Le umiliazioni della Santa Chiesa di Bergoglio offendono milioni di Cattolici. La Fraternità Sacerdotale San Pio X se la prende con il defunto Giovanni Paolo II e con la CEI.
Negli ultimi tempi abbiamo spesso parlato delle aporie di Jorge Mario Bergoglio e di quanti fanno finta di non vederle o di chi, pur essendo ben consapevole di queste cose, tace per paura di perdere prebende, incarichi, posizioni privilegiate.
Fra quanti criticano la “Chiesa Bergogliana” ma si prendono ben guardia dal disconoscerne il sedicente Papa vi sono i membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) che, in un articolo del 27 novembre 2019 dal titolo “La sovversione sincretista della Conferenza episcopale italiana”, parlano della “propaganda sincretistica dei vescovi italiani”.
In detto articolo riportano una preghiera apparsa in un opuscolo online, sul sito dell’Organizzazione Pastorale dedicata alle Missioni Straniere “Missio”, nella quale si invoca la “Madre Terra”, divinità pagana dell’Amazzonia, tanto cara a Bergoglio.
Commentando l’eretica orazione, i membri della Fraternità fondata dallo scismatico Monsignor Marcel Lefebvre, asseriscono che “per quanto riguarda la Terra a cui è rivolta questa preghiera, non è nostra madre. E’ una creatura, che un giorno sarà la nostra tomba”.
Vero. Impossibile non concordare con i Lefebvriani. Peccato però che loro riconoscano in Jorge Mario Bergoglio il legittimo successore di san Pietro Apostolo.
Per i “figli” di Monsignor Lefebvre è quanto mai necessario prendersela con la Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
Evidentemente dalle parti di Econe, in Svizzera, non sanno che la CEI, è direttamente dipendente dal Romano Pontefice e che il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana – unico caso al mondo – non viene eletto dai Vescovi ma nominato personalmente dal Papa che sceglie fra tre nomi che gli vengono forniti.
Nel 2019 il Presidente della CEI era Gualtiero Bassetti, creato Cardinale da Bergoglio e “suo uomo di fiducia”. Da qui se ne deduce che qualsivoglia iniziativa presa dal Presidente della CEI è responsabilità diretta del Santo Padre che lo ha nominato.
Come mai dunque dalla FSSPX non si fa mai un chiaro attacco ed una cristallina critica a Jorge Mario Bergoglio? La risposta la sanno solo loro.
Una domanda che pongono i Lefebvriani merita una riflessione: La Conferenza Episcopale Italiana desidera suggerire “che si possa impunemente mettere sullo stesso piano, in una pubblicazione episcopale ufficiale, Dio e la Pachamama?”.
Domanda legittima quanto ipocrita.
I “figli” di Monsignor Lefebvre sanno che nella contestatissima accoglienza della Pachamama in Vaticano – come sottolinea il collega giornalista Andrea Cionci – “papa Francesco si fa il segno della croce davanti alla divinità Inca e poi la benedice egli stesso con la mano”?
Come mai i cultori di “pizzi, merletti e cappe magne” non si stracciano le sottane dinanzi al chiaro gesto idolatrico di colui con il quale essi celebrano in unione la Santa Messa?
I Lefebvriani sanno che circa cento teologi – e citiamo nuovamente il collega Cionci – scrissero di Bergoglio: “Ha permesso che questo culto avesse luogo nei Giardini Vaticani, profanando così la vicinanza delle tombe dei martiri e della chiesa dell’Apostolo Pietro”?
E sono al corrente che il loro “Papa Francesco” “ha partecipato a questo atto di adorazione idolatrica benedicendo un’immagine lignea della Pachamama”?
Dinanzi a tali e tante vergognose manifestazioni idolatriche, di quello che loro riconoscono come Vicario di Cristo in terra, i membri della FSSPX si scandalizzano per una “preghiera alla Madre Terra, Pachamama” diffusa da un’Organizzazione Pastorale come “Missio”?
A quanto pare sì dal momento che i Lefebvriani insistono col domandare: “I vescovi italiani vogliono così proporre ai loro fedeli di adottare questo sincretismo offrendo preghiere alla dea sudamericana?”.
