Dal 2020 solidi alti 3 m sono apparsi in vari punti del mondo: manufatti umani o messaggi alieni? La disputa è in corso
Dai Moai dell’isola di Pasqua agli obelischi egizi e persino passando per i menhir di Obelix, i monoliti verticali non hanno mai smesso di suggestionare, alimentare leggende o implicare la presenza aliena.
L’ultimo mistero è legato a un nuovo monolite comparso “dal nulla” nel deserto del Nevada, in una zona poco accessibile a nord di Las Vegas. Un blocco di metallo levigato a specchio, alto 3 m, verticale e simile ad altri monoliti che, dal 2020 a oggi, hanno iniziato a fare la loro comparsa in varie parti del mondo.
Sebbene pare che fosse già in sito da settimane, il monolite è stato dichiarato scoperto il 15 giugno 2024 e le sue immagini sono state diffuse dalla Polizia di Las Vegas soltanto il 20, giorno dell’equinozio. Da quel momento, la dialettica tra chi sostiene che i monoliti siano realizzati dall’uomo e coloro persuasi che siano opera di alieni, e “che sono tra noi”, ha ripreso vigore.
Secondo gli agenti, trasportare una tale struttura in pieno deserto avrebbe dovuto lasciare tracce, mentre sono del tutto assenti, alimentando il mistero di questo e altri monoliti comparsi in giro per il mondo. Nel frattempo si è infittito il pellegrinaggio dei curiosi, mentre la Polizia ha avviato delle indagini.
Il primo monolite della serie è stato avvistato nel 2020 da bordo di un elicottero che sorvolava il deserto dello Utah (USA). Un blocco argenteo alto circa 3 metri, così come gli altri monoliti apparsi poi in California, Romania (nell’immagine), Olanda, su una spiaggia dell’isola di Wight (UK) e in altre regioni d’Europa, sempre nel 2020, diradandosi fino a quest’ultima scoperta.
Gli investigatori che avevano indagato nel deserto dello Utah erano giunti alla conclusione che il monolite n. 1, poi sparito, non aveva origini extraterrestri, ma era stato realizzato da un collettivo di artisti non identificato.
Nonostante ciò, dopo la scoperta del monolite sull’isola di Wight, la notizia diffusa dalla BBC, aveva riattizzato l’entusiasmo dei seguaci extraterrestri, anche per l’affinità dei vari solidi con i prismi neri e lucidi, resi famosi dal film 2001: Odissea nello spazio.
Una prima botta all’alone di mistero era stata data nel dicembre 2020 dal designer Tom Dunford, quando ha dichiarato alla BBC di essere l’autore del monolite eretto sull’isola di Wight.
Il popolo della fantascienza, tuttavia non demorde. Sono ancora in molti che, dialogando on-line, sono certi che, almeno alcuni monoliti siano messaggi alieni che ci vogliono “dire qualcosa”, e persino portali per altre dimensioni. Anche perché la qualità dei monoliti non è uguale per tutti.
Il monolite in Romania era realizzato in modo meno ricercato, anch’esso però era sparito pochi giorni dopo il ritrovamento. Altrettanto meno curato quello apparso in Olanda e una voce a parte è per il monolito comparso a Lanuvio, comune dei Castelli Romani, a una trentina di km di distanza dalla Capitale.
Notizie locali del dicembre 2020 riportavano di un monolite rinvenuto (e poi sparito), similare a quelli comparsi nel deserto dello Utah, a quelli trovati in Romania e in California, ad Atascadero.
Le foto mostravano un monolite metallico alto 3 metri, impiantato da ignoti nel giardino di Villa Sforza Cesarini. Un solido non molto rifinito, opera di qualche abile artigiano che, a rumor di popolo, avrebbe voluto attirare l’attenzione su Lanuvio.
Dietro ai monoliti, secondo le ultime indiscrezioni non c’è nessun marziano. Un gruppo di artisti internazionali ha rivendicato sui social network la paternità della trovata, offrendo duplicati per “soli “45.000 $.
Troppe versioni e altrettante opportunità. Un minimo di dubbio amletico è d’obbligo. Se gli alieni ci volessero comunicare qualcosa in questo turbolento spazio-tempo, sono certo che avrebbero molte cose da dire!
Foto di copertina LVMPD