
Nelle pagine del volume curato da Giulia Germinario, Gloria Tranquilli e Daniela Vinci, notizie storiche sulle due opere realizzate in giovane età dall’artista messinese, conservate nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria
L’eccellente restauro dei due dipinti su tavola di Antonello da Messina, è stata l’occasione per portare alla conoscenza maggiore di questi capolavori attraverso una splendida pubblicazione, “Antonello da Messina nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria. Studi scientifici, tecnica di esecuzione, notizie storico – artistiche di restauro”, a cura di Giulia Germinario, Gloria Tranquilli e Daniela Vinci, edito da Rubbettino Editore. Il volume illustra l’ampio lavoro di studio e ricerca che accompagnano il restauro dei due dipinti di Antonello da Messina, conservati nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria.
Opere giovanili dell’artista messinese, che sono giunte nel laboratorio dei dipinti su tavola dell’Istituto Centrale del Restauro grazie alla storica collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e paesaggio per la città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia che ne ha garantito la conservazione dagli anni Quaranta del Novecento.
“La storia conservativa – scrive Daniela Vinci – delle tavolette di Antonello da Messina della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria scandisce il corso del Novecento e fornisce un valido strumento per lo studio della teoria e delle metodologie del restauro, in particolare per quel che riguarda il progresso delle tecniche scientifiche applicate e delle strumentazioni in grado di fornire sempre più informazioni su materiali costitutivi e tecniche esecutivi delle opere d’arte”.
Il volume, con la prefazione di Fabrizio Sudano, si compone di quattro parti: nella prima vertono sulle notizie storico artistiche e il percorso metodologico; nella seconda sezione si sviluppa i risultati delle indagini scientifiche, e lo studio della genesi compositiva sul dipinto “Visita dei Tre Angeli ad Abramo”; la terza parte è la volta di San Girolamo, mentre la quarta e ultima parte tratta il restauro e la tecnica di esecuzione sui due dipinti. Il libro si completa con vari saggi compilati da studiosi: Stefania Frezzotti, Daniela Vinci, Angelo Rubino, Claudio Santangelo, Francesca Fumelli, Gloria Tranquilli, Fabio Talarico, Marco Callieri, Ilaria Carocci, Stefano Ridolfi, Claudio Falcucci, Flavia Scarperia, Sergio Augusto Barcellos Lins, Mauro Torre, Giulia Germinario, Lucilla Pronti, Martina Romani, Mariangela Cestelli Guidi, Martina Romani e Gian Franco Priori.
L’intento di tutta l’operazione, è stato quello di ampliare la conoscenza della prima fase dell’attività di Antonello da Messina attraverso l’elaborazione dei numerosi dati scientifici della campagna diagnostica, che ha avuto come focus lo studio della genesi compositiva dell’opera, la caratterizzazione dei materiali costitutivi e il controllo delle operazioni di restauro. “Durante le fasi di pulitura – Giulia Germinario – sono stati estrapolati dai dati acquisiti con camera iperspettrale degli spettri di riflettenza di punti adiacenti (dello stesso colore) pre – e post-pulitura al fine di monitorare e valutare oggettivamente il cambio di colore”.
Le varie immagini riportate nel libro, documentano le fasi dell’intervento e il recupero dei valori cromatici dei due piccoli capolavori. “L’obbiettivo principale del restauro è sempre stato quello di prolungare – affermano Francesca Fumelli e Gloria Tranquilli – la vita dell’opera d’arte nelle migliori condizioni di leggibilità dei propri valori espressivi. Il processo di alterazione che nel tempo si era generato nei materiali applicati durante i vecchi restauri riduceva la trasparenza delle stesure pittoriche, limitando notevolmente l’effetto di profondità spaziale creato da Antonello attraverso l’uso di dettagli figurativi collocati su diversi piani. Soprattutto il paesaggio in entrambi i dipinti aveva perso spazialità e appariva appiattito da un diffuso tono bruno, percepito come filtro scuro fra l’immagine e l’osservatore ”.
Tale articolato e specialistico lavoro di ricerca ha inoltre stimolato ulteriori riflessioni sul modus operandi del pittore siciliano.
Autori
Giulia Germinario, ricercatrice dell’ISPC-CNR di Lecce, laurea in Diagnostica dei Beni Culturali e dottorato in Scienze Chimiche e Molecolari, è esperta di analisi scientifiche delle opere d’arte antiche e contemporanee. Ha pubblicato diversi lavori su riviste scientifiche. Insegna Chimica dei pigmenti e dei leganti presso l’ICR.
Gloria Tranquilli, ex funzionario restauratore del MiC, laurea ICR, laurea specialistica in Conservazione dei Beni Culturali, ha prestato servizio a Venezia dove ha restaurato capolavori delle Gallerie dell’Accademia. Come docente ICR ha esercitato attività sia teorica che operativa. Ha pubblicato articoli sulla storia della conservazione.
Daniela Vinci, funzionario storico dell’arte del MiC in servizio presso la SABAP di Reggio Calabria e Vibo Valentia, laurea in Conservazione dei Beni Culturali, specializzazione in Tutela e valorizzazione dei beni storico –artistici, ha pubblicato lavori su beni storico-artistici calabresi.
Descrizione immagini
Foto copertina catalogo
Foto 1 Antonello da Messina “Visita dei tre Angeli ad Abramo, dopo il restauro
Foto 2 Antonello da Messina “ San Girolamo penitente”, dopo il restauro
Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal libro:
“Antonello da Messina nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria” a cura di Giulia Germinario, Gloria Tranquilli, Daniele Vinci, pp.206 ill. ni col e b/n Rubbettino editore, Soveria Mannelli (Catanzaro) , 2023 €29.00
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