La domanda è sbagliata o, meglio, è sbagliato il soggetto. Il problema non sono i Vescovi italiani ma il Primate d’Italia, ossia, Jorge Mario Bergoglio. E’ lui che ha portato Pachamama nei Giardini Vaticani ed è sempre lui che ha benedetto la statuetta della “Madre Terra”.
Perché in quel di Econe non si ha il coraggio di dire che il problema è Jorge Mario Bergoglio? Per quale motivo dalla FSSPX non si dice che il Conclave del 2013 è stato pilotato dalla “Mafia di San Gallo” e che, dunque, non esiste nessun “Papa Francesco”?
Di Jorge Mario Bergoglio i Lefebvriani non parlano. In modo errato ed irriverente, invece, si esprimono su san Giovanni Paolo II scrivendo: “E’ nella giornata di Assisi, che fu una terribile umiliazioni della Santa Chiesa, che dobbiamo cercare l’origine dell’attuale relativismo dottrinale e liturgico. La paganizzazione degli spiriti vi trova la sua fonte, anche se oggi è più visibile”.
Il riferimento è all’incontro mondiale delle religioni che Giovanni Paolo II ha indetto nella città di Assisi nel 1986.
I membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X non hanno mai perdonato a Giovanni Paolo II di aver scomunicato – a ragione – il loro fondatore il 30 giugno 1988.
Non c’è occasione nella quale essi non prendano l’opportunità per attaccare il Papa polacco, loro nemico, a loro inviso, tormento dei loro sonni.
Vi è solo un problema: Giovanni Paolo II era un Pontefice legittimamente eletto, possedeva il “munus petrino” e deteneva il “depositum fidei”.
A loro può non piacere, possono dire che non fosse simpatico ma le cose non cambiano: Giovanni Paolo II era il Papa.
Jorge Mario Bergoglio, invece, è stato eletto in modo illegittimo, non possiede il “munus petrino” che era invece in possesso di Benedetto XVI, e non ha assolutamente il “depositum fidei”. Jorge Mario Bergoglio, dunque, è a pieno titolo un antipapa.
Come mai la FSSPX non dice queste cose ma si limita a prendersela con la Conferenza Episcopale Italiana che ha l’unica colpa di assecondare Bergoglio e fare ciò che egli le dice di fare?
In Italia un piccolo gruppo di Sacerdoti, guidato dall’eroico don Alessandro Maria Minutella, da anni va in giro per alberghi e saloni a dire che Bergoglio non è il Papa, che Benedetto XVI non ha mai ceduto il “munus petrino” e, ovviamente, ha subito la “misericordia” di “Papa Francesco”.
Pochi Sacerdoti che devono – con sacrifici immaginabili – curare le anime, dirigere le coscienze, amministrare i sacramenti, preservare le vocazioni e risvegliare le coscienze mentre il mondo intero sostiene che in Vaticano vi sia un Pontefice legittimo quando è ormai chiaro che non è così.
Torneremo senz’altro sul tema perché – ne siamo certi – verranno tempi in cui qualche Vescovo coraggioso deciderà di unirsi al “Sodalizio Sacerdotale Mariano” per dare, finalmente, una guida sicura al “Piccolo Resto Cattolico”, desideroso di salvare la Fede, la Chiesa, l’anima.
GRANDISSIMO DON MINUTELLA E ANDREA CIONCI CON SODALIZIO MARIANO GUARDIANI DELLA VERA E SOLA RELIGIONE CATTOLICA
Se un Papa è vero, io credo a ciò che dice; se dice ad Assisi 1986 che non era stato messo al corrente dei riti pagani fatti di notte in alcune chiese da frati e altri personaggi non identificati, io ci credo. Se Benedetto XVI disse di non essere hegeliano ci credo, infatti per questo è stato fatto oggetto di pressioni e rappresaglie fino all’attentato di Cuba; gli hanno perfino distrutto i 4 filari di uva che coltivava in Vaticano vicino al suo eremo; tutte queste cattiverie non gliele avrebbero fatte se fosse stato modernista. Eppure ancora oggi questi 2 papi sono accusati di aver causato l’elezione di Bergoglio. Invece sono stati loro due a scrivere la Universi Dominici Gregis che ha portato a smascherare il finto papa massone e tutta la sua ghenga!! Niente da fare! La Fraternità Pio X da quest’orecchio non ci vuole sentire. Chissà perché! Ma in un momento satanico della nostra storia, il mondo va al contrario