandante deve servire e alla quale deve ispirarsi in ogni momento in cui è richiesta una decisione; è la stella polare del comando”.
I nostri Legislatori, Governanti, Politici, Magistrati, financo il Capo dello Stato, hanno un amore ed un rispetto sì grandi per il Tricolore?
La riflessione è d’obbligo. A vedere come viene svilita la nostra sovranità nazionale, a volte, qualche dubbio sorge.
La Brigata Paracadutisti “Folgore”, invece, quando si parla della Bandiera non ha dubbi: “Nel momento esaltante dell’aviolancio, oggi come ieri, rendiamo omaggio ai nostri valori, ai nostri uomini e donne, alle nostre tradizioni, onorando le nostre meravigliose Bandiere di Guerra”.
Vi è talmente tanto valore e tanta italianità nella Brigata “Folgore” che perfino “Poste Italiane”, nel 2012, decise di emettere un francobollo per celebrare il “70° Anniversario della Battaglia di El Alamein”, inserendolo all’interno della Trentasettesima serie, dedicata a “Le Istituzioni”.
Al momento dell’uscita del piccolo capolavoro filatelico il valore facciale era di €uro 1.40 mentre oggi, la quotazione da catalogo nuovo ha già raggiunto un valore di €uro 3.50.
Tutti quelli che hanno avuto modo di servire la Nazione nella “Folgore” sanno che valore abbia tale unità militare. La storia della Brigata non ha eguali e, va detto, all’interno della Forza Armata è la punta di diamante, sempre impiegabile, altamente specializzata.
Tutti i Generali che si sono trovati a comandare lo Stato Maggiore dell’Esercito e lo Stato Maggiore della Difesa sanno che, quando il gioco si fa duro, non si può che impiegare il personale con il “basco amaranto”.
L’amore, il rispetto e la devozione che i Parà hanno nei confronti del Tricolore sono ineguagliabili ed ineguagliati.
Ecco perché il Generale Rodolfo Sganga, nel celebrare il 75esimo Anniversario della Battaglia di El Alamein, disse: “Meglio morti in combattimento che privati della propria Bandiera”.
“Civico 20 News”, con l’occasione, approfitta per ringraziare tutti gli uomini e le donne che servono la Nazione nell’Esercito Italiano con speciale riconoscenza a tutti i valorosi militari della Brigata Paracadutisti “Folgore”.
SEMPRE FOLGORE
Orgoglioso di aver servito il mio Paese con il mio contributo durante il servizio di leva e in maniera volontaria nella gloriosa Brigata Paracadusti Folgore,
A ricordo di tutti coloro che durante l’adempimento del proprio dovere hanno sacrificate se stessi e i loro cari.
Un Paracadutista non muore mai,semplicemente vola più alto.
FOLGORE!!
È affascinante avere uomini che metterebbero la vita in gioco per la propria Patria, che siamo tutti noi. Ma noi siamo degni di loro? Noi che( almeno una certa parte) ci vergogniamo delle espressioni “ amore di Patria “ o “ difendiamo la nostra Patria “…. ? Ora il main stream ci vuole senza identità, meticciati in un’accozzaglia di persone ignoranti, aggressive, pervertite e senza fede. Avranno anche loro ( i parà della Folgore) i loro limiti e difetti, ma sapendo ciò che tu, Elia, ci fai capire e anche il generale Vannacci, mi verrebbe voglia di baciare loro la mano, tanto mi infondono un senso di gratitudine e rispetto