
Lo Stato Maggiore della Difesa passa dall’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone al Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano.
Il 4 ottobre scorso, presso l’Aeroporto Militare di Ciampino, affidato al 31° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha ceduto il Vertice delle Forze Armate al Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, proveniente dalla specialità dei Bersaglieri.
La cerimonia, trasmessa in diretta sui diversi canali social delle Forze Armate, è stata molto sentita e partecipata. Il mondo della Difesa sentirà molto la mancanza del Comandante Cavo Dragone che ha saputo – nonostante il ruolo molto delicato – farsi amare ed apprezzare da tutte e quattro le componenti delle Forze Armate.
Nel cedere il comando, l’Ammiraglio Cavo Dragone ha detto: “Le donne e gli uomini delle Forze Armate sono oggi uno spaccato fedele e rappresentativo della società, che ci permette di crescere in sinergia con essa: ragazze e ragazzi, diplomati, laureati, specialisti di ogni genere e disciplina, dall’elettronica, all’informatica e allo spazio”.
Analisi, breve, concreta e concisa. Tratti caratteristici del Comando dello Stato Maggiore della Difesa a cui l’Ammiraglio Cavo Dragone ha abituato le donne e gli uomini delle Forze Armate.

L’Italia, però, continuerà ad essere rappresentata dall’Ammiraglio Cavo Dragone presso il Comando Militare della NATO dove l’Ufficiale piemontese andrà a fare il presidente. Anche in questo caso, l’ormai ex-Capo di SMD ha dichiarato: “Un riconoscimento non a me, ma all’Italia e al suo straordinario prodigarsi per la pace e la stabilità internazionale”.
Ricevute le insegne del comando, dinanzi a uomini di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri, il Generale Portolano ha sottolineato che bisogna “garantire le condizioni per essere pronti a proteggere e difendere, da ogni potenziale minaccia, tutti gli italiani e gli interessi vitali e strategici dell’Italia”.
L’Ammiraglio Cavo Dragone, con la semplicità e la professionalità che lo hanno sempre identificato, ha consegnato al Generale Portolano una realtà formata da 160.000 uomini e donne in uniforme e lo ha rassicurato sul loro valore e la loro indiscussa abnegazione per il Paese.
“Civico 20 News”, testata da sempre vicina alle Forze Armate, coglie l’occasione per salutare l’Ammiraglio Cavo Dragone e per fargli i migliori auguri per il delicato e prezioso incarico che andrà a ricoprire alla NATO.
Solo qualche giorno fa, chi vi scrive, ha avuto modo di segnalare all’Ammiraglio una tesi di laurea in Scienze Giuridiche tutta dedicata alle Forze Armate.
La risposta ottenuta è stata disarmante, per la sua semplicità: “Caro Andrea, ti ringrazio. Sono profondamente toccato dalle tue parole e dai sentimenti belli e cristallini che riservi alle nostre Forze Armate (…) Posso dirti solamente che le tue parole, la tua dedica, questa tesi, sono gemme preziose, un riconoscimento concreto da un cittadino esemplare”.
La tesi citata è in discussione, mentre esce questo articolo, presso la Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche, Corso di Laurea in Scienze Giuridiche, nell’ambito del Dipartimento di Diritto Amministrativo, con il titolo: “Difesa e sicurezza nazionale: l’amministrazione della Difesa tra evoluzione normativa e sfide geopolitiche”, con la relazione del Professor Giuliano Gruner, da parte del nostro giovane lettore Davide Mandarano.

Presso l’Università Telematica delle Camere di Commercio Italiane “Universitas Mercatorum”, da oggi vi sarà un elaborato tutto dedicato alle Forze Armate italiane e al Personale in Armi che difende, rappresenta, ed esalta il Tricolore.
In conclusione, “Civico 20 News” augura un buon comando al Generale Portolano, conosciuto a Cuneo durante il Raduno Nazionale dei Bersaglieri 2022, affinché possa guidare le Forze Armate al meglio.
Il Tricolore vive nel cuore e nell’operato di quanti indossano l’uniforme, servono la Nazione e si spendono alacremente per il bene del Popolo Italiano e delle libere Istituzioni. Nessuno più dei militari rappresenta la Bandiera nazionale e i valori che Essa incarna.