
Motti, detti, proverbi, saggezza popolare piemontese in un appuntamento col calendario, sapore amarcord
Per salutare il 2024 che se ne va con tutti i suoi misfatti, e per accogliere il 2025 “anno della speranza” così come auspicato da Papa Bergoglio, un breve ritratto del mese di gennaio, estrapolato dal richiamo popolare piemontese.
Nel segno del Capricorno
Per i nati dal 22 dicembre al 20 gennaio il segno zodiacale è il Capricorno, segno di terra e femminile. Il pianeta dominante è Saturno.
I nati sotto questo segno hanno una mente pratica, non si danno mai per vinti, sono tenaci, energici e laboriosi. Amano riflettere sulle cose e lo fanno affidandosi alla loro esperienza, di solito trovano molti impedimenti nella vita, ma sono dei veri combattenti. Sono tolleranti e di buona volontà.
Il capricorno è fisicamente solido e subisce senza contraccolpi i traumi della vita, però si accorge in ritardo dei propri squilibri di salute. Il colore che identifica il Capricorno è il verde, le pietre preziose fortunate sono l’onice e lo smeraldo.
Il detto del mese
D’ cà tanta da pudeje sté, d’ camp vaire ch’i-t peule travajé, d’ prà vaire ch’i-t peule andrugé e d’ bosch fin ch’i-t peule aveine.
Una casa da poterci stare, tanto campo da poterlo lavorare, tanto prato da poterlo concimare e di bosco tanto quanto puoi averne.
I proverbi del mese
Fioca par al gran par al vei al pastran.
Neve per il grano, per il vecchio il cappotto.
Gené suit, tanti frut.
Gennaio asciutto, tanti frutti.
Quand la muntagna rij, la piana piùra.
Quando la montagna ride, la pianura piange.
Quand le cane a l’an l’piumet lungh, invern crù e lungh.
Quando le canne alzano il fiocco lungo, anche l’inverno sarà crudo e lungo.
Quand ‘I gat a s’ leca e a s’ferta j urie cun il sanpin, a pieuv dnans c’a sia matin.
Quando il gatto si lecca e si strofina le orecchie con la zampa, pioverà prima che sia mattina.
Epifania ‘tuti i festi la porta via.
Epifania, tutte le feste si porta via.
I riva carlevè, tuti i festi a tornu n’drè
Arriva il carnevale, tutte le feste ritornano indietro.
(Infatti, le feste del Carnevale iniziano dal 28 gennaio e vanno fino al martedì grasso che chiude tutti i festeggiamenti e apre all’inizio della quaresima)
Saggezza popolare
La salada a l’è pa buna ni bela sensa la ruga e la pimpinela.
L’insalata non è buona e bella senza la rucola e la pimpinella.
Ant i camp a s’ viv, an te cà a s’ meuir.
Nei campi si vive, in casa si muore.
Avei l’amel sui lever e ‘l curtel an sacoccia.
Aver il miele sulle labbra ed il coltello in tasca.
Il pro memoria per il frutteto, l’orto e il giardino
Luna calante: nel frutteto, piantare e trapiantare gli alberi, potare meli e peri, e fertilizzare gli altri alberi da frutto.
Luna crescente: nell’orto è il momento di raccogliere cavolo verza, cavolfiori, lattuga e bietola.
Luna piena: nell’orto è il momento per piantare cipolle, scalogno e aglio.
Per il giardino gennaio è il mese della potatura delle rose e dell’edera. Mentre le piante sono a riposo è il momento per tagliare i rami secchi.
La ricetta piemontese per il mese di gennaio
Il SAN CRAU alla piemontese è una ricetta povera a base di cavolo verza, tipico di questa stagione, quando la sua foglia si sviluppa e diventa croccante. Così come per i crauti tedeschi il Sancrau fa da contorno ai prodotti ricavati dall’uccisione del maiale, tradizione di questa stagione: salcicce, zamponi e cotechini su tutto. Povero maiale!
Vi sono due filosofie e due ricette diverse di Sancrau, una con le acciughe, la più saporita, l’altra senza, quella basilare che richiede:
UN CAVOLO VERZA, 2 SPICCHI D’AGLIO, OLIO, SALE E ACETO.
Preparazione: soffriggere gli spicchi d’aglio, quindi aggiungere il cavolo tagliato a listelli e cuocerli nel brodo, ricordandosi di salare e pepare quanto basta. A fine cottura aggiungere 4 cucchiai di aceto, far evaporare e servire caldo… Si accompagna con Barbera e poi, buon appetito con tutta la famiglia!
Fonti: Ij Brandè, Il Calendario d’una Volta, Me Piemont – Proverbi, ricette su Facebook,
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Interessante articolo. Il piemontese va sparendo e cosi le poche occasioni per leggerlo diventano importanti.
Bei ricordi i detti sentiti dai nonni.