
I Carabinieri alle dipendenze del Capitano Giuseppe Santoro confermano la loro straordinaria capacità inquirente e garantiscono alla Giustizia un senegalese che maltrattava gli anziani.
Ancora una volta siamo a parlare di quella che moltissimi italiani definiscono come immigrazione criminale.
Questa volta lo facciamo parlando di uno dei reati più brutti ed odiosi che si possano concepire: il maltrattamento agli anziani all’interno delle case di riposo.
Il Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, Tenente Colonnello Daniele Riva, ci fa sapere che “nei giorni scorsi il Tribunale di Asti ha condannato a diciotto mesi di reclusione, con pena sospesa, un Operatore Socio Sanitario senegalese 25enne, operante presso una casa di riposo di Cortemilia”.
Gli italiani quando si parla di questo tipo di reati perdono qualsiasi senso di indulgenza o di comprensione. Maltrattare delle povere persone anziane, già piene di acciacchi e problemi, talvolta sole e senza più nessun affetto in vita, è vergognoso.

Il plauso va alla Stazione Carabinieri di Cortemilia per le accurate e scrupolose indagini condotte, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Asti, retta dal dottor Biagio Mazzeo.
Carabinieri e Procura hanno iniziato l’attività investigativa dopo che erano giunti numerosi esposti anonimi alla loro attenzione.
Con estrema cautela, dunque, gli inquirenti hanno potuto “appurare i comportamenti irruenti e scarsamente professionali dell’uomo. Semplici richieste degli ospiti della struttura si trasformavano in momenti di scontro verbale e pesanti insulti, strattonamenti, aggressioni fisiche culminate con uno schiaffo sferrato nei confronti di un’anziana signora”.
Per noi giornalisti scrivere queste cose è motivo di profondo dolore perché tutti, anche chi scrive, abbiamo degli anziani in famiglia e sappiamo quanto questi siano preziosi per la conservazione dell’identità e della memoria delle nostre origini.
Gli anziani, anche se molto spesso così traspare, non sono un peso per la società.
Negli italiani della cosiddetta “Terza Età” risiede ed alberga la memoria del nostro Paese, la storia della nostra Nazione, l’identità vera ed autentica dell’Italia che fu.
Purtroppo, nella Casa di Riposo di Cortemilia, a seguito dei vergognosi atteggiamenti dell’OSS senegalese, si era “ingenerato un clima di apprensione negli anziani ospiti” e, dopo aver raccolto primi elementi investigativi, “la Procura di Asti ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) la misura dell’interdizione per un anno da strutture sanitarie disposta il 1 marzo 2024 ed applicata il 6 aprile 2024”.
Contestualmente, la direzione della Casa di Riposo di Cortemilia – appresi i gravissimi fatti – ha comminato la misura della sospensione dal servizio all’OSS senegalese.
Il processo a carico dell’OSS senegalese è culminato con una “condanna a diciotto mesi di reclusione, con pena sospesa” ed un “risarcimento di € 400,00 oltre al pagamento delle spese processuali alle parti civili”.

Un plauso sentito e doveroso va fatto al Comando Compagnia Carabinieri di Alba, alle dipendenze del Capitano Giuseppe Santoro, cui la Stazione Carabinieri Cortemilia afferisce.
Il lavoro svolto dal giovane e brillante Capitano Santoro sta ingenerando nella popolazione albese un forte senso di fiducia nell’Arma dei Carabinieri, una stima nei confronti delle persone in uniforme ma, soprattutto, un fattivo senso di collaborazione con le Forze dell’Ordine.
Come abbiamo detto, infatti, le indagini sono scaturite da una serie di “esposti anonimi” che i cittadini hanno fatto ai Carabinieri, dimostrando una grande considerazione nel loro operato.
“Civico 20 News”, da sempre sensibile ai temi legati alla popolazione anziana, non può che esprimere grande riconoscenza ai Carabinieri di Cortemilia ed Alba per l’ottimo operato d’indagine e la prontezza d’intervento che ha permesso di metter fine ai maltrattamenti nei confronti degli anziani.
Parimenti è doveroso sottolineare la serietà, l’impegno e l’abnegazione della Procura della Repubblica di Asti che, come spesso abbiamo narrato, opera con precisione chirurgica nel contrasto ad ogni forma di crimine.
Che vergogna! Arrivano in Italia, li accogliamo, li manteniamo finché non trovano lavoro e loro hanno questo bel l’atteggiamento di riconoscenza!? A casa sua, subito! Poi che significa “ pena sospesa “? Che pagherà la multa e sarà licenziato? Non è un po’ poco?