
Compassione fasulla e verace spietatezza: palesemente, “Urbis et Orbis”, un immondo mondo di evidenti ipocrisie, crudeltà e conflitti, tra sepolcri imbiancati, sbiadite colombelle, grigi falconi rapaci e cigni anneriti, confida – forse – nel successore di Francesco (e di Pietro) sul soglio pontificio della Chiesa Universale
Habebimus Papam? Papale-papale, sicuramente sì. Verbo o parola (o… parolina), quale che sia il nome che svaporerà sfumante e candido dal comignolo della Sistina in secretivo conclave (“profetizzato” dal menagramo film di Edward Berger, tratto dal romanzo di Robert Harris), il cui inizio extra omes è stato programmato per mercoledì pomeriggio, il proclamato successore di Francesco – e di Pietro – sul soglio pontificio della Chiesa Universale, ossia Cattolica Apostolica Romana, si troverà ad affrontare, affacciandosi sull’abbracciante colonnato del Bernini, un immondo mondo di insani insanabili conflitti, ingiustizie e inganni, schiette menzogne e pseudo-verità, compassione fasulla e sincera spietatezza, guidato dai medesimi squali coccodrilleschi che han lacrimato falsamente e genuinamente ghignato e trionfato – festival cosmico dell’ipocrisia – sul sacro feretro all’affollato funerale di Bergoglio, da costoro considerato acerrimo nemico (il gentil conterraneo Milei, ad esempio, lo aveva elegantemente apostrofato “asino” e “hijo de pu…”, poffarbacco!), nonché usurpatore del triregno di Ratzinger. Sepolcri imbiancati.
Sulla sbiadita colombella pacifica planano radenti i grigiastri falconi rapaci. Ed è giunto il cigno annerito. “Black Swan” è l’espressione idiomatica con cui i broker identificano l’imprevisto shock negativo anomalo che affossa le borse in fase positiva (“toro”); oggi assume le sembianze dell’aquilotto stellestrisciante: mentre col tanto vituperato e sbeffeggiato “Rimbambiden” l’economia americana veleggiava col vento-in-poppa in tranquille acque di crescita costante e mercati in robusta ascesa, ecco piombare oltreoceano la bufera tempestosa del platinato “Trumputin II il Vendicatore”, che ha scatenato le furie della “guerra commerciale più stupida di tutti i tempi” (citando il Wall Street Journal), che preannuncia la stagflazione (stagnazione con inflazione) o addirittura la decrescita (infelice) del pil USA (in base alle proiezioni dei principali analisti, tra cui gli esperti di Goldman-Sachs e JPMorgan) e quindi ai quattro angoli del Globo, con incertezza diffusa tra gli investitori e conseguente violento altalenare delle quotazioni, che favorisce lo smisurato arricchimento miliardario dei pochi pre-informati magnati vicini alla White House – tranne (forse) il “boicottato” Alielon Musk “the Mask” –, a spese dei moltissimi piccoli risparmiatori e pensionati (vincolati ai trust pensionistici privati), che invece reciprocamente si impoveriscono (e, tra essi, numerosi elettori del capriccioso tycoon immobiliarista yankee).
Nota: dalle luride cloache dello sterminato stupidario asociale dei social (appunto su Truth!) è anche emerso il discutibile fotomontaggio, creato dall’immancabile intelligenza artificiale – o stoltezza innaturale – e ripostato sui siti ufficiali, in cui il 47° Presidente statunitense, col caratteristico cipiglio imbronciato e ducesco, figura intronato maestosamente e acconciato con nivea talare, mitra (non al maschile, che sarebbe consono al soggetto) e, al collo, crocifisso prezioso: una commendevole immagine di pessimo gusto, drammaticamente ridicola e buffonesca, per niente divertente, che risulta francamente offensiva per religiosi e credenti. Non avremo un pochino esagerato?!? Mo basta, però, grazie!
Non c’è da meravigliarsi se la nobile diplomazia di Washington (Thomas Jefferson, Henry Kissinger…) è adesso passata educatamente dai dolci bacini paternalisti di Joe sulla testolina della fascinosa sorellina Giorgetta d’Italietta ai kiss sul cu…ore di Don: volgarità sdoganata, esentasse!
A contraltare delle minacce di annessione su Canada, Groenlandia e Panama, si propagandano le deportazioni “incatenate” di immigrati irregolari e/o dissenzienti d’opinione (specialmente dagli Atenei – tipo Harvard – “non allineati” con le idee e i metodi dell’Amministrazione Federale). Insomma, proprio roba da governanti repubblicani cristianamente liberali… (l’illiberale plutocrazia digitale, n’est-ce pas?). Spaventoso leopardo ruggente o innocuo tigrotto cartaceo (menzionando il motto di Mao)?
E la fragile negletta nanetta Europa “parassitaria”? Nel New World Order, somiglia al vasino di coccio tra i barili d’acciaio o titanio delle colossali Gigapotenze, per parafrasare la celebre metafora di manzoniana memoria: progressivamente islamizzato, rinazificato e bal-ca-niz-za-to, fram-men-ta-to e disorganizzato nel fantomatico riarmo e nella strategia difensiva, ove pure sguarnito dell’“ombrello” protettivo della NATO, si abbandonerebbe lo stra-Vecchio in-Continente di Ursula all’Orsone di Mosca; del resto, gli avidi sciacalli e caimani voraci, insaziabili predatori, biechi profittatori, devoti al diabolico idolo Denaro (Chryptus), cioè l’aureo Vitello biblico, già si accaniscono sulle risorse minerarie del martoriato popolo ucraino, decimato e messo in ginocchio dall’invasione del Gran Fratellastro russo.
Intanto l’indefettibile Benjamin (o “Maljamin”) Netanyahu, che si arrabbia assai con chi osi criticarlo, parrebbe applicare con zelo la tragica lezione dell’Endlosung himmleriana (caso paradossale di sindrome di Stoccolma?), non cessando di affamare e spianare Gaza con sotto i suoi sciagurati abitanti, inclusi i bambinelli (futuri mujaheddin di Hamas, probabilmente…). Auspicabilmente eliminati gli originari “occupanti” palestinesi, l’area rivierasca risorgerà come località balneare di lusso per pingui turisti facoltosi.
Dietro le quinte, il celeste imperatore Xi, “vittima” dei superdazi, andrà insieme all’alleato-vassallo Vlad, vampiresco zarino post-sovietico, alla sontuosa rassegna militare del 9 Maggio nella piazza Rossa e, zitto zitto, magari vagheggia la concupita e ribelle Isola di Taiwan, da riconquistare. Armageddon.
Urbis et Orbis, dalla Città Eterna, che contiene il Vaticano e ne è escherianamente compresa, al Belpaesello dello Stivaletto, fino all’intero Pianetucolo azzurrognolo iperinquinato, nessuno si cura ormai della catastrofica crisi climatica, completamente dimenticata, anzi denegata; si arrangeranno i nostri amati nipotini: bonne chance mes enfants! (Non sputate poi sulle lapidi cimiteriali di noi nonnetti sconsiderati, mi raccomando!)
Non per interpretare, al solito, il brutto ruolo dell’uccellaccio iettatore, ma non scorgo all’orizzonte presagi proprio ottimistici…
Non ci rimane che piagnucolare e deplorare, dunque? O dobbiamo confidare nel prossimo inquilino del Cupolone?
Speriamo sempre che il Santospirito salvatore c’illumini da lassù!