…… la sua posizione lo rendeva, se non inaccessibile, comunque difficile da prendere.
Infine si venne ad un accordo. I Catari rifugiati nel castello chiesero 15 giorni per discutere della resa.
La notte tra il 15 ed il 16 marzo 1244 quattro catari fuggirono da Montségur, portando via qualcosa di molto prezioso. Che cosa era l’oggetto prezioso, portato fuori nottetempo?
Si è parlato di oro e pietre preziose, un tesoro accumulato negli anni, custodito a Montségur, depositato dai grandi signori della regione per sottrarlo alla rapacità dei Crociati. Oppure di documenti importantissimi per la Cristianità, che avrebbero potuto stravolgere la storia. O, ancora, di un solo, eccezionale, oggetto: il Santo Graal.
Alcuni studiosi hanno formulato l’ipotesi che il Graal, rimasto per secoli nella zona di Nimes, dopo esservi stato portato da ebrei in fuga, fosse finito nel castello di un nobile, poi convertito al Catarismo: la Crociata sarebbe stata solo il pretesto ufficiale per riprendersi la reliquia.
Leggenda o realtà? Nessuna di queste ipotesi è mai stata né confermata, né smentita.
Ma in tutta la zona ci furono strani avvenimenti, nel corso dei secoli, che legarono tra loro indissolubilmente i Catari, i Templari, l’Ordine di Sion ed il Graal, e forse anche il segreto di una stirpe di origini divine.
La mattina del 16 marzo un ambasciatore rifiutò, a nome dei Catari, la conversione e la salvezza. Tutta la popolazione catara (più di duecento persone) fu fatta uscire dal castello, ammassata in una radura ai piedi della montagna e bruciata viva in un rogo collettivo.
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….. io li vedo passare, li vedo scendere dignitosi e tranquilli il sentiero. Sono felici e sicuri “di una buona fine”, gioiosi al pensiero della loro prossima ascesa lungo “il Cammino delle Stelle”. Come fedeli, “discepoli di Cristo”, erano contenti di offrire la loro vita per la magnificenza del loro Divin Maestro. Ecco il fine supremo della loro lunga e dura iniziazione.
….. il corteo, lentamente, continua a scendere il sentiero e arriva in un campo situato alla base del monte che, da quel momento, viene chiamato le champ des cremats, letteralmente “il campo dei cremati.
….. il gruppo viene fermato dai soldati della crociata e circondato dalle armature di ferro. Mentre i comandanti si posizionano su un piccolo rilievo del terreno per poter meglio sorvegliare i preparativi del rogo, alcuni uomini portano dei rami di bosso, di ginestrone, di nocciolo, di faggio, numerose fascine, tronchi e interi alberi. Una montagna di legna è innalzata in poco tempo.
Il mio cuore si stringe; un’intensa emozione si impadronisce di me.
All’improvviso, da questo mostruoso rogo si sprigiona una fiamma.
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Morirono 205 Catari
Fonti:
- Antigua Tau- antiguatau.it
- Il Trionfo della Gnosi Universale – Edizioni Lectorium Rosicrucianum- lectoriumrosicrucianum.it