Di Alessandro Mella
Entrando nel piccolo cimitero di Oulx, nell’Alta Valle di Susa, si scorge una tomba assai curiosa. Fin da lontano si riconoscono una lapide tipicamente britannica ed attorno delle bandierine del Regno Unito che ogni tanto il vento accarezza con il suo soffio delicato.
Si tratta del sepolcro di un soldato britannico di nome John Carey Alexander Taylor, nato il 7 agosto 1896 a Birmingham e morto nel 1919 mentre si trovava in Italia poco dopo il termine della Grande Guerra. (1)
Inizialmente si pensò per un incidente stradale, era un conducente d’autocarro del Royal Engineers, accaduto presumibilmente per colpa del ghiaccio in strada. (2)
Tuttavia, come vedremo, esiste anche un’altra versione supportata da documenti d’archivio.
Di questa sepoltura si parlò molto in occasione del centenario del primo conflitto mondiale grazie all’impegno della professoressa Emma Pace che si prodigò amorevolmente per ricordare i militari inglesi caduti in Italia tra il 1915 ed il 1918.
Ragazzi che da un secolo riposano nel nostro vecchio Piemonte, lontani dalla terra d’origine.
John aveva avuto modo di combattere sul fronte occidentale, dove era rimasto ferito, prima di essere trasferito in Italia con il suo reparto.
Per quanto risulti ufficialmente defunto in Francia, ricerche di Paolo De Marchis permisero di scoprire una verità decisamente diversa anche rispetto alle prime ipotesi. Secondo un documento rinvenuto, infatti, si apprese come andarono probabilmente le cose:
Si tratta di un documento inedito, che siamo andati a ricercare incuriositi dal lavoro fatto da Emma Pace. Dal registro degli atti di morte si evince come il militare Taylor sia deceduto a Oulx, investito da un treno nel gennaio del 1919.
Ricostruire un pezzo di storia di quest’uomo è allo stesso tempo emozionante e drammatico. Di certo per noi da oggi la sua tomba assume un significato più profondo. (3)
La reale motivazione è confermata da questa scoperta ricca di dettagli. Fu, infatti, il treno 7034 proveniente da Torino verso Bardonecchia ad investirlo. Anche la matricola della vittima corrisponde a quella del ventiduenne soldato Taylor.
Si tratta di una storia particolare, inconsueta, eppure importante. La cui memoria sopravvive grazie a chi, ancora oggi, posa fiori su quella tomba ed a quegli storici ed appassionati locali le cui ricerche hanno permesso di saperne di più su questo valoroso ragazzo morto in Italia anche per la nostra libertà.
Alessandro Mella
NOTE
1) La Valsusa, 42, Anno CXXI, 8 novembre 2018, p. 12.
2) https://www.lavalsusa.it/oulx-chi-continua-a-curare-la-tomba-del-soldato-inglese-john-taylor/ (Consultato il 24 dicembre 2023).
3) La Valsusa, 42, Anno CXXI, 8 novembre 2018, p. 12.
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