Nicola Fratoianni e Elisabetta Piccolotti, “Alleanza Verdi Sinistra”, contro chi indossa una divisa.
Pochi giorni fa “Il Giornale” ha scritto un pregevole articolo dal titolo “Fratoianni e la moglie vogliono schedare gli Agenti di Polizia” per sottolineare come la proposta di legge alla Camera voglia “togliere anche le misure di protezione aggiuntive”.
Articolo che ha fatto inferocire non solo chi indossa una divisa ma anche, e soprattutto, le famiglie, i figli e quanti alle Forze dell’Ordine si affidano con fiducia.
In realtà nulla di nuovo sotto al sole dato che il Segretario Nazionale di “Sinistra Italiana”, Nicola Fratoianni, già nel febbraio 2024 aveva tirato in ballo questa “perla di pensiero politico” sostenendo che da quando a Palazzo Chigi vi è Giorgia Meloni ci sarebbe – e il condizionale è d’obbligo – “facilità inquietante” nell’uso della forza e inclinazione a “repressione della piazza”.
Da parte di Fratoianni, parlamentare di “Alleanza Verdi Sinistra”, vi è un odio contro il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, del quale ha detto: “Di fronte a comportamenti delle Forze dell’Ordine lontani anni luce dalle regole democratiche e dal buonsenso, ha risposto con “forse un accesso di zelo”. Un comportamento che chi guida il Viminale non può permettersi”.
Secondo l’Onorevole Fratoianni “ogni volta che in questo Paese verrà alzato un manganello contro uno studente che protesta, contro un migrante che cerca una speranza, contro un lavoratore che combatte per avere un futuro” la Repubblica Italiana si svilisce.
Pensiero copiato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che parlando delle “Manganellate agli studenti”, si schierò, in modo inspiegabile, con quanti avevano aggredito la Polizia.
In Italia, purtroppo, la Sinistra sta spesse volte dalla parte di chi aggredisce le Forze dell’Ordine e sovverte l’ordine pubblico. La condanna è sempre nei confronti dello Stato e di quanti fanno rispettare le regole.
Non a caso Fratoianni, come riporta “Messina Today”, pensa: “che siamo di fronte a una sorta di ‘liberi tutti’” e insiste nel dire: “Non credo ai complotti né alle disposizioni arrivate dall’alto, ma i numeri parlano chiaro. Nell’ultimo anno le persone identificate in Italia sono state venti milioni in più”.
Chi va a manifestare sa che può essere identificato e ciò non è sinonimo di dittatura o di regime ma di semplice gestione dell’ordine pubblico. Chi ha paura di essere identificato dalle Forze dell’Ordine, in genere, ha qualcosa da nascondere.
Se Nicola Fratoianni e la sua consorte, Elisabetta Piccolotti, vogliono accanirsi contro chi indossa una divisa, addossando su di loro colpe e responsabilità, devono sapere che troveranno milioni di italiani pronti ad urlare, con convinzione, “Giù le mani dai servitori della Patria”.
Fate schifo!!
Bé e cosa vuol dire “servitore della patria” sarà eh, ma quando ti estromettono da un’associazione perché il presidente vuole vivere i suoi momenti con la socia nuova agente scelto, e l’agente scelto anziché… difenderti! Prende il tuo posto, e se ti lamenti partono denuncie pure, con la prepotenza di chi indossa una divisa, cosa si stia servendo io non lo so mica, ah sì la minchia del responsabile di sede, ma mica è la Patria quella. No così, mio nonno indossava la divisa, ma non sono stata trattata da altri che la indossavano come mi aveva insegnato lui che portava i forestieri che incontrava a casa a pranzo. E che non avrebbe mai scacciato una vittima sopravvissuta che si era spesa 20 anni per manie di protagonismo. La divisa non è sinonimo di rettitudine e tutela altrui.