Dimostrazione geometrica del fatto che non può nascere una domanda prima che sia matura una risposta
Quante volte abbiamo sentito chiedere se è nato prima l’uovo o la gallina?
Quante volte abbiamo sentito dire che esistono domande senza risposta?
Quante volte cerchiamo gli occhiali che abbiamo sul naso?
Naturalmente ognuno di noi ha opinioni personali al riguardo di quali siano le risposte corrette a tali domande. Tuttavia non vi è dubbio che, se esiste una domanda, debba necessariamente esistere anche almeno una risposta relativa. Possiamo non conoscerla, ma questo non significa che non esista.
A togliere ogni dubbio in proposito ci pensa la geometria stessa del punto interrogativo.
Infatti, come si può osservare dalla sequenza grafica, tutto inizia in maniera embrionale all’interno del guscio (viola) in cui si va formando il nucleo della risposta sintetica (rosso), ancora contenuto all’interno della sua spiegazione (giallo), generato a partire dal seme dell’idea che sta dietro ad ogni cosa manifestata.
Nello schema geometrico è mostrato come avviene il passaggio dalla condizione iniziale potenziale a quella finale rivelata e concreta.
- Nella prima figura il sistema risposta-spiegazione-domanda è in fase di maturazione;
- nella seconda, la risposta, ormai matura, inizia a premere sul guscio per potersi esprimere;
- nella terza, la pressione provoca la rottura di una parte del guscio (verde), che, sotto la spinta continua, ruota intorno al punto in cui è ancora attaccata al resto del guscio (viola);
- nella quarta, il nucleo sintetico della risposta (rosso) attraversa la spiegazione (giallo) e si pone sotto la parte del guscio che si è aperta e ruotata (verde);
- ed infine nella quinta, la spiegazione (giallo) fuoriesce e si rende accessibile a chi ha voglia e pazienza.
Da quanto descritto si deduce che, in ogni caso, non esiste niente di tutto ciò se prima non esiste un’idea che vuole rivelarsi, così come se non esiste l’idea della gallina non possono esistere né l’uovo né la gallina
Detto in altre parole, fino a quando la risposta non è pronta la domanda non si pone, così come il guscio dell’uovo non si rompe se non quando sottoposto ai colpi pressanti del pulcino pronto a nascere.
Spunti di riflessione sull’argomento
- Sebbene il processo naturale preveda che, a condizione matura, la risposta si riveli attraverso la domanda, non è detto che questo avvenga in modo subito percepibile. Infatti occorrono almeno altre due condizioni; la prima che ci sia una coscienza in grado di comprenderne il senso; la seconda che ci sia la disponibilità ad accettarla. Per questo esiste il detto: quando l’allievo è pronto il maestro appare.
- Chi cerca trova, ma solo quando la condizione è matura; quindi occorre perseverare fino al momento in cui ciò può e deve avvenire.
- Così come nel seme è sempre presente lo schema di sviluppo della pianta, ciò che serve è sempre disponibile. Ma il passaggio da seme a pianta non è immediato; tale processo può avvenire solo se sono presenti tutte le condizioni necessarie.
- La capacità di udire le risposte si sviluppa nel silenzio necessario per udirle.
- Non basta udire una risposta, occorre anche volerla e saperla ascoltare; non c’è infatti sordo peggiore di chi non vuole ascoltare e quindi fa di tutto per non udire.
- Così come ciascun albero nasce dal proprio seme posto nella terra, in ognuno nascono solo le risposte che sono state seminate in lui. Si raccolgono solo i frutti di ciò che è stato seminato.
- Nessuno può prevedere come e quando una risposta si rivelerà, ed è meglio che così sia. Infatti l’acqua disseta e mantiene la vita, ma può distruggere, il sole scalda e permette la vita, ma può bruciare; solo la vita può usarli in modo perfettamente calibrato, dispiegandosi e dispiegandoli nell’essere umano quale micro universo, contesto adatto in cui poterlo fare secondo necessità.
Se ne deduce che nessuna domanda è mai banale, neppure quella di uno sciocco, perché nessuno può sapere attraverso quale mezzo o situazione la vita provveda a rivelare ciò che è maturato.
Così come molte volte la risposta di un ubriaco è più sincera di quella di un filosofo, quella di un bambino è più necessaria di quella di un saggio, e quella di un allievo è più corretta di quella di un insegnante. È infatti vero che il figlio è genitore del genitore perché solo chi è nato dopo può ereditare da chi è nato prima; quindi chi è nato dopo parte dal bagaglio di informazioni relative alle esperienze di chi è nato prima, e ad esse aggiunge le proprie.
Conclusione:
Se non ti viene chiesto, taci!
Se ti viene chiesto, rispondi!
Così come non si può chiedere al sole di non splendere, a nessuno può essere chiesto ciò che non può fare, ma solo ciò per cui esiste.
E per che cosa esiste?
Ah già, questa è una domanda! Se la domanda si pone la risposta è matura!
Non ricominciamo ………!
Semplice, no?
Schemi e testo
Pietro Cartella
Se l’argomento è di interesse, ogni commento è gradito, e altrettanto la sua condivisione