
8 marzo. Una giornata da non dimenticare.
Articolo di KATIA BERNACCI, fotografie di MARINO OLIVIERI ph
La mimosa, il cui nome scientifico è Acacia dealbata, è un albero appartenente alla famiglia delle Fabaceae, originaria dell’Australia e della Tasmania, portata in Europa all’inizio del 1800, è oggi considerata una specie del tutto adattata al clima mediterraneo. In alcune zone, particolarmente assolate, raggiunge i venti-trenta metri di altezza e il suo colore giallo intenso è piuttosto scenografico. Lasciata crescere indisturbata crea delle aree vaste di alberi ravvicinati e intrecciati.
In Italia non è solo un fiore ma un simbolo, e viene regalato nella Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, le attiviste dell’Unione Donne Italiane (UDI) cercavano un fiore che potesse rappresentare l’8 marzo, data dedicata alla forza delle donne. La mimosa venne scelta per la sua resistenza, adattabilità e capacità di crescita anche in zone selvagge. Furono Rita Montagnana, moglie di Palmiro Togliatti, Teresa Noce e Teresa Mattei che decisero per la mimosa, una delle poche piante che crescevano in zone devastate dalla guerra e che, tra l’altro, si poteva acquistare con pochi soldi. Qualcuno ha anche scritto che inizialmente la scelta era caduta sulla violetta, più conosciuta e apprezzata, grazie al profumo sottile e persistente, mentre la mimosa possiede un profumo non sempre gradevole, in particolare nel momento della massima fioritura.
L’8 marzo è una data in realtà controversa, che viene spesso riportata a un incendio accaduto in una fabbrica di camicie di cotone di New York, la “Cotton”, dove perirono centinaia di operarie. Per lo meno così racconta la leggenda, perché in realtà non ci fu nessun incendio in quella data e in quel luogo: il vero incendio avvenne il 25 marzo 1911, in una fabbrica chiamata “Triangle”. Vi morirono 123 donne e 23 uomini, prevalentemente immigrati.
Nel 1910 si tenne a Copenhagen un convegno delle donne socialiste, durante il quale si decise di dedicare una data alla lotta delle donne per ottenere diritti e parità, non ci fu accordo sul giorno, di conseguenza si spostò la decisione a un altro incontro.
Intanto in tutto il mondo le donne si stavano unendo, l’8 marzo 1917 le donne comuniste russe organizzarono una vivace protesta contro la guerra, che si svolse a San Pietroburgo. Quella data segnò l’inizio della rivoluzione russa di febbraio (la Russia usava il calendario giuliano, e quindi l’8 marzo corrispondeva al 23 febbraio). Nel 1921 l’8 marzo fu definito dalle donne russe riunitisi a Mosca, la “giornata internazionale dell’operaia”, decisione che un anno dopo vide in Italia la prima giornata dedicata alle donne, organizzata dal Partito Comunista.
Fu però solo nel 1977 che l’8 marzo divenne definitivamente e ufficialmente la Giornata Internazionale della Donna, grazie all’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Nel sud della Francia esiste la strada delle mimose, lunga 130 chilometri, da Bormes-les-Mimosas, nel Var, a Grasse, città dei profumi, che ha spesso usato i piccoli fiori gialli per creare profumazioni intense e inusuali. Mandelieu la Napoule, situata più o meno a metà strada del percorso, è considerata la città della mimosa e la pianta viene festeggiata ogni anno durante cinque giorni nei quali i turisti possono assistere al passaggio di carri ricoperti di mimosa, spettacoli dedicati alla pianta, fuochi d’artificio e molto altro. La cittadina ospita anche un parco botanico dove si possono trovare circa cento diversi tipi di mimosa (al mondo ve ne sono seicento).
In Australia, dove la mimosa ha avuto origine, viene chiamata “silver wattle”, per il colore verde argentato delle foglie ed è molto amata per il suo colore giallo intenso, tanto che viene considerata il fiore che dà il via alla primavera e scaccia l’oscurità e l’inverno.
Tra l’altro il fiore di mimosa è davvero molto amato in profumeria, tanto che si contano sul mercato decide di diversi profumi e associazioni, una delle più conosciute è Prada’s Infusion de Mimosa, una fragranza della collezione Les Infusions di Prada. Le sue caratteristiche principali sono l’essenza di mandarino nelle note di testa, mimosa e rosa nelle note di cuore e muschio nelle note di fondo.

E se ve lo state chiedendo, sì, la mimosa viene usata anche nella fitoterapia: i suoi fiori possono eliminare i parassiti intestinali, i semi puliscono il tratto digestivo, le foglie sono anti-infiammatorie e si possono mettere su tagli e ferite per favorire la cicatrizzazione. I decotti di mimosa sono un rimedio per le eruzioni cutanee, lo stress e la riduzione dell’infiammazione.
Insomma, una pianta importante, forse da conoscere meglio.
Fotografie di Marino Olivieri ph
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