Un volume di Virtus Zallot edito da il Mulino, dagli abbracci d’amore agli abbracci di pace, al soccorso e conforto vissuti nell’arte e nella letteratura
“L’abbraccio è un gesto relazionale universale, nel quale due o più esistenze si incontrano scambiandosi un’impronta emotiva, talvolta indelebile”. Sono le parole introduttive del nuovo libro di Virtus Zallot , “Un Medioevo di abbracci. Non solo d’amore , non solo umani”, pubblicato dalla Società editrice il Mulino.
Come i due precedenti libri, che la Zallot ha proposto sempre editi da il Mulino, quella dai piedi studiati nei loro più variegati significati, il secondo sulle teste descrivendo le storie sui cappelli, ora affronta il tema degli abbracci. Il tema viene affrontato scandagliandolo in lungo e in largo, presentandolo al lettore attraverso nove densi capitoli documentati da cinquantasette immagini tutte a colori.
Si va dagli abbracci di madri, amanti, bambini, amici, peccatori e santi; a persone, animali, cose, figure dipinte e evocate in sogno; intimi e sociali, umani e divini, metaforici e reali. Gesti che accolgono, congedano, proteggono, consolano, aggrediscono, sostengono il corpo e l’anima.
Questo volume indaga il tema nell’arte nella letteratura del Medioevo, dove sono eloquenti ed eclatanti poiché in tale epoca, e ancor più nel suo immaginario, il linguaggio corporeo integrava forte e spesso sostituiva, le parole. Pur messi in scena entro contesti apparentemente lontani, gli abbracci medievali sono una sorta di specchio entro cui osservarci, scoprendo che ci appartengono e parlano di noi.
” Le fonti letterarie – scrive sempre l’autrice nella premessa – a cui ho attinto sono testi sacri e del teatro sacro, agiografie e manuali per la devozione, poemi e poesie,romanzi e novelle, cronache e lettere, citati e confrontati a dimostrare come il valore dell’abbraccio sia trasversale”.
Preceduto dai volumi , come detto in precedenza “Con i piedi nel Medioevo”, e “Sulle teste nel Medioevo”, il libro “Un Medioevo di abbracci”, completa un trittico dedicato a funzioni e significati sociali e culturali delle estremità del corpo nell’immaginario medievale. Perché si abbracciava nel Medioevo? Lo scopriremo leggendo il bellissimo libro della Virtus Zallot “Un Medioevo di abbracci”, dove ancora una volta, l’autrice indaga il periodo storico, sempre nella visione tradizionale,trasmettendolo però al lettore non in un periodo buio e cupo come sovente avviene.
Autore
Vitus Zalot, è,docente di Storia dell’arte medievale all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Studiosa di iconografia sacra collabora con istituzioni culturali ed enti pubblici a progetti di ricerca e di valorizzazione del patrimonio artistico, Per la casa editrice il Mulino ha pubblicato « Con i piedi nel Medioevo, Gesti e calzature nell’arte e nell’immaginario»(2018) e « Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli» (2021).
Descrizione immagini:
Foto copertina libro
Foto 1 Fontana di Giovinezza, part., 1420ca., Castello della Manta (Cuneo), sala Baronale
Foto 2 Giovan Pietro da Cemmo”Madonna della tenerezza”, fine XV secolo, Esine(Brescia), Santa Maria
Foto 3 “Tetrarchi”,300ca. Venezia, san Marco, esterno
Foto 4 “San Martino abbraccia il lebbroso”, polittico di San Martino XV secolo, Belluno, Duomo, cripta
Foto 5 Pietro del Pollaiolo, “Apollo e Dafne”, 1470-1480, Londra, National Gallery
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal libro:
“Un Medioevo di abbracci. Non solo d’amore, non solo umani”, a cura di Virtus Zallot, pp.239, ill., colori, il Mulino, Bologna 2024,€26.00.
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