Di Alessandro Mella
Il territorio tra le provincie di Brescia e Mantova è ricchissimo di storia, memoria e cultura. Innumerevoli sono le testimonianze del nostro glorioso Risorgimento. Alcune celebri ed altre meno.
Un piccolo esempio lo si trova nella frazione Cà Morino nel comune mantovano di Medole. Qui si tenne uno degli scontri legati alle battaglie di Solferino e San Martino nel giugno del 1859:
I francesi intanto compiono prodigi di valore; a Rebecco e nel pian di Medole vi sono dei combattimenti epici; l’artiglieria fulmina la moschetteria; fulmina la moschetteria; gli assalti si succedono rabbiosamente; le posizioni sono prese e riprese; l’austriaco ingrossa, le divisioni Canrobert e Mac-Mahon si battono accanite; il generale Auger ha un braccio spezzato; Napoleone arriva colla guardia imperiale, la battaglia è generale. (1)
I combattimenti di Medole furono intensissimi e molti furono i morti ed i feriti compreso appunto il generale Charles Auger che fu colpito gravemente e morì dopo tre giorni di sofferenze:
Ma l’ingrossare degli Austriaci tra San Cassiano e Guidizzolo vinse ogni indecisione di Mac-Mahon; il quale, compresa tutta la necessità di possedere Casa Marino, diede l’ordine dell’attacco, e la cascina fu espugnata con ammirabile slancio dai soldati francesi. Qui però il prode generale Auger dell’artiglieria ebbe portato via il braccio da una palla di cannone, onde ne morì. (2)
Ebbe, per volontà di Napoleone III, una promozione postuma atta a celebrarne il valore.
Il ricordo di quei momenti terribili non si perse con la vittoria di quella guerra e gli artiglieri italiani eressero un piccolo monumento, allora in marmo, a ricordo dei commilitoni francesi morti anni prima:
Alla casa Moreno vi è altra piramide marmorea ricordante il sito ove rimase ferito mortalmente il generale d’artiglieria Carlo Auger, monumento innalzato dagli ufficiali d’artiglieria italiani. La salma riposa a Castiglione delle Stiviere. (3)
Opera poi spostata, nel 1872, a Solferino e sostituita da quella odierna realizzata con un tronco di piramide in cemento sulla quale è posta una palla di cannone ed ai cui lati vi sono serti d’alloro ed una sciabola.
La struttura è posta su di una pavimentazione di ciottolato circondata da ulteriori palle d’artiglieria.
Sul monumento si può, seppur faticosamente a causa dei segni del tempo, ancora leggere questa iscrizione:
«IN QUESTO LUOGO FU ELEVATO
DALL’ARTIGLIERIA ITALIANA
IL MONUMENTO CHE FU
TRASPORTATO A SOLFERINO NEL 1872
RIFATTO A CURA DELLA COLONIA
FRANCESE DI MILANO NEL
42º ANNIVERSARIO»
Il piccolo complesso sorge oggidì sul lato della strada e lo si può raggiungere con facilità. Si tratta di un frammento della nostra Storia, un monumento sobrio e spartano che racconta tante cose di un tempo lontano e rinnova la memoria della gesta eroiche dei nostri alleati d’allora.
Alessandro Mella
NOTE
1) Maussero, L., A San Martino della battaglia – Ricordo dell’inaugurazione della Torre Storica, Tipografia Cooperativa Comense, Como, 1894, p. 62.
2) Mattigana, Piero, Storia del Risorgimento d’Italia dalla rotta di Novara alla proclamazione del Regno d’Italia dal 1849 al 1861, Volume II, Parte I, Legros e Marazzanti Editori, Milano p. 391.
3) Bertolotti, Antonio, I comuni e le parrocchie della provincia mantovana, Prem. Stab. Lit. G. Mondovi, Mantova, 1893, p. 112.
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