
Bergoglio annuncia la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani ma dimentica quando portava sostegni ai trans di Torvaianica.
Dal marzo 2013 ne abbiamo viste molte venir dal Vaticano ma ultimamente Jorge Mario Bergoglio, colui che dice di essere il Papa, ne sta dicendo e facendo “più di Bertoldo in Francia”.
L’ultima amenità in ordine di tempo è la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che la Sala Stampa della Santa Sede ha commentato con un Comunicato Stampa del 04 febbraio 2025.
Il comunicato scarno e stringato dice che Bergoglio “ha scelto il tema della V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che quest’anno si celebrerà domenica 27 luglio: “Beato chi non ha perduto la sua speranza” (cfr. Sir 14,2)”.
Sin qui nulla di strano se non fosse che dal Vaticano sottolineano come queste parole “esprimono la beatitudine degli anziani e indicano nella speranza riposta nel Signore la via per una vecchiaia cristiana e riconciliata”.
Su queste parole è necessario fermarsi per analizzare l’ipocrisia che alberga fra le Mura leonine.
“Beatitudine degli anziani” dice il Vaticano.
Quale beatitudine visto che gli anziani italiani – ma purtroppo in molti Paesi del mondo – debbono scegliere se comprare le medicine o mangiare? Quale beatitudine dal momento che i nostri anziani faticano ad essere assistiti con dignità quando sono malati? Quale dignità visto che gli anziani ospiti di case di risposto e RSA, spesso, vengono picchiati e maltrattati?
Va detto che la Chiesa Cattolica gestisce ed amministra centinaia di case di riposo e centri di riabilitazione in giro per l’Italia. Quasi tutte le diocesi hanno delle strutture per accogliere gli anziani nell’ultimo periodo della loro vita.
Le rette per permettere il soggiorno all’anziano, in queste strutture, sono proibitive.
Se Bergoglio nutre affetto e considerazione per gli anziani, come mai non crea condizioni economiche più favorevoli – magari basandosi sulla Dichiarazione ISEE – per permettere anche agli anziani indigenti di poter beneficiare delle strutture residenziali cattoliche?
Nulla. In Bergoglio, se si scava bene in ciò che dice, si trova sempre un po’ di insana ipocrisia.
Eppure in Vaticano pare che nessuno se ne accorga. Il Segretario dello Stato della Città del Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, non si rende conto che Bergoglio dice cose che nulla hanno a che vedere con il Magistero bimillenario della Chiesa, con il Depositum Fidei, ma soprattutto con la Sacra Scrittura.
Per quella che sino al marzo 2013 era la Santa Sede, il 27 luglio 2025 “vuole essere un’occasione per riflettere su come la presenza di nonni e anziani possa diventare un segno di speranza in ogni famiglia e comunità ecclesiale”.
Parole che sono belle se prese così come sono ma che sanno del “nulla cosmico” se di valuta cosa fa concretamente la “comunità ecclesiale” per quelle persone anziane che sono sole, senza figli, indigenti e non hanno nessuno su cui poter contare.
Un tempo, nemmeno poi troppo lontano, parliamo di quando chi vi scrive era alle scuole medie, i sacerdoti andavano a casa degli anziani soli, invalidi e indigenti a portare la Santa Comunione, per permettere anche a chi faticava ad andare in Chiesa di potersi comunicare con Nostro Signore.
Quanti sacerdoti fanno ancora questo? Quante parrocchie hanno un servizio simile?
Gli anziani, troppo spesso, sono abbandonati dalla Chiesa e dai sacerdoti ma così non è per le persone transessuali per le quali il Vaticano si è dato tanta pena nel 2020, in occasione del Covid-19.

A dirlo non sono persone pericolose o facinorose ma il giornalista Domenico Agasso jr che, il 30 aprile 2020, scriveva su “La Stampa”: “Covid, trans chiedono aiuto al Papa. E Francesco manda in soccorso l’Elemosiniere. Succedeva a Torvaianica. Il parroco: “Sono persone che con il coronavirus hanno perso i clienti, hanno fede e umanità”. Krajewski porta loro la carità del Pontefice”.
Chi è cattolico e ha un minimo di cultura dottrinale sa che le parole del parroco di Torvaianica, pupillo di Bergoglio e del Cardinale Krajewski, sono gravissime perché contrastano palesemente la Sana Dottrina della Chiesa Cattolica.
Il vaticanista che vi scrive non si inventa nulla ma riporta ciò che la Chiesa dice da sempre.
“La prostituzione offende la dignità della persona che si prostituisce, ridotta al piacere venereo che procura. Colui che paga pecca gravemente contro se stesso: viola la castità, alla quale lo impegna il Battesimo e macchia il suo corpo, tempio dello Spirito Santo. La prostituzione costituisce una piaga sociale. […] Il darsi alla prostituzione è sempre gravemente peccaminoso” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2355)
Al parroco di Torvaianica, a Bergoglio e al Cardinal Krajewski, tocca dunque ricordare che i transessuali “che hanno perso i clienti” hanno perso uomini che pagano in cambio di “piacere venereo”.
Il fatto che Bergoglio ha mandato il suo Elemosiniere a “sostenere un gruppo di trans vittime dell’emergenza coronavirus” contrasta con la “Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni” e con il fatto che “la Tradizione ha sempre dichiarato che ‘gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati’”.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica, paragrafo 2357, non lascia spazio ad interpretazioni. L’Elemosiniere del Vaticano, portando sostegni economici a quanti hanno “perso i clienti” ha violato almeno due articoli del Catechismo.
Perché abbiamo posto l’attenzione su questi temi?
Il motivo è semplice.
Ad organizzare la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani è il “Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita”, lo stesso che si occupa dei transessuali che, con tutto il rispetto che gli si deve, nulla hanno a che spartire con la famiglia.
Tantissimi lettori si sono indignati per queste parole di Jorge Mario Bergoglio che, ancora una volta, ha dimostrato di dire una cosa e farne un’altra.
Gli anziani sono i custodi della cultura e della memoria della nostra società. I nonni sono l’architrave e il fulcro della famiglia che, in loro, trova la sua solidità e il suo perno.
Il Giubileo 2025 è solo all’inizio ma, sicuramente, di qui a dicembre, con Bergoglio se ne vedranno delle belle.
“Misericordia voglio non sacrifici “, sta scritto nella Bibbia, la Chiesa denuncia il peccato non il peccatore, che va sempre aiutato e accolto. Lo stesso Papa Francesco, anche con parole forti, condanna l’omosessualità (non l’omosessuale).
Cosa fa la comunità ecclesiale? Basta informarci sulle tante associazioni che soccorrono e lavorano a fianco di clochard, prostitute, carcerati, persone indigenti…senza contare i missionari uccisi ogni anno (basta fare una ricerca su Internet). Credo che la domanda vada riproposta da cosa fa la comunità ecclesiale a cosa fa la comunità o meglio a cosa faccio io per poi attivarmi nel mio piccolo per aiutare i bisognosi.
La ringrazio per il commento ma l’articolo è chiaro. Si è parlato chiaramente – Magistero ufficiale della Chiesa alla mano – del fatto che non si condanna l’omosessuale ma il “peccato contro natura”.
Se però quello che dice di essere il papa – e grazie al cielo non lo è – manda l’elemosiniere a scialacquare i soldi dei fedeli per chi “vende il corpo per denaro” è doveroso che i fedeli si possano lamentare.
Il giornalismo riporta i fatti e si attiene ai documenti ufficiali.
Bergoglio può dire ciò che vuole: contra factum non valet argumentum.