La Massoneria: un baluardo di fronte alla evidente crisi dei valori che attanaglia il tempo presente
Si è svolto l scorsa settimana, presso la Fondazione Culturale Ambrosianum di Milano, il seminario “Chiesa Cattolica e Massoneria”.
L’incontro, che non ha precedenti storici, ha gettato le basi per un dialogo tra due entità che si sono trovate in passato spesso in contrasto.
Questo Seminario si è proposto di far conoscere il pensiero di due realtà, Chiesa Cattolica e Massoneria, che sono state spesso in conflitto tra loro e su posizioni morali, spirituali e sociali non condivise.
La Massoneria à stata illustrata dai Gran Maestri delle tre obbedienze italiane più significative:- Grande Oriente d’Italia (GOI) fondato il 20 giugno 1805;- Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori (GLDI-ALAM)fondata nel 1910 da un nucleo di massoni che in precedenza aveva lasciato il GOI;- Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI) fondata il 17 aprile 1993 da alcune logge staccatesi dal GOI.
La posizione della Chiesa Cattolica è stata presentata da alcuni cattolici (un vescovo, un sacerdote e un laico) che già in altre occasioni hanno approfondito il tema del Seminario.
Così. nel cuore della chiesa milanese rappresentata dall’Arcivescovo Mario Delpini, Luciano Romoli, Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia, in un intervento denso e ricco di spunti culturali e teoretici, ha ricordato i passaggi salienti che hanno portato alla nascita dell’istituzione massonica. “La libertà di pensiero, la laicità, il desiderio di confrontarci con la diversità nell’unico scopo di far crescere l’uomo in universale – ha detto Romoli – sono tratti distintivi della fratellanza massonica e in particolare della Gran Loggia degli A.L.A.M. che mi onoro di rappresentare”.
Gettando uno sguardo retrospettivo il Gran Maestro è risalito al 1910: anno in cui Bissolati formula la “celebre” mozione invitando i parlamentari a votare per l’abolizione dell’insegnamento della religione nelle scuole. In quell’occasione alcuni fratelli che avrebbero dato vita alla Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. si opposero all’indirizzo verticistico, rispettando la libertà di coscienza.
Un passo decisivo che ha aperto la strada ad una visione moderna dei rapporti tra scienza e fede, esercizio della razionalità e cura dello spirito che non deve mai essere soffocata da fattori esterni in un moderno stato democratico.
“Siamo un’Obbedienza mista – ha proseguito nell’analisi il Gran Maestro – composta da donne e uomini, che partecipano al lavoro di perfezionamento e crescita personale nella piena valorizzazione delle differenze legate ai generi, che hanno nella nostra visione pari dignità. In virtù di queste convinzioni la Massoneria vuole essere un faro nel tempestoso mare dell’ignoranza che connota negativamente la contemporaneità, un baluardo di fronte alla evidente crisi dei valori morali e sociali, cui stiamo assistendo. Vogliamo farci strumento di sana aggregazione per formare l’essere umano, abbattendo false convinzioni e vetusti steccati ideologici. “
“Uscire dal Tempio” senza perdere la propria identità, lo scriveva Padre Sorge, che Romoli ha citato in un’ampia disamina che ha passato criticamente in rassegna le grandi questioni del tempo presente.
“La Gran Loggia D’Italia degli A.L.A.M. pratica fin dalle sue origini un metodo fondato sull’apertura al mondo, che non significa cedere sul terreno friabile dell’incoerenza. Profezia, significa parola che risuona, verbo significante che agisce e trasforma, significa esercitare il coraggio del rischio, che è una cifra ineludibile dell’esistenza. Mentre viviamo questo cambiamento d’epoca, il confronto tra Chiesa e metodo massonico – ha concluso Romoli – potrebbe essere un grande e importante impulso per il miglioramento ed il progresso dell’Umanità tutta. Il dibattito odierno ha creato le premesse per un percorso comune che siamo chiamati a seguire con responsabilità e senso della missione”.
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