L’Analisi di Marco Rabellino
Un primo tempo da squadretta di serie c per i bianconeri con tanto possesso palla e poche occasioni. Le occasioni le crea il Cagliari con Shomurodov e Luvumbo e al 27’ viene premiata con il rigore per mano alta di Bremer sul colpo di testa di Dossena.
Rigore trasformato da Gaetano. La Juve si affloscia e lascia campo aperto al Cagliari. Luvumbo torna vicino al gol. Gol che arriva al 36’ con Luvumbo che scatta bene inseguito da Gatti. Il cagliaritano entra in area e viene atterrato da Szczesny.
Rigore che Mina trasforma portando i sardi sul 2-0. La Juve ha un sussulto nel finale di prima frazione con Cambiaso che serve Chiesa leggermente in ritardo, palla in mezzo dove Vlahovic mette dentro.
Il Var annulla per fuorigioco.
Nella ripresa la Juve alza il ritmo e trova il gol con una punizione perfetta di Vlahovic. La Juve domina il gioco e il possesso mentre il Cagliari si chiude e riparte.
Nel finale Dossena interviene in anticipo su Milik e mette nella sua porta. 2-2 che chiuderà la partita.
Szczesny si perde dopo il gol subito e ne concede un secondo. Nella ripresa chiude la porta.
Gatti viene sovrastato dalla velocità di Luvumbo. Prova a crea qualcosa spingendosi in avanti ma non ha fortuna.
Danilo fa veramente poco. Troppi errori anche nei passaggi nel primo tempo. Male
Bremer in difficoltà. Butta via qualche palloni e altri li regala. Concede il rigore saltando a mano aperta.
Cambiaso bene. Si da molto da fare anche se i compagni nel primo tempo preferiscono andare dalle parti di Weah. Nel finale lascia spazio a Iling che era meglio restasse in panchina a guardare.
Rabiot nullo. Manca la qualità espressa ad inizio campionato, sembra un giocatore finito.
Weah inguardabile. Crea poco, riesce a complicare quasi tutte le azioni, non trova spazi e ritmo. Scelta sbagliata.
Alcaraz non riesce a portare idee in campo. Si fa male ed esce senza che nessuno se ne accorga. Entra Yldiz e da più brio alla manovra bianconera trovando anche l’autogol di Dossena.
Locatelli non si accende. Continua nel periodo nero, poche occasioni creata, tante palle perse e buttate. La squadra statica non aiuta. Esce per fa spazio a Milik che ha il merito di trovarsi nel momento del cross di Yldiz dietro a Dossena costringendolo all’errore.
Chiesa ancora male. manca di incisività, anche nel momento migliore della Juve è il giocatore che manca.
Vlahovic sbaglia un’occasione ma si fa perdonare con una punizione precisa. Dopo il gol si volta e incità la squadra che finalmente lo segue e si sveglia dal torpore infinito.
Servono punti per evitare di far avvicinare le avversarie e la Juve ha il passo di chi si deve salvare. Meno male che il campionato è quasi al termine.
(Immagini Juventus FC)
Marco Rabellino
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