Luigi Cabrino: “Brutto segnale per le nostre imprese”
Da tempo sistemiamo che l’atteggiamento di chi si compiace delle difficoltà che può incontrare la produzione industriale tedesca è decisamente “provinciale”.
Il sistema produttivo delle regioni del Nord Italia è legato a doppio filo con quello tedesco, per questo devono fare riflettere i segnali di rallentamento richiamati dall’ istituto statistico tedesco.
Gli ordini reali aggiustati per i prezzi ricevuti dal settore manifatturiero della Germania hanno subito a gennaio scorso un crollo dell’11,3 per cento su base mensile, destagionalizzati e aggiustati per gli effetti di calendario. E’ il dato preliminare diffuso dall’Ufficio federale di statistica (Stba), che ha corretto al rialzo il risultato di dicembre 2023 dal +8,9 al +12 per cento.
L’Stba aggiunge che, in un confronto trimestrale “meno volatile”, da novembre 2023 a gennaio 2024 l’incremento e’ stato del 2,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Il netto declino di gennaio e’ dovuto all’elevato volume di grandi ordini nel dicembre 2023, che nel primo mese di quest’anno sono tornati a un “livello medio”.
Questo effetto di base e’ particolarmente pronunciato nei settori delle apparecchiature elettriche (-33,2 per cento), della costruzione di veicoli “speciali” come aerei, treni e navi (-27,3 per cento) nonche’ dei prodotti in metallo ( -14,5 per cento).
A loro volta, gli ordini del comparto della meccanica sono diminuiti del 4,7 per cento a gennaio, dopo il calo 4,9 per cento nel mese precedente. Nel settore automobilistico, il dato registra un incremento del 4,2 per cento dopo il -5,8 per cento di dicembre. Nei beni di investimento la contrazione e’ stata dal 13,1 per cento, in quelli intermedi del 9,3 per cento e in quelli di consumo del 5,7 per cento.
In calo anche gli ordini dall’estero, con un -11,4 per cento. In particolare, gli ordinativi dall’Eurozona sono crollati del 25,7 per cento, mentre quelli dai Paesi che non appartengono all’aerea dell’euro sono aumentati dell’1,6 per cento. Gli ordini interni sono, infine, diminuiti dell’11,2 per cento.
Luigi Cabrino
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