Di Achille Maria Giachino
Non sempre le radiazioni sono state viste come un pericolo: a partire dal 1920 e fino alla metà del secolo scorso erano anzi considerate benefiche e apportatrici di innumerevoli vantaggi. Il radio, così come altri elementi radioattivi, venne usato nei prodotti più disparati della vita quotidiana, prodotti che non solamente erano considerati curativi, ma il cui uso era consigliato anche in veste di prevenzione e di mantenimento del benessere fisico. La “moda” partì dagli Stati Uniti ma ben presto invase tutta l’Europa , compresa l’Italia che non fu da meno nella produzione e sponsorizzazione di tali manufatti.
Oggi seguiamo la vita di una famiglia nel corso di una giornata qualunque e vediamo di quali prodotti dispongono per l’utilizzo quotidiano.
Di buon mattino Mario, affermato medico, si sveglia e si reca in bagno per l’igiene quotidiana: sulla mensola trova la saponetta Radia, il dentifricio Doramad (io sono la sostanza radioattiva, i miei raggi massaggiano le gengive), il rasoio con la lama Radium, la lozione Liana Lany contro la caduta dei capelli e la crema Radiocremeline, con effetto lenitivo e rivitalizzante. Carla, la moglie, utilizza invece la Crema Alpha -Radium, la soluzione dermofila Okrig, il rossetto, la cipria e il latte detergente Tho-Radia a base di torio e radio. I peli superflui sono un cruccio per la signora, per cui un po’ di tempo lo dedica all’uso della crema Radiodepilen che promette la distruzione definitiva della peluria da viso, braccia e gambe.
È giunto il momento di vestirsi, per cui nulla di meglio della biancheria intima Iradia e di un caldo golf tessuto con la lana Oradium; per ultimo un raffinato orologio Radium fa bella mostra di sé al polso del nostro medico.
La coppia, alla quale si è aggiunto il figlioletto Andrea, si ritrova in cucina per la colazione, illuminata dalle lampadine Radium. Su un mobile troneggia il Revigator, un rivoluzionario apparecchio che trasforma la normale acqua di rubinetto in acqua radioattiva. Sul tavolo approntato per la colazione, tra le altre vivande, il Radium butter, il Radium cioccolato e l’acqua frizzante Lurisia, la più radioattiva del mondo. Prima di uscire di casa però, per affrontare con energia la giornata, è consigliabile bere un flaconcino di Radithor, un triplo concentrato di radio e torio.
Mario si reca presso il suo studio, molto frequentato da pazienti che non vedono l’ora di utilizzare le miracolose cure che la scienza moderna propone. Il primo ha problemi respiratori, per cui nulla di meglio di una terapia a base di Tuberadine, antisettico polmonare e di un ciclo di sedute di aerosol con il radioemanatore Belko. Meglio ancora sarebbe un soggiorno presso le Terme di Lurisia, dove il Grande Emanatorio Radioattivo permette di respirare a pieni polmoni, in un ambiente tranquillo e riposante, le benefiche radiazioni.
Un altro paziente lamenta una scarsa virilità, per cui il nostro medico gli prescrive una cura di supposte Vita Radium da associare all’applicazione sulla parte in causa durante la notte della cintura Radioendocrinator che con il tempo aumenta sensibilmente le prestazioni virili e se contemporaneamente vuole evitare il rischio di gravidanze non gradite, deve usare i profilattici Radium Nutex.
A un altro paziente, particolarmente stressato e affetto da disturbi reumatici, consiglia le miracolose pastiglie Arium (radio in semplici pastiglie innocue, porta sollievo velocemente ed anche in casi disperati. Inoltre, recenti indagini dimostrano che l’energia, la resistenza e la forza dei nervi dell’uomo medio possono essere aumentate del 100 per cento) integrate dal linimento Linarium e dal tonico Kaparium.
La cura di Radio Omniasels, sali radioattivi da assumere disciolti in acqua per trenta giorni, è data a chi invece soffre di gastrite, cistite, arteriosclerosi, flebite, asma.
L’ultimo in attesa presenta i sintomi dell’osteoporosi, per cui la cura prescritta è Neo Calcevidol Colloidale Irradiato, il più attivo ricalcificante.
Tutti i pazienti sono andati via, per cui nulla di meglio per rilassarsi di una sigaretta ABC (A Batschari Cigarette) al radio prima di fare ritorno a casa.
Tra pochi giorni è il compleanno del figlio Andrea e passando davanti a un negozio di giocattoli, vede l’ultima novità in fatto di giochi scientifici: si tratta dell’Atomic Energy Lab o Laboratorio per l’Energia Atomica, una specie di “piccolo chimico” che permette di realizzare una reazione nucleare in miniatura con materiali radioattivi sicuri. Tale gioco rimase in commercio fino al 1970 ed era possibile, compilando un apposito modulo, richiedere ulteriore materiale in sostituzione di quello esausto, con buona pace delle scorie! Non riscosse però molto successo, non tanto per la pericolosità, quanto per il prezzo: costava l’equivalente di circa $ 550 odierni.
Una sosta al bar per l’aperitivo e per scambiare quattro chiacchiere con gli amici è d’obbligo. Un bicchiere di Beta Tonico Martinazzi radioattivo che elimina la stanchezza e la sonnolenza mantenendo la mente attenta e i riflessi pronti o di Zoè, la soda atomica, è quello che ci vuole per ritemprare le forze dopo una giornata di lavoro.
Ancora una fermata dal droghiere per acquistare un paio di lattine di Canned Radiation ovvero radiazioni in scatola e giunge finalmente a casa dove trova la moglie intenta a preparare la cena: utilizza le pentole X-Radium, mentre sul tavolo vi è una fresca bottiglia di Radiumbrau e una di Radiolitina gustosissima acqua radioattiva da tavola.
Sono molte le marche di acque minerali disponibili sul mercato provenienti da varie sorgenti: Merano, Bormio al fluoro potentemente radioattiva, Baveno, Royat, Fonte Bracca super radioattiva alcalino-litiosa, Marcella iodica medicamentosa radioattiva. Per completare il pasto, durante il quale sono state servite patate coltivate con il Radium Brand Fertilizer, il pane e la pasta addizionati con i sali radioattivi di Vichy, un buon gelato Uranium Snowflake.
La giornata è terminata ed è giunta l’ora del meritato riposo: prima però un buon bagno rilassante con i sali di Radon. Buona notte!
Oggi fortunatamente si è persa la traccia di questi prodotti, non tanto per la loro dimostrata inefficacia, quanto per i danni che potevano provocare. La storia riportata può anche far sorridere, ma deve soprattutto far riflettere su quanto sia necessaria prudenza, professionalità e senso etico nell’utilizzo di quanto la natura ci mette a disposizione.
Achille Maria Giachino
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